La vita promette sorprese com...

By Saruma00

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Qualcuno crede nella fiaba di Cenerentola? È possibile che diventi realtà? Questo sì, se in una storia fanta... More

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By Saruma00

Dopo aver parlato con ognuno di loro, decido di fare una visita a sorpresa a Zeno. Però mi trovo i soldati già nelle loro postazioni, come se volessero accogliere qualche ospite molto importante. Mi avvicino e poi un soldato mi dice: «Siete la benvenuta, regina di Yukilandia»
Ci rimango male, perché volevo che fosse una sorpresa ma purtroppo tutto mi è sfuggito dalle mani. Non potevo fare altro che continuare con quello che era già stato preparato. Salgo le scale e alla cima delle scale mi trovo Zeno aspettare. Appena i nostri sguardi si sono incrociati ho sentito le mie guance arrossire.
Mi pone una mano, da gentiluomo, e continuiamo insieme fino alla sala del trono. I suoi genitori si aspettavano la mia visita, cosa che volevo che seguisse quello che avevo progettato. Le porte di aprono e procediamo insieme fino ad arrivare vicino ai due troni. Faccio un inchino e mi presento: «Buon pomeriggio vostra altezza re di Emeraldania e anche a lei vostra altezza regina di Emeraldania. Sono veramente grata che mi abbiate accolta come ospite del vostro palazzo»
Mi alzo e trovo la madre sorridere. Suo padre mi dice: «È veramente un nostro onore avere tra di noi la celebre regina di Yukilandia, che ha fatto tanto per il suo regno e che continua a farlo! È passato tempo dalla nostra ultima visita. Sei veramente cresciuta e diventata più saggia, Asuna»
Io, imbarazzata: «È tutto merito del popolo, dei miei amici. Senza di loro mi sarei totalmente persa»
Continuiamo a discutere del più e del meno, soprattutto della politica e poi sua madre mi chiede: «Asuna, figlia mia, hai mai pensato a comporre una famiglia? È veramente importante che tu ne pensa su»
Le mie guance subito si infiammano e non riesco più a parlare. Le parole si fermavano a livello della bocca, ma non ero in grado di far uscire i suoni. Abbasso lo sguardo per alleggerire la tensione, ma Zeno prende la mia mano e mi chiede, davanti a suoi genitori in ginocchia: «Asuna, so bene che abbiamo passato tanto tempo insieme e che ci conosciamo già abbastanza. Ti andrebbe di diventare mia moglie e seguire con me il tragitto di sovrano del regno?»
Ho notato che entrambi i suoi genitori si aspettavano una reazione di Zeno così spontanea, come se avessero programmato a tutto questo prima della mia visita. Già alla saputa della mia presenza nel loro regno. Loro erano molto felici della sua proposta così gentile. Lo guardo negli occhi e prima che gli risponda faccio un respiro profondo e gli dico: «Ecco... Io... Dopo una lunga riflessione sono arrivata ad una decisione. Io... Io... A... Aa... Accetto la tua proposta, Zeno»
Ho notato che il suo viso rappresentava di essere molto felice. Subito, come se fosse d'istinto, mi avvolge in un abbraccio caloroso. I suoi genitori erano così felici e contenti, che persino sua madre si è commossa e ha pianto. Suo marito l'ha abbracciata e anche lui aveva il viso sorridente.
Zeno mi sussurra all'orecchio: «Sono veramente felice della tua decisione. Non vedevo l'ora che avresti detto di sì, perché me lo sentivo che ci saremo congiunti!»
Io, sorridendo: «Mi dispiace averti fatto attendere, ma dovevo valutare tante questioni insieme»
Subito le porte si aprono e veniamo circondati da diversi servi, che lanciavano coriandoli e fiori. Tutti sembravano essere felici della notizia appena data.
Ho pranzato con loro, scambiando vari argomenti tra cui anche le date delle nozze. Inoltre avevamo anche deciso il destino dei due regni, una volta che ci saremo sposati. Penso che la decisione a cui siamo giunti sia giusta e rispecchia ciò che volevo che diventasse il regno di Yukilandia. Magari quello di Emeraldania richiede ancora del tempo, ma penso che per Yukilandia sia giunto il momento di un'ulteriore svolta.
Al pomeriggio ritorno da Nogiko e subito mi fa gli auguri. Le mie guance non facevano altro che arrossire e rimaniamo a chiacchierare fino a tarda serata. Prima di mettere piede all'hotel mi sentivo obbligata a visitare la famiglia che si è presa cura di me. Ho bussato alla porta e sembrava che nessuno fosse sveglio. Ho controllato se la porta fosse chiusa ed effettivamente lo era. Controllo quella della servitù e la trovo aperta. Entro con calma, anche perché non volevo essere scambiata per una ladra. Entro nel soggiorno e non trovo nessuno. Mi dirigo verso la sala d'attesa e non mi aspetto quello che i miei occhi hanno visto: mi hanno fatto una festa a sorpresa. C'erano Yuki, Yuriko, il signor Nakamura, la signora Honoka, il signor cocchiere e sua moglie Umi, il re e la regina, Nogiko, Yuu, Zeno e altri. Rimango sorpresa ed una lacrima mi sfugge dagli occhi. Zeno allunga la sua mano e mi toglie la lacrima. Ma le lacrime sembravano non cessare.
Zeno: «Su, non piangere»
Io: «Non lo faccio apposta. Sono veramente commossa per quello che sta accadendo e non avrei mai pensato di potermi godere questo piacere. Avevo sempre pensato che per me sarebbe stata una vita molto monotona rispetto a quella che sto conducendo. Tutto nuovo. Sono veramente felice di aver conosciuto ognuno di voi nella mia vita, aver stretto con voi un buon rapporto di amicizia e di essere stata in grado di rivelarvi ciò che vi avevo nascosto. Sono veramente... Felice di avervi conosciuti»
Zeno mi abbraccia e mi dice: «Stai più tranquilla. Andrà tutto bene»
Così festeggiamo fino a tarda mattina. Rimaniamo io e Zeno soli fuori a guardare l'alba. Ormai ognuno aveva ceduto al sonno mentre noi due no.
Ci sediamo accanto ad un albero e gli dico: «Tutto questo mi rende veramente felice, ma non so fintanto la felicità durerà. Il mio destino è legato al mio corpo fragile, che prima o poi non riuscirà più a reggere. Sono nata così e non posso farci niente. Mi dispiace doverti dire delle cattive notizie, ma ritengo che sia corretto che ognuno di noi sia al corrente dei segreti degli altri»
Zeno poggia la sua mano sulla mia spalla e mi dice: «Non preoccuparti. Fintanto che ci sono io, giuro che mi impegnerò a farti sorridere e sentirti bene. Mi impegnerò al massimo per il bene del popolo e anche per te, mia cara»

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