Capitolo 50: "Minha terra"

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Aver raccontato a Daniel della sua morte, mi aveva fatto sentire decisamente meglio, mi aveva come liberato da un grosso macigno che mi stava schiacciando giorno, dopo giorno. Mi sono sempre sentita, in qualche modo colpevole, per la morte della mia migliore amica. Non ha spezzato solo la sua vita, ma anche la mia. Odio il fatto di non aver fatto abbastanza per lei, di non averla salvata, di averla lasciata da sola, non solo quella sera, ma anche quella mattina.
Ma di averle chiesto di scomparire, quello è il motivo, per il quale mi sento più in colpa in assoluto!  Vicino al suo comodino avevo trovato una lettera che non ho mai avuto il coraggio di leggere, nella speranza di trovare, forse un giorno, la forza per farlo.

Il destino sa essere davvero molto crudele a volte, ma noi siamo gli artefici di questo, che lo vogliamo o no: questa è la vita.

Lui adesso sa e sento che, in qualche modo, siamo uniti da un legame ancora più forte che spero non si spezzerà mai, se non per la nostra volontà.
Quella sera stessa, dopo aver salutato Aurora ed essere tornata nel suo attico, sono rimasta sorpresa sia nel vedere di nuovo tutti i miei amici riuniti e sia nel sapere che è stato Daniel a preparare tutto nei minimi dettagli, come se mi conoscesse alla perfezione.

La serata era andata magnificamente ed era finita con me e Daniel, nella vasca idromassaggio in terrazza, con lui che mi coccolava e che mi faceva dimenticare perfino il mio nome. Era stato bellissimo, sentirlo pieno dentro di me, sentire il nostro desiderio appagarsi spinta, dopo spinta, per poi ritornare forte e intenso come sempre.

Dopo quel giorno, ho visto Daniel sempre più pensieroso, la nostra partenza si sta avvicinando e so che per lui è molto di più che una semplice vacanza!

<<Daniel oggi ti vedo particolarmente strano!>> gli confido mentre stiamo andando in aeroporto.

<<Scusa piccola, ma li ho trovati finalmente...>> esclama, senza guardarmi, ma continuando a fissare dritto la strada. Mi fa così strano, vederlo agitato. Lui, che ha sempre sotto controllo ogni cosa, la sua vita.

<<La tua famiglia?>> gli chiedo io. So che si riferisce a loro, mi ha raccontato che ormi è da cinque anni che li cerca assiduamente. Vorrebbe sapere qualcosa di più su di loro, ma soprattutto, è convinto che loro sappiano che fine abbia fatto sua mamma Greice.

<<Non chiamarli così...non sono la mia famiglia! Ho trovato quelli che dovrebbero essere i genitori di mia madre. Ho trovato il loro indirizzo...pensa che abitano ancora vicino al mio ex quartiere e non si sono mai fatti vivi! Devo capire perché!>> dice con un filo di voce, dal quale percepisco un certo odio.

<<Lo capiremo insieme...ci sono io con te>> sussurro e mi rivolge uno sguardo spaesato, che glielo conforto con il mio che è rassicurante.

Tra qualche giorno, arriveranno anche Carlos e Jennifer, perché ci sarà il matrimonio della loro cugina, la stessa che avevo conosciuto durante l'evento che avevano organizzato nella loro discoteca e che pensavo fosse la nuova fidanzata di Daniel.

<<Ti farò conoscere Ana>> mi dice a un certo punto, abbozzando un sorriso che mi riscalda come sempre.

Vorrei sempre vederlo sorridere!

<<Mi dispiace di essere scappata così...quando vi ho visto insieme, ma non avevo capito più nulla!>> ammetto.

<<Mi dispiace di essere scappato anche io, per paura del mio passato. Non avrei dovuto! Nel mio cuore ci sei, ci sei stata e ci sarai solo tu! Non hai idea di quanto io tenga a te...al punto di aver preferito vederti felice senza di me, ma adesso ho capito che non lo saresti stata comunque e sono pronto a rischiare...insieme>> mi dice sensuale e si sistema i capelli scompigliati che li ricadono sul viso e che lo rendono ancora più selvaggio.
Sentirmi dire queste parole, fa nascere in me un certo desiderio, che si sta concentrando sempre di più nel mio basso ventre.

WARMWhere stories live. Discover now