53-PT2, Tu aspettami, va bene?

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Venerdì 9 aprile 2021, ore 9.21, Lewes, St. Mary Jane, piano -1, mensa, seduti al tavolo.


«Si può sapere perché diavolo hai preso quella robaccia?» domandò Niall irritato, gettando un'occhiata sul piatto che Harry aveva davanti. «Non ti ho mai visto mangiarlo, anzi... credevo ti disgustasse».

Aveva perfettamente ragione. In effetti, Harry non aveva scelto quella colazione per accontentare un capriccio gustativo, bensì per sentirsi più vicino a Louis, anche se non sedevano allo stesso tavolo.

Perché entrambi, a pochi metri di distanza, stavano consumando la medesima pietanza: pancake bagnati dallo sciroppo d'acero.

«Di solito è Louis che mangia quella schifezza melmosa» continuò l'amico, lamentandosi quasi tra sé e sé.

«E' vero... ma ne avevo voglia» tagliò corto, senza aggiungere altri dettagli.

«Beh, poco male» commentò l'altro, «perlomeno stai mangiando».

Dopo di quello, vi fu un breve silenzio. Harry ne approfittò per sollevare il viso e cercare, tra lo sciame di persone che stipava l'ambiente, gli occhi più belli che avesse visto mai: quelli lavanda di Louis.

Trovarli fu molto più che semplice, poiché anche l'altro stava già cercando il verde dei suoi. Per un po', non fecero altro che guardarsi con un piccolo sorriso ad arricciare le labbra di entrambi.

Poi Harry levò un braccio, e con un pugno si batté due colpi sul petto, andando infine a formare una V con le dita. E rimase a osservare Louis che, poco dopo, gli restituiva il gesto.

«Ti è andato qualcosa di traverso?»

«Mh?» sobbalzò, voltandosi verso Niall.

«Hai colpito il petto» spiegò il ragazzo, mimando l'azione

«Oh... sì... giusto» balbettò Harry, evitando di avventurarsi in una menzogna.

«E' naturale che quella porcheria ti vada di traverso» proseguì, trascurando il suo imbarazzo. «Ti si sarà attaccata tutta alla gola».

«Vero» si limitò a dire, grato del fatto che non dovesse nemmeno sforzarsi di giustificarsi, perché l'altro stava fornendogli già tutte le risposte.

«Senti... prima di andare a riempire la valigia, volevo dirti una cosa...» Niall assunse un tono molto più serio.

Harry si mise sull'attenti, addrizzando la postura per concentrarsi unicamente su di lui. «Dimmi pure» lo invitò a continuare.

«Riguarda Brian...»

«Oh... come sta?»

«Bene» fu la prima risposta, e in quel momento Harry si tranquillizzò. «Cioè... meglio, perché è in una clinica» aggiunse tutto d'un fiato.

«Una clinica?» domandò, indeciso se fosse più il caso di mostrarsi dispiaciuto per la situazione, o positivo per le buone prospettive di guarigione.

«Sì...»

«Beh... è una buona occasione per lui, giusto?» disse, scegliendo la seconda opzione. «E anche per te, per Rebecca e il piccolo Nate! Sapranno prendersi cura di lui, e starà meglio».

«Già...» fu la spenta reazione dell'amico, che poi tirò un profondo sospiro.

«Andrà bene» lo rassicurò, stringendogli le mani. «Avete preso la decisione giusta».

«E' stata Rebecca a pensarci» ammise, parlando con voce molto bassa. «E' ricoverato da un mese, ormai...»

«Un mese? Dormo con te ogni notte, eppure non hai mai accennato a questo!»

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now