44-PT2, Qui i tuoi mostri non potranno trovarti.

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Giovedì 4 marzo 2021, ore 22.35, Lewes, St. Mary Jane, cortile, diretti verso la lavanderia.


«Vuoi che ti aiuti con il borsone?» domandò Niall, ruotando lievemente il capo per guardarlo di soppiatto.

«No...» Harry arrancò, trascinando a malapena il suo stesso corpo. «Perché dovresti? Stai già trasportando il tuo...»

«Sì, ma tu mi sembri in difficoltà» osservò l'amico. «Hai mangiato qualcosa, oggi?»

«Ti prego, non ricominciare» piagnucolò, sbuffando. «Sì, ho mangiato».

«Quando?»

«Prima» mentì.

«Prima quando?»

«Qualche ora fa, non me lo ricordo!» cantilenò, e immediatamente dopo l'altro si fermò, quindi dovette farlo anche lui.

«Sai che questa cosa non va affatto bene» disse con tono statico, perché quella non era una domanda. «Io, Gemma e tutti gli altri siamo preoccupati per te».

"Tutti gli altri" chi? Sii più specifico, cazzo! - fu ciò che pensò.

«Non dovreste farlo, sul serio» fu ciò che disse invece. «Io sto bene, è solo... che devo superare questa fase».

La fase del lutto.

Era stato tutto molto diverso, quando aveva affrontato quella stessa fase in seguito alla rottura con Joseph. Però, non era mai stato innamorato di Joe quanto lo era di Louis. Non aveva compreso fino in fondo quanto dolore potesse arrecare una separazione.

Louis non gli aveva più rivolto la parola, dopo aver lasciato la sua stanza quel pomeriggio.

Quando erano in classe evitava il suo sguardo, come se temesse che una sola occhiata potesse trasformarlo in un blocco di pietra. Durante i pasti sedeva insieme a Liam e a Zayn, sempre parecchio lontano rispetto a dove si trovavano Harry e Niall.

Erano passati soltanto tre giorni, eppure sembrava già trascorsa un'eternità. Ogni singolo minuto defraudato della presenza di Louis avanzava con tanta lentezza, che quasi aveva l'impressione qualcuno stesse volutamente trattenendo le lancette del tempo, pur di farlo durare più a lungo.

Era sfinente.

Vivere quelle giornate, svegliarsi, presentarsi a lezione e dover continuare a comportarsi come se nulla fosse accaduto, era assolutamente sfinente.

In un batter d'occhio, aveva smarrito tutto ciò che considerava suo.

Andava a coricarsi in un letto vuoto, faticava per addentrarsi nel baratro del sonno, annusando il profumo di Louis che ancora era incastrato alla trama delle lenzuola. E alla fine capitolava, solo per la stanchezza di aver versato troppe lacrime.

Si svegliava tastandole - quelle lenzuola - perché ogni mattina apriva gli occhi dopo aver sognato Louis per tutta la notte, e allora dimenticava che non si trovasse lì. Se lo ricordava solo nel momento in cui, con le dita, accarezzava il gelo del nulla che lo affiancava.

Quello, più di tutti, era il momento della giornata che detestava: il momento in cui doveva rammentare a se stesso di aver perduto l'amore della sua vita.

Si costringeva a prendere appunti durante le spiegazioni, e anche a studiare più concetti di quanti la mente fosse disposta a contenerne, pur di occupare il tempo in qualche modo.

Pur di obbligarsi a non pensare.

E aveva smesso di mangiare.

Si presentava in area comune e a mensa con un vassoio pieno, eppure non toccava mai nessuna delle pietanze. La verità era che passava l'intero tempo a cercare Louis con lo sguardo.

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin