Capitolo 33: "Chi era?"

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Al mio risveglio, come al solito, Daniel non è accanto a me, ma al suo posto c'è un bigliettino. Lo prendo immediatamente tra le mani e mi viene istintivamente da sorridere, nonostante tutto.

Ti passo a prendere domani dopo l'esame.
Scusa...ma stamattina sono dovuto andare a lavoro presto, ma ti prometto che mi farò perdonare.
Non studiare troppo!
Dimenticavo...GRAZIE per ieri sera

Daniel

Cavolo l'esame, me ne stavo già dimenticando!

Leggo il bigliettino, non so quante altre volte, prima di iniziare a studiare. La sessione estiva ormai è alle porte e io devo concentrarmi per davvero, ma è difficile non pensare a tutto quello che è successo in questi giorni. Ho ancora la visione di Daniel sulla ruota panoramica illuminato dai giochi di luce delle giostre, quella di lui nudo davanti a me sulla terrazza, ma soprattutto quella di ieri con il viso impregnato dal sangue.

La giornata passa in fretta e finito di studiare, mi preparo per andare in palestra e devo ammettere che non vedo l'ora di vedere Angy e parlare con lui, ho proprio bisogno di un amico in questo momento.

Con il mio "amato" motorino arrivo in palestra, dove mi sta già aspettando il mio Angelo, già pronto per il corso di kick. Strano! O sono in ritardo io o lui è in anticipo.

<<Sophie, muoviti! Non vorrai arrivare in ritardo anche oggi!>> mi dice pieno di vita venendomi incontro.

Guardo l'orologio e noto che sì, è lui quello che è decisamente in anticipo.
<<Angy ciao anche a te...vado a cambiarmi e arrivo, aspettami!>> ed entro negli spogliatoi, sbattendogli quasi la porta in faccia, sperando che non se ne sia accorto.

Una volta pronta, raggiungo il mio amico e insieme ci dirigiamo verso la sala del corso, decisamente in anticipo rispetto al solito. Nell'attesa che arrivino tutti e anche Dennis, Angy inizia a farmi una specie di interrogatorio e a momenti stordiva i ragazzi presenti per il suo entusiasmo, quando gli ho raccontato qualche dettaglio un po' più intimo su quello che è successo al lago, di sicuro ora lo sapranno tutti.
Ma poi quando vedo entrare Dennis, rimango senza parole.
Che cosa gli è successo?
Come Daniel, anche lui ha delle ferite recenti in volto, la prima cosa che penso è che è stato sicuramente per via della boxe, ma inizio a non esserne così sicura. Sarà sicuramente una coincidenza, ma nella mia mente iniziano a frullare un sacco di nuove domande.
Devo parlare al più presto con Daniel.

Appena mi vede, inizia a guardarmi e mi accenna un sorriso, ma poi, per tutto l'allenamento non mi rivolge più nessuno sguardo e non so se essere dispiaciuta. Sembra pensieroso e non so perché, ma vorrei parlargli.
Finito l'allenamento, ci salutiamo e Dennis ricorda a tutti noi, che settimana prossima ci sarà la cena e di non mancare, poi quando tutti stanno per andare a cambiarsi, si avvicina a me.

<<Ciao Sophie, allora ci sarai alla cena?>> mi chiede. I suoi occhi sembrano ancora più Verdi, con la luce artificiale.

<<Sì, certo non potrei mai mancare!>> i suoi occhi chiari sono nei miei.

<<Mi farebbe piacere conoscerti meglio>> mi confida all'improvviso.

<<Io...>>, non so cosa rispondergli, mi sento spaesata.

<<Che hai fatto al viso?>> gli chiedo cercando, in qualche modo, di cambiare discorso.

<<Ieri sera, ho avuto un incontro di boxe, nonostante le abbia prese anche io, mi è andata bene!>> mi risponde serio. Menomale che almeno lui mi risponde alle domande che gli pongo.

Poi, non so il perché, ma la mia mente sentendo queste ultime parole, collega automaticamente l'incontro con Daniel, anche se non capisco perché non me ne abbia voluto parlare, cosa c'è di male in fondo?
Probabilmente ha partecipato anche lui e non me ne ha voluto parlare, a causa delle sue condizioni dovute all'incidente. Non gliel'avrei di certo permesso di lottare, considerando che una settimana fa era in coma.
Nonostante tutto non riesco a capire tutti i suoi silenzi.

WARMWhere stories live. Discover now