CAPITOLO 104: E ALLORA ADDIO

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Bebe raccolse il pigiama di Zanna.

Lo piegò, se lo portò vicino al naso, lo annusò per respirarne il suo profumo un'ultima volta, e lo rimise sotto il cuscino.

Tirò via flaconi e creme dal bagno, infilandoli in una borsetta.

Si sforzò di trattenere lacrime di fronte al ripiano vuoto e a quello specchio che le restituiva un'immagine impietosa.

Non voleva piangere.

Voleva lasciargli almeno l'immagine del suo sorriso, visto che era ormai impossibile regalargli un bel ricordo.

Stronza, stronza, stronza!

Strizzò gli occhi, per trattenere le lacrime.

Lasciò nel cassetto un completino di quelli che piacevano a lui.

Magari tra qualche anno l'avrebbe ripensata con dolcezza.

Scacciò dai pensieri l'immagine di lui sposato con un'altra, era troppo dolorosa.

Gli rubò una maglietta e una foto.

Voleva avere qualcosa di loro.

Voleva questa casa, voleva lui, la loro vita.

Ma era impossibile.

Sentì la chiave girare nella toppa, e il suo cuore iniziò a battere forte.

Si diresse verso la porta con le borse in mano, per portarsi via un pezzo di vita che senza di lui non aveva alcun senso.

Zanna la guardò, col viso tirato e duro.

Si lasciò cadere su una sedia.

Lei gli sedette in braccio, affondò la testa nel suo collo, e lo respirò ancora.

Poi rimase lì mezzo minuto, sforzandosi di non piangere.

Lui era immobile.

Avrebbe voluto chiedergli scusa, ma era tardi.

Si alzò, e si alzò anche lui, meccanico.

Lo guardò, con gli occhi lucidi e pieni di dolore.

Anche lui aveva gli occhi lucidi e tristi.

Gli accarezzò la guancia, timida, e gli posò un bacio delicato sull'altra.

La sua espressione smarrita non si addolcì.

"Scusa Alex. E grazie di tutto."

"Grazie a te, Bebe. Mi dispiace."

Sembravano di fronte alla cassa di un supermercato.

Bebe raccolse le borse, e aprì la porta.

Lui la guardò, immobile.

"Allora addio. Spero che la vita sia gentile con te. Ma non darglielo in fretta." gli disse Bebe con un sorriso dolce, mentre due gocce le spuntavano dal bordo degli occhi.

Poi chiuse la porta e sparì, mentre lui fissava il legno col viso rigato di lacrime.

Bebe [COMPLETA]Where stories live. Discover now