12-PT1, Disse Charles Manson.

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Mercoledì 4 novembre 2020, ore 22.10, St. Mary Jane, corridoio del quarto piano.


«Cuppy?» lo chiamò Niall, bussando un paio di volte alla sua porta.

«Sì!» rispose, sollevando la cerniera del giaccone scuro che indossava per oltrepassare l'uscita e lasciarsi scattare la serratura alle spalle.

«Sto aspettando Louis» informò l'altro, camminando verso sinistra. «Ma vuoi darti una mossa?» abbaiò, picchiando aggressivo contro la porta del ragazzo. «Sei sempre il solito ritardatario!»

«Stai sul serio facendo la morale a me?» gridò Louis, la cui voce arrivava tramite un eco ovattato.

«Sbrigati!» ordinò Niall, agitando il sacchetto di carta che penzolava dal suo pugno.

«Quello cos'è?» domandò, indicandolo.

«Vino» spiegò l'altro con tono piatto. «Di solito, ognuno di noi porta da bere o da mangiare».

«Ah...» reagì, prendendo a guardarsi intorno come a voler cercare qualcosa, benché non sapesse cosa. «Io non ho niente d'interessante da condividere, però...»

«Non devi preoccuparti» lo rassicurò, spalancando le braccia per invitarlo ad affondarvi. «Vieni qui?»

Harry non attese un secondo, prima di accettare la sua offerta. Arricciò le labbra in un piccolo sorriso e si approssimò a lui, chinandosi per piazzare una guancia sulla sua spalla e attorcigliare le braccia alla sua vita. «Che cosa devo aspettarmi da questa serata?» mormorò, mentre la stretta dell'altro gli circuiva il collo e la carta del sacchetto gravava sulla schiena.

«Onestamente? Non ne ho idea».

«Molto rassicurante, davvero».

«E' solo che Alyssa è... imprevedibile» confessò Niall con voce incrinata.

«Imprevedibile e inquietante» disse, sbarrando gli occhi al ricordo di quella stessa mattina. «Ho la sensazione che mi odi».

«A me sembra tu le piaccia, invece».

«Però quando te ne sei andato, lei mi ha rivolto uno sguardo... strano. Come se mi stesse studiando o come se volesse uccidermi, o tutte e due le cose».

Niall inspirò a fondo, ma non rispose.

«Perché non parli?»

«E' solo...» schiarì la voce. «Niente».

Harry sollevò il viso. «Definisci il tuo niente».

«Niente è solo... niente».

«Non è solo niente» contestò. «Avanti, parla!»

«Se avessi voluto parlare, lo avrei già fatto» replicò il ragazzo, evitando il suo sguardo.

«Quindi, ammetti che quel niente non era solo n...»

«Sto forse interrompendo qualcosa?»

La voce di Louis arrivò diretta e improvvisa come un fulmine. Era in piedi davanti alla sua porta con le labbra schiuse, le sopracciglia arcuate e gli occhi sgranati.

Un enorme giaccone copriva i suoi vestiti fino a metà coscia, permettendo alle bianche Adidas che portava ai piedi di spiccare. Le dita di entrambe le mani stringevano una bottiglia ancora vergine di Jack Daniel's.

Sì: con le mani, privo di qualunque protezione, perché era chiaro che Louis amasse ostentare la propria trasgressione.

«Non hai interrotto niente» mormorò Harry, scostandosi con dolcezza da Niall. Lasciò guizzare lo sguardo tra la figura dei due ragazzi e domandò, a disagio: «Allora... andiamo?»

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Место, где живут истории. Откройте их для себя