69-PT1, Undici.

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Lunedì 21 dicembre 2020, ore 18.07, Lewes, St. Mary Jane, stanza di Harry.


«Secondo te, Niall ha sul serio tenuto su le cuffie per tutto il tempo?»

La testa di Harry era coricata sulla spalla di Louis.

I capelli erano inzuppati su tutte le lunghezze.

Il corpo incastrato tra le cosce dell'altro, la schiena adagiata sul suo petto.

Soffici meringhe di schiuma volteggiavano tutt'intorno e, nell'accarezzarlo, gli sfrigolavano addosso con un suono morbido e vaporoso, rilassante.

Aveva premuto i piedi contro la ceramica della vasca da bagno, troppo piccola perché potesse contenere entrambi. Le ginocchia scoperte, infreddolite, increspavano la pelle di brividi.

«Mi auguro per lui che l'abbia fatto». Louis aspirò dal filtro della Marlboro, soffiando il fumo verso il soffitto. Il gomito era puntellato al bordo, e le ginocchia pressavano le pareti della vasca.

Harry sorrise, poi chiuse gli occhi. Abbandonò la testa da un lato schiacciando la guancia contro il braccio dell'altro. L'intenso profumo vanigliato del bagnoschiuma pizzicò le narici, intorpidendogli i sensi.

Anche se non poteva accertarsene, riusciva a percepire lo sguardo di Louis penetrargli la carne. Il suo respiro fioccava a seccargli la pelle bagnata.

«Sei davvero bellissimo, Scheggia».

Sì, lo stava guardando.

«Anche tu sei bellissimo, Lou...» mosse appena le labbra.

«Come fai a saperlo se neanche mi stai guardando?»

Intrappolò di sfuggita il labbro inferiore tra i denti, inspirando a fondo. «Non ho bisogno di guardarti per sapere quanto sei bello».

L'altro chinò il viso verso di lui e strofinò la punta del naso sul collo. L'odore del tabacco si fece più tenace. Amava quell'odore, quando s'intrecciava al profumo dolce della sua pelle.

Amava l'idea che si preoccupasse di tenere la nuvola di fumo lontana da lui per non concederle il permesso di sfiorarlo.

Amava il fatto di essere lì insieme, intersecati, stipati, uniti.

Amava lui.

Il suo cuore gli batteva addosso: lo sentiva scalpitare sopra la scapola.

Louis lasciò scivolare le dita sulla sua pelle bagnata per tracciare un percorso. La punta dell'indice ricalcò il contorno definito della sua mascella, e si soffermò sul solco plasmato dalla curva del labbro inferiore nel congiungersi al mento, indugiandovi, come se quello fosse un dettaglio straordinario del suo viso, come se lo avesse appena notato e ne fosse rimasto folgorato.

«Mi piacerebbe dirti una cosa Harry, ma temo possa risultare imbarazzante e anche un po' stupida».

«Dilla lo stesso» scrollò le spalle, il tono quasi assente. «L'altro giorno mi hai detto di aver provato a scongelare del pane con il phon... esiste una cosa più stupida e imbarazzante di questa?»

«Questa volta è un po' diverso».

«E perché mai?»

«Perché temo possa essere stupida e imbarazzante per te, ma non lo è per me».

Harry schiuse le palpebre, perché voleva guardarlo negli occhi e capire dove volesse arrivare.

«No!» fu subito ammonito da Louis. «Tieni gli occhi chiusi. Non voglio che mi guardi mentre te lo dico...»

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now