CAPITOLO 98: FLIRTANDO

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"Hai visto che tette?"

Andrea guardava Bebe mentre tirava il cavo per allenare i pettorali, concentrata con gli occhi chiusi.

Nella furia del litigio con Zanna aveva dimenticato la maglietta, per cui si era presentata in sala attrezzi solo col top sportivo, come tanto facevano tutte.

Le si vedeva la pancia tonica, il disegno del seno non lasciava nulla all'immaginazione e i leggins la fasciavano come una seconda pelle.

Non ci pensava, ma si era resa conto degli sguardi compiaciuti dei maschietti.

Si era fatta persino un selfie per Instagram, come le maestrine giù in fondo, per imitarle e dar fastidio a Zanna.

Se madre natura l'aveva resa bella, la palestra la stava rendendo perfetta.

"Cazzo, Miss Culetto senza un braccio è proprio figa! Altro che le Regine dei selfie!"

"Dai Andre' lascia perdere. Proprio un'handicappata ti vuoi fare?"

"Vabbeh, ma hai presente che robetta non è messa a novanta? Mi vien duro al solo pensiero. E secondo me a quella piace proprio!"

"Ma va! Chi vuoi che se la faccia una monca?"

"Hai il moroso invece... un sfigato dello snowboard. Sarà un tossico che l'ha rimorchiata strafatto... vado da lei!"

"Dai Andre'..."

Andrea era un bel ragazzo.

Alto, occhi profondi, denti bianchissimi, altro quasi due metri e titolare in B di pallavolo.

Oltre che un amante della bella vita abituato ad essere social.

E ci sapeva fare.

"Ciao. Scusa se te lo dico, ma se fai così l'esercizio carichi troppo la schiena e rischi di farti male."

Bebe aprì gli occhi e lo fissò, interdetta.

"Scusa?"

"Non lo stai facendo nel modo corretto. Rischi di sovraccaricare la schiena. Ti mostro, posso?"

Bebe si fece da parte, mentre Andrea le spiegava come tenere gambe e gomito.

"Dai, prova tu, ora!"

Bebe lo imitò.

Andrea le accarezzò la schiena, con la scusa di raddrizzarla, e le tenne la pancia.

Bebe inspirava ed espirava, facendo l'esercizio.

Andrea la guardava in silenzio, ammirandone le forme.

"Bravissima!"

Bebe sorrise.

Era gentile, il ragazzo.

"Scusa se ti ho interrotto, ma per esperienza, mi ringrazierai. Alzarsi col mal di schiena il giorno dopo non è davvero il massimo."

"Hai fatto, bene, grazie mille! Sono un disastro con queste aggeggi!" disse Bebe sorridendo.

"Ma va, che sei una forza della natura! Vorrei averlo io quel fisico!"

"Tu? Ma se sei un colosso.", disse lei guardandolo.

"Ma va... sono un falso magro."

Iniziarono così, scherzando allegri.

Continuarono gli esercizi insieme, poi si fermarono al bar a chiacchierare.

Andrea non le toglieva gli occhi di dosso.

Le sorrideva gentile, mentre in realtà la immaginava nuda.

Non gli mancavano le ragazze, ma Bebe, con gli occhi verdi, la pelle abbronzata che ne nascondeva un po' la cicatrice – e quell'eccitante segno del costume che spuntava dalla scollatura – , quel fisico da modella e quel sorriso gentile, lo stavano facendo impazzire.

L'aveva notata il primo giorno, ma vestita com'era oggi non poteva non provarci.

Aveva capito che era una difficile, ma la cosa si faceva solo più interessante.

Non aveva anelli al dito, sembrava.

Ottimo segno, anche se una così era quasi da storia seria.

Quasi.

Le offrì la spremuta e la salutò con un bacio sulla guancia.

E un po' del buonumore che le mancava da un po' di tempo.

Si sentiva leggera.

"Ehi, Bebe!"

"Sì?"

"Stasera sono in centro con amici per un aperitivo. Gente tranquilla. Vuoi unirti a noi?"

"Non lo so, in caso ti avverto."

"Devi lasciarmi il tuo numero, allora!"

"CI sta provando con me, signor Andrea?"

"A meno che tu non pensassi di usare la telepatia, o un piccione viaggiatore, no, direi di no..."

"Hai ragione. Facciamo che mi dai il tuo allora, e, se serve, lo uso!"

Lo disse flirtando, sorridendo sbarazzina.

"Ok, capo!"

Lo disse flirtando, sorridendo con sorriso di chi un appiglio l'aveva trovato.

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now