CAPITOLO 21: UNA FINISCE DOVE COMINCIA L'ALTRO

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Bebe si svegliò alle sei.

Era frizzante, positiva, e non riusciva a dormire per l'eccitazione.

Alle otto, si attaccò al campanello di Zanna.

Dopo due minuti buoni, lui le aprì in pigiama, spettinato e assonnato.

"Cazzo hai?"

"Come dici, schiavo?"

"Dai, non rompere Bebe. Ho lavorato fino alle tre, stanotte. Torno a letto, buonanotte."

"Lavati il viso e vestiti. Ti preparo il caffè!"

"Vattene, Bebe, davvero."

"Senti, Alex. Hai avuto tutte le possibilità per ritirarti. Ora rispetta i patti. Dove tieni il caffè?"

"Dai Bebe, basta."

"Alex, la tua parola conta o no?"

"Cazzo!"

Zanna si infilò in bagno, sbuffando.

Poco dopo era lì che mescolava il caffè sbattendo il cucchiaino sui bordi della tazzina, assente.

Bebe stava spalmandogli la marmellata sulle fette biscottate.

"Dai qua che faccio io, va."

Bebe sorrise.

"Quindi come funziona la schiavitù? Mi dici cosa devo dirti di fare e tu lo fai?"

"No, tu ordini, io eseguo."

"Cioè diventi tu la mia schiava?"

"No. Sono la tua padrona, e, come tale, pretendo che tu mi insegni a dare il massimo."

"Non puoi pretenderlo dalle undici?"

"No. Muoviti, pelandrone, che siamo già tardi."

Zanna si lavò i denti e uscì con Bebe.

Era assonnato e incazzoso.

"Bene, badrona, seguimi."

"Ok."

Una, due, tre, cinque piste.

"E allora, Alex? Mi insegni o no?"

"Lo sto facendo. Ti ho chiesto di starmi dietro, e sei indietro di almeno dieci metri."

Bebe accelerò, ma non riusciva a raggiungerlo.

Aveva il fiatone e la schiena bagnata.

"Sei stanca, pippa? Vuoi tornare a casa?"

Alle dieci la portò sul Sauc, la nera che Bebe odiava.

Specie quando era coperta di ghiaccio come ora.

Cadde più volte.

"Allora, lumaca, ti muovi?", le gridò Zanna, diversi metri più sotto.

All'una Bebe era esausta.

Le gambe le facevano male, e aveva botte ovunque.

"Ti va se ci fermiamo a pranzo?"

"Non esiste, non si pranza oggi.", rispose Zanna senza guardarla.

"Davvero, ho fame e non mi reggo in piedi."

"Non è un problema mio. Anch'io stamattina avevo sonno."

"Ti stai vendicando quindi?"

"No."

Continuarono, con Zanna che spingeva sempre di più e Bebe che arrancava dietro di lui.

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now