35-PT1, Sesso, droga e rock'n'roll!

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Sabato 14 novembre 2020, ore 9.25, Lewes, St. Mary Jane, stanza di Niall.


«Ne sei proprio sicuro?»

«Sì Niall, se sono assolutamente sicuro». Harry accavallò le gambe: un tallone era puntellato al materasso e l'altro penzolava nel vuoto.

«Ma Liam e Zayn saranno a Brighton!»

«Lo so».

«E Louis... per quanto ne sappia, sarà con loro a trovare i genitori di Liam».

«So anche questo».

«Ed io sarò a Londra dalla mia famiglia e Gemma è già tornata a Holmes Chapel!»

«So-anche-questo» scandì lentamente ogni parola.

«E tu vuoi rimanere qui da solo?»

«Esatto».

«Ma...» l'altro piantò i palmi aperti sui fianchi, scuotendo appena la testa. «A casa mia c'è moltissimo spazio, dico sul serio».

«Non lo metto in dubbio».

«E allora perché preferisci stare qui?»

«Perché sarebbe la prima volta che resto da solo, e non so quando mi ricapiterà!» slacciò le gambe per sollevare il busto. «Cioè, pensaci... vivrò qui tutto l'anno, forse anche quello prossimo e... familiarizzare con questo posto in solitudine mi aiuterà a sentirlo maggiormente... mio».

«E quando hai spiegato questo a Gemma, lei ha desistito subito?»

«Ma ti pare? Non ha fatto altro che tormentarmi durante questa settimana! Soltanto ieri mi ha tenuto al telefono due ore intere mentre era in viaggio per rinfacciarmi di averla tradita».

«Sì, questo è proprio nel suo stile» ridacchiò l'altro, lasciando scorrere la cerniera del trolley fino a chiuderla. «Ma per quale motivo ha deciso di tornare?»

«Perché ci sono delle persone che ama e che vivono a Holmes Chapel. La sua migliore amica, per esempio».

«Anche tu hai delle persone che ami e che vivono a Holmes Chapel» lo rimproverò.

«Tipo chi?»

«Tuo padre?» domandò Niall, spirando un verso stupito. «E... Grimilde, la strega di Biancaneve...» agitò nell'aria una mano, come a voler cercare aiuto.

«Maleficent» lo corresse. «E... ti sbagli».

«Oh, andiamo». Il ragazzo recuperò il giaccone dall'armadio per infilarselo addosso. «Lo so che da quando vivi al Mary Jane ti senti tutto sesso droga e rock'n'roll, ma loro sono sempre la tua famiglia» disse, arcuando un sopracciglio.

«Se li conoscessi, capiresti». Si levò dal letto, muovendo dei passi verso di lui.

«Allora... ne sei proprio sicuro?» domandò Niall un'ultima volta, imbronciando il labbro inferiore. «Brian e Rebecca sarebbero felicissimi di conoscerti, e il piccolo Nate sarebbe molto più che felice!»

«Verrò con te la prossima volta, te lo prometto» sorrise, spalancando le braccia per prepararsi a stringerlo.

«Mi mancherai, stronzo» mormorò, circuendo la sua vita.

«Si tratta solo di un giorno!»

«Sono due giorni».

«E' un giorno e mezzo» decretò Harry.

«D'accordo, ma se dovessi sentirti troppo solo sai già come cercarmi» ricordò, sventolando il telefono.

«Lo farò» sussurrò, sfregando il naso contro il suo. L'altro si levò leggermente sulle punte per posare sulle sue labbra un minuscolo bacio.

«Che cosa farai adesso?» chiese questo fuori dalla stanza, intento a bloccarne la serratura.

«Niente di che». Harry scrollò le spalle. «Leggerò, ascolterò musica, guarderò un film, andrò alla caffetteria e scatterò qualche foto».

«Mio Dio, attento a non divertirti troppo» lo prese in giro.

«Potrà sembrarti strano, però... sì. Questa è la mia idea di divertimento» replicò, mentre schiudeva la porta della sua camera.

«Se lo dici tu». L'amico sospirò, trascinandosi il trolley che reggeva dal manico. «Cercherò di tornare domani verso ora di cena, va bene?»

«Sì... ti aspetterò».

«Certo...» Niall abbozzò un mezzo sorriso e calò lo sguardo per un solo secondo. «A domani, Cuppy».

«A domani, Niall». Sollevò un palmo in segno di saluto, e lo osservò allontanarsi fino a che, all'imboccatura delle scale, questo non scomparve.

Oltrepassò la soglia e si richiuse la porta alle spalle, adagiandovi la schiena. Era solo. Completamente solo, per la prima volta.

Poteva fare tutto, oppure non fare niente: era una sua scelta.

Poteva dormire per tutto il giorno o, al contrario, tenersi occupato con mille differenti attività.

Erano soltanto le 9.30 di sabato mattina, e aveva tutta la giornata davanti.

Era eccitante.

No, era molto più che eccitante: era elettrizzante.

Camminò a passo svelto verso il letto, si sfilò le Adidas già slegate premendo la punta contro i talloni e sprofondò sul materasso, incrociando le braccia dietro la testa.

Spalancò un sorriso, rivolse uno sguardo al soffitto, e tra sé e sé sussurrò: «Sesso, droga e rock'n'roll!»

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now