CAPITOLO 47: ADAGIO

52 7 0
                                    

"Perso dentro al buio che avanza,
vieni tu a dare luce al mio giorno,
trascinato sotto dall'onda
ho rincorso il mondo nuovo.
La tua mano tesa mi è apparsa,
e adesso sto risalendo,
per favore non fermarti ora."

Neffa, IL MONDO NUOVO

Fingeva di non esserlo...
Ma era sconvolto.
Per quel cuore che batteva più forte e irregolare.
Quegli occhi.
Quelle labbra.
Era identica.
Identica a Francesca.
Con i capelli biondi, ma era Francesca.
Non pensarci.
No.
Stai con Bebe.
Bebe che è qui, dove lei non c'era.
Bebe che ti tiene per mano.
Bebe che hai cercato fino a un secondo fa.
Bebe senza cui non sai respirare.
Bebe per sempre.
Bebe la ragazza tutto.
Non lasciarmi la mano, piccola Bebe.
Non farmi andare via.
Non ora che ti ho trovato.
Guardala, Bebe.
Così piccola, così indifesa.
Che ti fissa con quegli occhi pieni d'amore.
Che ti sorride.
Non lasciarla ora.
Non farle del male.
Bebe che ti coccola, che ti stringe piano.
Bebe leggera su di te sul divano, che cerca le tue labbra, che ti accarezza con la mano.
Stai sopra di lei, tienila ferma col tuo peso.
Cadi su di lei che ti tiene stretto, non farla andare via.
Nessuno va via, non oggi.
Mai.
Brava Bebe, mordimi così le labbra, tienimi stretto tra i denti in modo che non possa scappare.
Un bacio, due baci, tre baci.
Dieci baci.
Cento baci.
Caldo.
Sento il tuo calore, Bebe.
La tua mano che mi tiene stretto a te, che mi tiene con le unghie.
Mi piaci Bebe.
Mi piace quando ti muovi sotto di me così.
Anche se non posso svestirti, anche se non è come vorremmo, è bello.
Stiamo suonando.
Un adagio.
Sento il tuo respiro.
Crescendo.
Ti sento respirare.
Ti sento, che sospiri piano nel mio orecchio.
Andante, con brio.
Apro gli occhi e ti vedo.
E li apri anche tu, come mi avessi sentito.
E con quelle gemme preziose e verdi mi dici di non fermarmi ora.
Mi dici fai piano, ho paura.
Ma ce la sto facendo, non fermarti.
E ti muovi, come una piccola onda che segue la mia.
I nostri fianchi che danzano a tempo.
Un'onda, un'altra onda.
Arriva, si ritira, torna.
È una spiaggia di sole.
È un mare calmo.
Una, due, tre, quattro. Una, due, tre, quattro.
Si alza il vento, arriva la tempesta.
Ma è una tempesta passeggera, che passa veloce e non fa paura.
Le onde sono più forti e alte.
La tua mano che mi stringe, mi spinge vicino, mi da il ritmo.
Il tuo respiro.
Le labbra che si dischiudono.
Non fermarti ora, mi dici.
Non lasciarmi adesso.
Non andare via, resta con me.
I tuo fianchi che si muovono veloci, io sopra di te che ti assecondo, muovendomi veloce tra le tue gambe.
La tua mano che mi graffia.
Gli occhi che si chiudono.
Spingi verso di me, io verso di te.
Non vado via, resto con te.
La tua bocca che si apre, respiri forte.
Ad libitum.
Gridi.
Gridi nel mio orecchio, e sento l'eco nell'anima.
Caldo.
Lo sento anch'io Bebe.
Soffoco il mio gemito tra il tuo collo e l'orecchio, perché io un po' mi vergogno.
Mi stringi.
Mi stringi con tutta la forza che hai in un braccio solo.
Mi stringi per non farmi andare via mai.
Mi stringi come non dovessi staccarmi più.
Sono qui Bebe, sono qui con te.
Non vado via.
Non vado da nessuna parte senza di te.

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now