62-PT1, Siamo in tre adesso.

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Lunedì 14 dicembre 2020, ore 16.01, Lewes, St. Mary Jane, nel mezzo della radura.


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Fotogramma di Niall e Gemma abbracciati, stretti: le bocche aperte in due sorrisi, i nasi a scontrarsi.

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Fotogramma di Louis con lo sguardo rivolto al cielo, il viso in primo piano, la mano in prossimità del mento, una sigaretta incastrata tra l'indice e il medio, una nuvola di fumo a trapelare dalle narici e dalle labbra schiuse.

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Fotogramma del cielo plumbeo, un rapace solitario a volteggiare sopra la chioma delle querce e la ramificazione dei faggi.

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Fotogramma di un piccolo scoiattolo intento a correre sul terreno erboso.

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Fotogramma della mano di Harry intrecciata a quella di Louis, il girasole imprigionato tra le dita di entrambi.

«Riuscite a credere che la nostra vita sia cambiata tanto velocemente?» esordì Gemma con un tono di voce leggero, quasi vaporoso. La mano era legata a quella di Niall, i ramoscelli scricchiolavano sotto la suola delle Dr. Martens che indossava. «Insomma, lo so che voi due siete qui da più tempo di noi, ma... riuscite a crederci? Solo poco più di un mese fa io ed Harry eravamo ancora a casa e...»

«Riesco a crederci». Niall la interruppe con dolcezza, il mento puntava al cielo. «A volte mi sembra ancora assurdo, altre volte mi riesce persino difficile ricordare che tipo di vita vivessi prima di questo».

«Lo so, vero?» concordò la ragazza. «Mi sembra di vivere qui da sempre. E' assurdo, è come se il tempo scorresse in maniera diversa dentro questa struttura...»

«E' che abbiamo tutti una situazione difficile alle spalle» replicò l'altro. «E ci siamo aggrappati a questo posto come fosse la nostra unica opportunità e non esistesse nient'altro...»

«Siamo ragazzi perduti» mormorò Louis con un sussurro quasi assente.

Harry si voltò a guardarlo, e al ricordo gli scappò un sorriso. Era stata una delle prime cose che gli aveva sentito dire, da quando lo conosceva.

Inizialmente aveva trovato quel pensiero una sorta di forzatura, quasi troppo cinico, persino per Louis. Ma adesso aveva capito: erano ragazzi perduti che vivevano con la speranza di ritrovarsi. Vivevano per imparare a coesistere con quella condizione di vuoto, di solitudine e di abbandono. Vivevano il gelo di ogni notte attendendo il fuoco di una nuova alba, attraversavano qualsiasi difficoltà soltanto per allenarsi a superare quella successiva. Vivevano per abbattere la paura e, insieme, per alimentare la fiamma del coraggio.

Erano stati ragazzi perduti, prima di trovarsi l'un l'altro.

La catena dei suoi pensieri fu interrotta dal brusco inchiodare di Louis: Harry si volse a guardarlo con fare interrogativo.

«Qui è dove incontro Pauline, di solito» spiegò, incavando le labbra dietro il contorno dei denti, mentre scrutava attentamente il cielo.

«Rimanete pure qui ad aspettarla, se volete» propose Niall con gentilezza. «Io e Gemma possiamo proseguire... ci incontreremo più tardi».

Harry guardò Louis: aspettava che fosse lui a decidere. Questo infatti sorrise e annuì rispondendo: «Sì, sarebbe perfetto».

Chiaramente, non si sentiva a proprio agio all'idea di condividere quel momento tanto intimo con troppe persone. Però voleva condividerlo con Harry.

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora