6-PT2, Mi hai regalato i tuoi occhi?

1.1K 78 89
                                    

Venerdì 1 gennaio 2021, ore 1.15, Holmes Chapel, casa Styles, dependance.


«Che ore sono?»

Harry sollevò il viso verso l'orologio analogico appeso al muro, strofinandosi un dorso sugli occhi, prima di acuire forzatamente la vista.

Si erano addormentati abbracciati.

Il fasciante calore delle fiamme aveva tessuto per loro una coperta, e il lento flusso dei respiri, aggrovigliato alla caducità dei battiti, aveva intonato una ninna nanna per dondolarli dentro la culla di stanchezza che si erano costruiti dopo l'amore consumato e le lacrime versatesi copiosamente addosso, fin quasi a modificarsi i connotati del viso, tanto erano diventati gonfi.

«E' l'una e un quarto» annunciò, adagiando un palmo sul petto dell'altro.

«Abbiamo trascorso la mezzanotte dormendo» osservò Louis. «Siamo davvero pessimi».

«Ma eravamo insieme...» Harry scrollò le spalle. «Per me questo è più che abbastanza».

L'altro sorrise e levò il busto per protendersi verso di lui. «Buon anno nuovo, Scheggia» sussurrò sul viso, avvicinandosi a posargli un bacio sulle labbra.

«Buon anno nuovo anche a te, William» rispose, immergendosi in un bacio che terminò troppo presto, perché avvertiva ancora l'urgenza di guardarlo negli occhi. «Devo dire che i primi settantacinque minuti di quest'anno sono stati già fenomenali».

«Scommetto di poter migliorare ancora la situazione».

«Vuoi già rifarlo?»

«Ma no!» lo colpì. «Cioè... sì, ma non era di questo che parlavo». Louis fece un colpo di tosse e si allontanò delicatamente da Harry per alzarsi dal tappeto. «Aspettami qui».

«Ma dove vai?» chiese, sedendo a gambe incrociate.

«Torno subito!» gridò l'altro, muovendo dei passi veloci verso la stanza da letto. Ne riemerse, meno di un minuto dopo, con le mani occupate da un pacchetto rosso vestito di carta regalo opaca e un nastro dorato legato tutt'intorno.

«Quello è per me?» domandò osservando il ragazzo, che sedette nuovamente di fronte a lui imitando la sua posizione.

«Sì» confermò Louis, custodendo gelosamente l'oggetto sul grembo. «Prima che tu lo apra, voglio dirti che so che non è proprio la stessa cosa, e non è mia intenzione insinuarlo, è solo...» inspirò a fondo. «Un simbolo».

«Un simbolo?»

«Mh-mh» annuì, trasferendo il pacchetto nelle sue mani.

«Lou, non dovevi farmi un regalo...»

«Aprilo e basta!» lo incitò, impugnando i suoi stessi polpacci. «Non è nulla di sfarzoso, lo giuro... so che non ami le cose troppo appariscenti».

«E' così».

«Allora quello è il regalo perfetto per te».

«Ok...» Harry lo guardò intensamente negli occhi per alcuni secondi, prima di volgere lo sguardo alla carta ruvida e infilare un dito nel mezzo di una fessura accartocciata.

L'involucro era stato confezionato malissimo. C'erano lingue di nastro adesivo ovunque, persino dove non necessarie.

«L'ha incartato Cady, la mia sorellina» fu l'avvertimento dell'altro.

Harry espirò una risatina dalle narici e si aggrappò a quella fessura per tirarla e stracciare il primo spiraglio, così da facilitarsi il compito di scartare l'intero rivestimento.

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now