22-PT2, Signorino Louis.

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Domenica 14 febbraio 2021, ore 13.07, Londra, sul taxi.


«Dunque... Mei Ling è l'attivista... giusto?» domandò Harry, seduto sul sedile posteriore con la bottiglia di champagne tra le mani.

«Giusto» confermò Louis. «E se ti rivolgerai a lei chiamandola con l'intero nome, diventerà molto attiva nel prenderti a pugni».

«Sì...» sospirò, impegnandosi nel suo breve ripasso mentale. «Hanna invece è la sedicenne incazzata con il mondo che ascolta musica punk-rock» disse lanciandogli uno sguardo, come a volergli chiedere conferma.

«Esatto» annuì l'altro. «E a lei non servirà una scusa per prenderti a pugni: ti basterà rivolgerle la parola».

«Poi c'è Cady» proseguì, ignorando il suo ciarlare. «Cioè la dolcissima bambina che ha incartato il mio regalo di Natale».

«Ti consiglio di farglielo presente e di dirle che lo ha fatto bene, anche se non è vero, perché è molto egocentrica».

«Lo terrò a mente» replicò, inumidendosi le labbra con la punta della lingua. «Kyle è il fratellino super intelligente con la sindrome di Asperger... Margaret parla sempre come se stesse tenendo una seduta psichiatrica, e Paul spara battute pessime a raffica» terminò, piuttosto soddisfatto.

«Promosso». Il ragazzo batté le mani per congratularsi. «Ora, posso avere un bacio?»

«Sto morendo di caldo...» si lamentò Harry, scostando l'alto colletto del maglione e sventolando una mano per rinfrescare il viso. «Dio, perché non ho portato altri vestiti?»

«Ehi?» lo richiamò Louis, indicandosi le labbra.

«Sì, scusa» disse, avvicinandosi a baciarlo. Incrociò lo sguardo curioso del tassista tramite il riflesso dello specchietto retrovisore.

«Che diavolo è questa robaccia viscida che hai addosso?» gracchiò Louis facendo una smorfia disgustata, assaggiando con la lingua il sapore che Harry aveva appena lasciato sulle sue labbra.

«Ti riferisci al burro di cacao?»

«Burro di cacao, saliva del demonio, chiamalo come ti pare. Mi sembra di aver appena baciato una lumaca».

«Non ti sta mai bene niente» sbuffò Harry.

«Le tue labbra mi stanno benissimo» obiettò Louis. «Al naturale».

«Le mie labbra ti stanno benissimo al naturale» mimò il segno delle virgolette, «perché le rendo morbide con il burro di cacao. Genio».

«Sai cosa rende davvero morbide le tue labbra?»

«Cosa?» domandò, distratto.

Come indizio, Louis gli dedicò un'occhiata incorniciata da un'espressione furba e maliziosa. Il suo dito puntava al cavallo dei pantaloni.

«Non rispondere» sbottò Harry seccato.

«Dio se diventi noioso con un po' di pressione addosso! Rilassati! Se continuerai a essere così nervoso, dovrò farti fumare dell'erba prima di entrare» intimò Louis, parlando sottovoce.

«Certo. Dopo le ferite sul viso, ci manca solo che io mi presenti strafatto come un criceto».

«Meglio strafatto come un criceto che agitato come un piccione, Scheggia».

«A proposito dei miei tagli...» sospirò. «Che cosa dovremmo dire?»

«Te lo ripeto... puoi dire loro la verità» scrollò le spalle. «Lo sanno già che sono un disastro vivente, non è un segreto».

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz