64-PT1, Vorrei poter guardarmi con i tuoi occhi.

1.4K 93 108
                                    

Domenica 20 dicembre 2020, ore 00.03, Londra, casa di Niall, stanza degli ospiti.


«Sta nevicando».

La voce di Louis arrivò con un soffio delicato, etereo, ovattato, proprio come i fiocchi cristallizzati che, attraverso la cornice della grande finestra fissata tra le doghe del tetto spiovente, danzavano per offrire loro un magico spettacolo, seguendo la melodia di una nenia silenziosa, udibile solo a occhi chiusi.

L'imminenza dell'inverno, imparziale e brutale, aveva spogliato di ogni foglia gli alti faggi che delimitavano il vasto giardino dell'abitazione, rivestendoli in cambio di un elegantissimo, candido abito bianco omaggiato da quella stessa natura spietata, che però sapeva amare, e donare.

Harry si accoccolò sotto le morbide coperte impregnate di un forte odore di lavanda, lo stesso lavanda che colorava le iridi del ragazzo le cui braccia giacevano sulla curva della sua vita, il cui respiro accarezzava la sua pelle.

Lo stesso lavanda che dipingeva le iridi al ragazzo i cui battiti del cuore rimbombavano fin dentro le sue orecchie.

Socchiuse le palpebre, quasi accecato dal chiarore dei bianchi batuffoli che indisturbati volteggiavano nell'atmosfera, spaccando il muro tenebroso della notte. Quel buio parve inghiottirli, col suo spavaldo irrompere dallo squarcio della lastra bloccata tra le pareti di rovere che foderavano le mura.

«Non credi sia il caso di tirare le tende? La luce del mattino ci inonderà, tra qualche ora».

«Ma io non voglio smettere di guardare la neve» replicò l'altro, il tono quasi assente. «Non l'ho mai vista in questo modo... a letto, abbracciato al mio ragazzo, in una casa meravigliosa, da una finestra ingombrante. Sembra stia per mangiarci le teste, non trovi?»

«Che fantastica prospettiva» commentò, strofinando la punta del naso sulla guancia di Louis gonfiata da un sorriso.

«Io voglio baciarti sotto questa neve».

«Ma in questo modo permetteremo agli animali notturni di guardarci pomiciare».

«Che ci guardino!» esclamò Louis con intonazione teatrale, sollevando un palmo verso il soffitto. «Chi siamo per impedire ai gufi di innamorarsi di noi?»

«Non credo funzioni così per loro».

«Non rovinare tutto, Scheggia» lo ammonì, infilando una gamba tra le sue. «E poi, se lasceremo la finestra aperta, domattina potrò rispondere a una grande domanda che mi tormenta da un po'».

«Quale domanda?»

«Sei più o meno bello illuminato dalle primissime luci dell'alba? E' questa la grande domanda. E potrò rimanere a guardarti per tutto il tempo che vorrò».

«Sai di essere veramente inquietante, vero?»

«No, sono romantico».

«No, no» spirò un verso derisorio. «Sei solo inquietante. Un vero stalker».

«Uno stalker romantico» insistette.

«Solo stalker».

Louis respirò piano. Harry chiuse gli occhi.

«Io sarò anche uno stalker inquietante, ma tu sei proprio bello, bellissimo».

Sorrise, alzando di nuovo lo sguardo verso il suo. E disse: «Anche tu sei bellissimo».

«Ma non come te...» Louis sospirò. «L'ha detto anche Nate, prima. Lo hai sentito, no?» pizzicò un suo fianco con le dita, come a voler richiamare l'attenzione. «Ha detto che da grande vuole diventare bello come te».

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora