CAPITOLO 13: FUSI CHE FANNO LE FUSA

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"Quindi tu e Zanna adesso state insieme?", chiese Donatella mescolando il cappuccino.

"Ma no!", rispose Bebe, arrossendo.

"Ci vai solo a letto quindi?"

"Ma no. Mi ha solo scaldato.", rispose Bebe, sempre più rossa in viso.

"Si dice così ora."

Donatella si divertiva a punzecchiarla.

Bebe non era certo il tipo da storia di una notte.

Bebe farfugliò a grandi linee la storia della caldaia.

Donatella sorrideva.

"Dai Dona, sono senza un braccio!"

"Mi devi passare il tuo libro di anatomia, allora!"

"Perché?"

"Perché, a quanto ne so io, non serve avere due braccia per fare certe cose."

In quel mentre arrivò Zanna, e, passando, e accarezzò la nuca di Bebe con una mano, facendola fremere.

"Sei peggio della mia gatta. Manca solo che ti metti a fare le fusa."

Il viso di Bebe non accennava a perdere di colore.

"È solo un amico ti dico!"

"Non mi convinci mica, signorina, ora lo chiedo a lui."

Bebe stava diventando viola.

Donatella fece un cenno a Zanna, che si avvicinò contento.

"Ciao."

"Ciao Zanna. Come bacia Bebe?"

Zanna rise. Bebe avvampò.

"Come bacia dici? Aspetta che vedo!"

E, chinandosi, la baciò, con un piccolo bacio dolce.

Bebe avrebbe potuto illuminare l'Arneri, tanto era rossa.

"Ha labbra morbide. Secondo me bacia molto bene."

E se ne andò, accarezzandole la testa.

Donatella sorrideva, Bebe era immobile, Federica che aveva visto la scena, rideva.

Zanna, fuori, si appoggiò allo stipite della porta.

Il cuore rimbombava.

Era da quando c'era Francesca che non provava questo.

Un bacio.

Più bello di tutte le volte che aveva fatto l'amore.

Un bacio piccolo, minuscolo come Bebe.

Fermati cuore, smettila.

Non può succedere.

Bebe era ancora lì, immobile, ebete.

Federica le accarezzò la testa, dolce.

"E brava la nostra Bebe!"

Donatella e Federica la prendevano in giro.

Poi, cominciarono a preoccuparsi.

Era viola.

"Ehi... tutto bene?"

"S... sì." Farfugliò Bebe.

"Andiamo in pista?"

Si alzò su gambe malferme.

Federica e Donatella si guardarono serie.

O stava male, o la loro era davvero innamorata, di quegli amori che capitano solo una volta nella vita.

Cercarono Zanna fuori dalla finestra.

Era fermo lì, immobile, che fissava la tavola.

Forse avevano appena assistito a qualcosa di unico.

Quando la vide uscire, Zanna si allacciò l'attacco e partì.

Alzò il braccio in segno di saluto.

Lei lo alzò a sua volta.

Restarono lì, con la mano alta, come a volersi afferrare.

Come due ragazzi innamorati, cui basta una mano sola per cercarsi.

Bebe [COMPLETA]Kde žijí příběhy. Začni objevovat