52-PT2, Ti corteggio perché è la cosa che so fare meglio.

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Venerdì 9 aprile 2021, ore 1.53, Lewes, St. Mary Jane, stanza di Niall.


Un trillo: prolungato, assordante, insistente.

Harry sobbalzò nel letto, andando subito a sfregarsi un dorso sulle palpebre incollate dal sonno.

«Ma che cosa diavolo succede?» domandò Niall trascinandosi tutte le parole, prima di coprirsi le orecchie con entrambi i palmi.

«Non ne ho idea» rispose, scivolando giù dal letto per recuperare il telefono dalla scrivania. Quando lesse il nome sullo schermo, gli mancò il respiro. «E' Louis!» disse, battendo l'aggeggio contro lo zigomo per la furia di avvicinarlo all'orecchio. «Che succede?»

«Harry...» fu ciò che udì dall'altro capo del telefono. A quell'unica parola, seguirono soltanto singhiozzi.

«Che cosa sta succedendo?» domandò ancora, tanto preoccupato da sentire il cuore rimbombare in ogni punto del corpo. «Louis?!» lo chiamò, in reazione al suo silenzio.

«Puoi venire qui? Per favore...»

«Certo, arrivo subito» garantì, chiudendo la chiamata. Infilò ai piedi le prime scarpe che riuscì a trovare, anche se calzavano terribilmente piccole.

«Che cosa è successo?» chiese Niall, sollevando il busto per premere l'interruttore della luce.

«Non ne ho idea, ma lo scoprirò presto» disse Harry, schiudendo la porta.

«Devo venire anch'io?»

«Non credo ce ne sia bisogno, no» rispose, muovendo già un passo oltre la soglia. Per sicurezza aggiunse: «Se dovessi aver bisogno di te, ti chiamerò».

L'altro annuì. Harry abbandonò la stanza per dirigersi a grandi falcate verso quella di Louis, dove poté bussare una sola volta, prima che questo gli spalancasse l'entrata.

«Ehi» irruppe nella camera prendendo il suo viso tra le mani: era bagnato, e il suo intero corpo tremava. «Piccolo, che succede?»

«Niente» sibilò Louis, affondando sul suo petto per proseguire lì il pianto. «Sto bene, solo...»

«Stai bene? Mi hai chiamato nel cuore della notte, stai piangendo... e dici di stare bene?»

«Non è niente di grave» insistette il ragazzo. «Anzi, forse è una cosa stupida...»

«Se ti fa stare così male, non può essere una cosa stupida» disse Harry con dolcezza. Allacciò le braccia dietro la sua schiena, e chinò il viso per baciargli i capelli. «Perché stai piangendo?»

«Perché...» cominciò a spiegare, quando un singhiozzo lo interruppe. «Perché ho continuato ad affacciarmi alla finestra tutta la sera per cercarti, aspettandoti... ma la luce era sempre spenta, allora ho capito che non saresti tornato...»

«Ero da Niall».

«Certo, lo so... però domani torneremo a casa per le vacanze di Pasqua e non potrò vederti per una settimana, e avevo proprio bisogno di abbracciarti... quando ho realizzato che non saresti tornato mi sono intristito, e poco dopo ho cominciato a piangere, e poi quel pianto è diventato uno strazio, e alla fine ti ho chiamato» narrò Louis tirando su col naso, nascondendo completamente il viso sul suo petto. «Ecco, te lo avevo detto che era una cosa stupida».

«Non è una cosa stupida... siamo entrambi molto sensibili, ultimamente».

«Stavi dormendo, non è vero?»

«Sì» ammise Harry. «Ma non importa».

«Torna da Niall...» sospirò. «Lo so, sono stato un egoista... non dovevo chiamarti».

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now