La vita promette sorprese com...

By Saruma00

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Qualcuno crede nella fiaba di Cenerentola? È possibile che diventi realtà? Questo sì, se in una storia fanta... More

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By Saruma00

Rimango con Momo e poi anche lei ritorna al suo lavoro. Mi alzo e mi siedo sulla scrivania. Ho toccato il banco e potevo immaginare cosa potesse fare il principe su quel banco, ma anche le facce che avrebbe potuto fare. Scrivo una piccola lettera al principe, per ringraziarlo per la sua gentile e generosa disposizione a prendersi cura di una ragazza che non conosce.
Mi sdraio sul letto, dopo aver fatto cena assieme a Momo, e continuo a guardare il cielo stellato dal palazzo. Questo paesaggio tramandava al mondo della tranquillità, che calma veramente l'animo di qualsiasi persona. Mentre guardavo il luccichio delle stelle, mi viene in mente l'immagine di Zeno sorridente.
Io: «Scusami Momo se ti disturbo, ma conosci un ragazzo di nome Zeno, che lavora per il principe come servo?»
Momo: «A dire il vero non saprei nemmeno se esiste un servo con tale nome, perché nel palazzo lavorano più di cinquanta persone e mi è difficile ricordare tali nomi solo perché lavoro assieme. Mi dispiace averti delusa»
Io: «Non ti preoccupare. Domani ritornerò a casa e non sai quanto sia felice. Ho passato un bel periodo al palazzo, ma non vorrei che questo periodo duri più a lungo, perché fa fiorire dentro di me i ricordi che vorrei dimenticate. Ma questo mi è difficile da fare, perché ogni persona è legata al suo passato in un modo o nell'altro. Comunque, mi dispiace non rimanere con te, ma questo è il destino»
Momo: «Nessun problema, anzi credo proprio che ti ricorderò per sempre. Dopotutto ho uno strano presentimento che rimetterai di nuovo il piede in questo palazzo. Ne sono certa!»
Io, non mostrando la mia preoccupazione: «Buono da sapere, Momo. Ora ti auguro una buona notte»
Momo si alza, prende la maniglia ed apre la porta, dicendomi: «Buona notte anche a te, Asuna»
La porta si chiude e rimango sola. Cambio i vestiti e mi sdraio sul letto, continuando a ripensare all'incubo che avevo fatto un po' di tempo fa.
Il giorno successivo passa veloce, tra aiuti e chiacchere, giunge velocemente il pomeriggio. Momo mi porta dei vestiti, che il principe aveva scelto per me. Lo ringrazio nuovamente, tra me e me, per la gentilezza e nel giro di pochi minuti indosso l'abito color porpora ed il cappotto beige. Mi faccio la coda e, dopo aver messo a posto la stanza del principe, scendo accompagnata da Momo. La saluto abbracciandola e poi continuo la mia strada verso casa dalla porta dei servi, per non causare ulteriori problemi al principe. Le strade erano affollate, nonostante il tempo sia freddo. Raggiungo la casa ed entro dalla porta dei servi.
Ho notato che la casa era silenziosa e piena di polvere come se nessuno abbia mai fatto un pulizia. Mi sono cambiata i vestiti e sono scesa in cucina, per preparare la cena per l'intera famiglia.
Mentre cucinavo, mi sono ricordata cosa mi aveva detto la matrigna. Perché il destino vuole che io affronta tanti problemi? Perché mi ha abbandonato mia mamma quando ero piccola? Perché anche mio padre mi ha abbandonata? Perché devo continuare a soffrire? Perché non riesco a manifestare le mie sofferenze pubblicamente? Non ha senso farsi tanti problemi. Questo è il fato e devo accettarlo così come è. Non ha senso perdere tempo ad attendere risposte che non verranno mai se non si vive la propria vita. Infatti mia mamma mi aveva detto di vivere la vita senza farsi tanti problemi. In effetti ha ragione. Lei sì che è una donna veramente saggia e non io.
Finito di cucinare, ritorno nella mia stanza e la metto a posto.
Pov's Yuki
Ritorno a casa infuriata. Salgo le scale ed ignoro i richiami di mia mamma. Ad un certo punto qualcuno prende la mia mano, costringendomi a fermarmi. Mi giro e di scatto libero la mia mano.
Io: «Lasciatemi in pace. Non voglio più vivere in questo edificio»
Mamma: «Perché Yuki? Perché in questi giorni ti stai comportando così? Guarda che è una settimana che la cerchiamo»
Io: «Non mi interessa. Non mi piace tanto il tuo comportamento nei confronti di Asuna.  Ti sembra sia giusto mandare una ragazza totalmente ammalata a fare delle faccende, e sapendo che lei non rifiuta mai le tue proposte. Perché tutto questo odio? Perché? Inoltre perché non le concedi un po' del tuo amore, così la fai sentire un membro della nostra famiglia? Invece di darle questo, non fai altro che rimproverarla e prenderla in giro! Adesso ne ho abbastanza. Lascerò questa casa una volta per sempre. È la mia decisione!»
Mamma: «Non farlo, per favore. Guardami che quello che sto facendo è seguire letteralmente quello che mio marito mi scrive. Non credere che non ci abbia nemmeno pensato, ma quello che dice tuo padre è assoluto. Lo sai benissimo»
Io: «Anche se lo fosse, tu sei diventata veramente un mostro. Non provi nessuna pietà per quella ragazza, che cerca di accontentare le tue richieste. Tu sei diventata un mostro ed io non voglio più aver a che fare coi mostri»
???: «Non dire così Yuki. Anche se dovessi pensare a ciò, non dovresti mai dirlo in faccia a tua madre. Devi rispettarla per quello che è. Sappi, inoltre, che io credo che ogni persona ha due volti: uno buono e uno cattivo. Ma quello che prevale è quello che si utilizza di più. Ma devi credere che non penserai mai che tua madre sia cattiva, neanche se dovessi scherzare»
Mi giro e vedo Asuna scendere dalle scale con calma. Era in ottima salute e questo mi faceva sentire soddisfatta.

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