14-PT1, Se tu lo vuoi, sarò la tua Pauline.

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Giovedì 5 novembre 2020, ore 16.45, Lewes, St. Mary Jane, nel mezzo della radura.


«Sai cosa ho scoperto ieri?»

«Cosa hai scoperto?» Niall biascicò, facendo roteare il bastoncino del Chupa Chups alla coca-cola incastrato tra le labbra.

«Louis e Alyssa non stanno insieme» annunciò Harry, trascinandosi a lungo ogni parola per dare enfasi al concetto mentre reggeva, a propria volta, un Chupa Chups alla fragola.

«Lo so» si accigliò Niall, estraendo la caramella dalla bocca con un sonoro pop.

Harry arrestò il passo per domandare all'altro: «Tu lo sai?»

«Certo che lo so» rispose questo, sollevando semplicemente le spalle.

«Ma... allora perché mi hai detto che Alyssa era la sua ragazza?»

«Perché non volevo usare un termine volgare come trombamica davanti a tua sorella» abbaiò l'altro, sulla difensiva. «Beh... questo è stato prima di scoprire che tipo di persona fosse Gemma, in effetti...»

«E perché non me lo hai detto dopo?»

«Perché mi è passato di mente!» esclamò Niall, scocciato. «Forse la cosa potrà stupirti, ma il mio mondo non gira intorno a Louis».

Sentendosi punto sul vivo, Harry sollevò il mento e ricominciò a camminare. Con tono sostenuto replicò: «Nemmeno il mio».

«Mh-mh» mugugnò l'altro come evidente provocazione. «E perché l'argomento ti interessa tanto?»

«Era solo per sapere».

«Per sapere» fece eco Niall, aggravando il tono di voce.

«Sì, è quello che ho detto».

«Mh-mh».

Harry scosse la testa e afferrò il corpo macchina della reflex analogica che portava legata al collo: incastrò lo sguardo nel piccolo rettangolo del pentaprisma, strizzò l'altra palpebra e premette il dito contro il pulsante di scatto.

Click.

Era la prima volta che utilizzava la macchina fotografica, da quando era arrivato nella struttura.

Quel giorno, il cielo lo aveva praticamente pregato di farlo: tenebroso, angosciato, funereo, tetro e plumbeo, proprio come piaceva a lui.

Nella soffocante cupezza del suo grigiore, quel cielo si rifletteva in ogni particolare che la natura – come il più malinconico dei dipinti – assorbiva e sfacciatamente esibiva, concedendosi soltanto alle attenzioni dei più romantici.

Amava l'effetto che quel grigiore sortiva sull'ambiente circostante e sulla sua anima.

Amava intrappolare quella sensazione tramite mille diversi scatti perché poi, riguardandoli, trovava anche un po' di se stesso.

Amava il pensiero di camminare per luoghi inesplorati e di scorgere nei dettagli una parte della sua persona che ancora non conosceva.

Amava il pensiero di percorrere strade che frequentava spesso e di stupirsi ogni giorno per quanto queste cambiassero, a seconda di come venissero guardate.

Fotografare non era solo una passione: era capirsi, era accettarsi, era imparare ad amarsi, un giorno dopo l'altro.

Per questo motivo preferiva da sempre la natura alle persone. Aveva come l'impressione che queste ultime desiderassero farsi fotografare con la sola pretesa di apparire, con l'intento di ammirarsi e di lasciarsi ammirare.

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now