58-PT2, Io sono qui per te, in ogni momento.

761 65 45
                                    

Lunedì 12 aprile 2021, ore 11.03, Londra, clinica Health Faith.


«Nome?»

«Horan» Niall riferì al ragazzo che sedeva dietro la scrivania della reception.

«Il suo nome di battesimo?»

«Niall» aggiunse con tono seccato.

«Chi è venuto a trovare?»

Prima di parlare, Niall si fermò a fare un lungo respiro. «Quanti Horan sono presenti in struttura?» domandò a propria volta, chiaramente stizzito.

«Come, prego?» chiese l'altro, avvicinandosi al piccolo microfono tramite cui comunicava.

«Ho detto» si approssimò alla barriera del vetro protettivo, «quanti pazienti fanno Horan di cognome?»

Evidentemente perplesso, l'altro ragazzo digitò qualcosa sulla tastiera del computer. Poi annunciò: «Soltanto uno».

«Allora per quale motivo mi sta chiedendo il nome della persona che sono venuto a trovare?»

«Perché questa è la procedura» replicò l'altro, con la voce lievemente più alterata.

«Ma lei conosce già la risposta» s'incaponì Niall, parlando a denti stretti.

Per qualche secondo, nessuno parlò.

«Se lei mi comunicasse il nome del paziente, allora potrei lasciarla passare».

«Ma lei conosce già il nome del paziente» ripeté, più nervoso dopo ogni parola pronunciata.

«Ehi?» lo chiamò Harry, toccandogli una spalla. «Che cosa stai facendo?» sussurrò al suo orecchio.

«Sto cercando di entrare».

«A me sembra tu stia cercando di non entrare».

Nel silenzio che venne a crearsi subito dopo, si poté udire chiaramente il flusso dei tre pesanti respiri.

«Nome del paziente?» domandò un'altra volta il ragazzo dietro la scrivania.

«Oh mio Dio!» eruppe Niall, allontanandosi con le braccia spalancate per tornare alla carica dopo un solo istante. «Horan! Il nome del paziente è Horan!» ringhiò, puntando un dito contro il vetro.

«Brian» decise di intervenire Harry, scostando il corpo dell'amico per mostrarsi meglio. «Il nome del paziente è Brian Horan».

Il ragazzo si limitò a pigiare un solo pulsante sulla tastiera. Poi disse, guardandoli con aria di sufficienza: «Il signor Horan sta terminando la sua lezione di yoga, ma potete attenderlo in sala» e passò loro due biglietti, indicandogli di svoltare a destra.

«Grazie» rispose, tirandosi dietro anche Niall.

«Sì, grazie di niente!» gridò questo, mentre Harry lo trascinava.

«Ma che cosa ti prende?» sbottò nel mezzo del corridoio.

«Non mi prende un bel niente» replicò l'altro, infastidito. «Quel tizio è un idiota!»

«Quel tizio stava solo facendo il suo lavoro» disse, attraversando finalmente il pavimento della sala d'attesa. «E tu ti sei comportato da stronzo».

«E' che sono nervoso» sbuffò Niall, gettandosi su una sedia di plastica dura inchiodata alla parete.

«Perché sei nervoso?»

«Perché quello che succede tra me e Brian è sempre un'incognita... lui è imprevedibile, lo sai».

«Ma non sarete soli» lo rassicurò, sedendo al suo fianco. «Ci saranno gli assistenti, e se dovesse succedere qualcosa, loro potranno intervenire».

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now