La vita promette sorprese com...

Από Saruma00

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Qualcuno crede nella fiaba di Cenerentola? È possibile che diventi realtà? Questo sì, se in una storia fanta... Περισσότερα

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Από Saruma00

Io: «Mi sembra più che logico che i nostri ladri si sono diretti - indicando la via con l'indice - per questa via e che il loro rifugio si trovi in questa area»
Yuu: «Io ti consiglierei di non andare là, perché girano delle voci al mercato che ci sia una coppia di ladri in quella zona che sono disposto a tutto, pur di ottenere quello che vogliono»
Aya, sorridendo: «Vedo che sei molto informato, ragazzino. Ma vedo che sei anche molto preoccupato»
Yuu: «Non vorrei che succeda qualcosa di male a voi. Perchè non aspetti il ragazzo dell'altro giorno?»
Io: «Intendi Zeno? Non vorrei disturbare nessuno. Ora dobbiamo munirci di forza e coraggio e andare a riprenderci la valigia di Aya»
Yuu: «Sì, però non vedi che state rischiando la vostra vita. Perché non lo aspetti? Sarebbe molto comodo per voi avere un uomo dalla vostra parte»
Aya: «Vedo che sei molto preoccupato per lei, ragazzino»
Yuu: «Le sono molto grato per quello che mi ha fatto e non vorrei che si trovasse in una situazione irreparabile per colpa mia. Inoltre vorrei anche ringraziarla per la sua gentilezza e generosità»
Aya: «Quindi Asuna è una persona molto generosa e pensa al bene degli altri. In effetti è quello che sta facendo ora!»
Mi abbasso al livello di Yuu. Metto una mano sulla sua spalla e gli dico: «So bene quanto sei preoccupato. Ed è giusto che tu lo sia, ma guarda che anche noi lo siamo dopo aver sentito quello che ci hai detto. Ma devi capire che quella valigia è di notevole importanza per Aya. Perciò dobbiamo riprenderla il più veloce possibile»
Yuu, sorridendo: «Capisco. Ora devo andare. Mi raccomando stai molto attenta Asuna. Anche lei, signorina... »
Aya: «Aya. Chiamami pure senza nessuna formalità»
Yuu: «Okay. Buona fortuna Aya e Asuna»
Se ne va e mi alzo, facendo un cenno col capo ad Aya. È ora di riprenderci la valigia rubata. Ci incamminiamo verso quelle strade buie e strette.
Pov's Aya
Cammino accanto a Asuna, perché ho paura di essere in questi luoghi. Nel giro di pochi minuti troviamo un'unica casa con la luce accesa nella zona che avevamo indicato inizialmente. Ci avviciniamo sempre di più, quando per sbaglio calpesto un ramoscello. Esso emette un suono, che ha avuto il suo eco in tutta questa zona isolata. Ho incominciato a tremare, ma Asuna mi prende la mano.
Faccio un passo indietro e subito una rete ci raccoglie, lasciandoci sospese nell'aria. La paura domina il mio animo, perché tutte queste disgrazie ci sono state per colpa mia, per la mia noncuranza delle circostanze. Ma Asuna mi stringe gentilmente la mano, tranquillizzandomi. Il calore emesso dalle sue mani immagino riesca a tranquillizzare qualsiasi persona, anche quella più criminale che ci possa esistere sulla faccia del pianeta. Però questo sentimento mi è già familiare. Non è la prima volta che mi sento così.
Io: «Asuna, per caso noi due ci conosciamo già?»
Asuna, sorridendo: «Certo che no, Aya»
Subito notiamo che la luce dell'abitazione si è spenta e del vapore roseo fuoriesce dalla porta semichiusa. Aveva un odore simile alla vaniglia e mi ha piaciuto sentirlo. Mi sono girata e ho trovato Asuna con la bocca ed il naso tappati con le sue mani. Subito mi rendo conto che questo gas non fa bene per noi.
Le mie palpebre incominciano ad appesantirsi. Subito mi ritrovo davanti ad un grande schermo, che fa vedere delle immagini dei miei ricordi. Subito arrivano le foto di mio padre, ma anche dei video. Appena sento la sua voce, mi abbasso e tappo le mie orecchie con le mani. Non voglio più sentire nulla che ha a che fare con lui. Lui ha reso la mia vita assai difficile. Non è disposto mai ad ascoltare i miei pensieri. Non voglio più rivederlo, mai più!!!!
Una mano poggia sulla mia spalla, come se volesse dirmi di alzarmi e procedere nella via che mi è stata prescritta. Mi alzo e rivolgo il mio sguardo alla persona che in lontananza si allontanava. Cerco di raggiungerla, ma si allontana sempre di più. Poi sento il mio nome essere pronunciato più volte.
Apro gli occhi e mi ritrovo seduta, con le mani legate. Accanto a me c'è Asuna, che sorride, come se volesse tranquillizzarmi.
Io: «Dove ci troviamo?»
Asuna: «Siamo nella casa dei ladri della tua valigia. Anche se ci troviamo in queste condizioni, cerca di tranquillizzare il tuo animo. Non devi mai pensare che è colpa tua. La colpa non è di nessuno. Perciò calmati, Aya»
Faccio un respiro profondo e le chiedo: «Come fai ad essere così tranquilla, in qualsiasi situazione?»
Asuna: «Non che io sia la persona più tranquilla nel pianeta, ma cerco di trattenere l'agitazione per me. Questo è tutto. Inoltre bisogna sapere quando mostrare la propria agitazione e quando no»
Un uomo mascherato si avvicina da lei e le punta la punta del coltello alla sua gola. Mi pietrifico soltanto alla vista, ma lei è tranquilla.
Asuna: «Credimi, Aya, non c'è bisogno di agitarsi tanto. Tanto non riuscirà ad andare più profondamente, perché non ha mai ucciso nessuna persona. Credimi»

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