Capitolo 35: "Un posto segreto"

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Mi tengo forte a lui, mentre sfrecciamo tra le vie di Milano. Sento il vento fresco colpirmi sulle braccia nude e mi lascio completamente andare. Dopo una ventina di minuti, si ferma all'improvviso e mi sveglio, come sempre, dal mio sogno ad occhi aperti. Mi guardo intorno, non so esattamente dove ci troviamo, sembra una via come tante altre, ma so benissimo che non è così, se lui mi ha portato qui ci sarà sicuramente un motivo. Dietro l'apparente normalità ci sarà sicuramente qualcosa di più.

Scendiamo dalla moto e Daniel si sistema i suoi capelli lunghi ed indossa un paio di occhiali scuri molto particolari e che gli donano. È vestito sportivo, con una maglietta bucherellata e dei pantaloni che evidenziano i muscoli tonici delle sue gambe.
È bellissimo, non smetterò mai di dirlo.
Mi sistemo anche io, i capelli scombinati dal casco e per una volta, ringrazio di averli così lisci.

<<Seguimi, ti porto in un posto speciale>> mi dice Daniel, prendendomi la mano.
Amo ogni volta che lo fa, mi fa sentire protetta e amata allo stesso tempo.

Arriviamo davanti a quella che dovrebbe essere una palestra, ormai chiusa.

<<Aspettami qui>> mi sussurra. Annuisco.
A un certo punto, non so come, Daniel apre la porta che sembrava sigillata ed entriamo dentro.
<<Vieni con me.>>
Mi fido di lui.

Con sorpresa scopro che probabilmente è stata chiusa da poco, a parte un po' di polvere e un odore di muffa, sembra ancora essere utilizzata.
Niente è fuori posto.
Le pareti sono molto chiare in contrasto con il pavimento scuro, non è molto grande, da un lato ci sono sacchi da boxe e dall'altro, un grande ring rosso fuoco e nero. In fondo ci sono altre due stanze, in una, si trova la sala pesi e nell'altra, ci sono gli spogliatoi maschili. Credo che qui, nessuna donna sia mai entrata a quanto vedo.

<<Questa è stata la mia prima palestra, adesso è chiusa, ma un tempo era piena di gente e di ragazzini incazzati>> lo vedo sorridere al ricordo.
Chissà a cosa starà pensando!

<<Daniel non sai quanto sono contenta di essere qui, in un posto a cui tieni particolarmente, questo mi aiuta a conoscerti di più e mi sento più vicina a te.>>
Non mi risponde, ma mi porta sopra il ring, dove ci sediamo sopra, come se niente fosse.

<<Giuro è la prima volta che mi siedo su un ring!>> sta ridendo e capisco il perché, lui sopra i ring ci combatte.

<<Mi ricordo ancora come se fosse ieri quel pomeriggio di pioggia, la prima volta che sono entrato qui dentro, mi aveva accompagnato mio fratello, era stata sua l'idea di iscrivermi a un corso di boxe. Avevo 15 anni ed ero in quel periodo di ribellione dove me la prendevo con chiunque si avvicinasse a me. All'inizio ero spaesato, disorientato, me ne volevo andare, ma poi mi sono innamorato subito di questo sport...pensa...è passato quasi un anno, prima che il mio pazzo allenatore Charly mi facesse salire su questo ring, non sai che emozione ho provato, finalmente potevo mettere in atto tutto i suoi insegnamenti. Mi ricordo quanto ero felice quando ho indossato per la prima volta dei guantoni>>, mi racconta tutto questo e mentre lo fa, mi immagino un Daniel adolescente, insicuro, ma forte allo stesso tempo, con la voglia di capovolgere il mondo.

<<Diciamo che hai avuto un colpo di fulmine con la boxe!>> gli dico.

<<Senza il diciamo...lo stesso che ho avuto con te, anche se non è proprio la stessa cosa>> mi dice queste parole guardandomi negli occhi e avvicinandosi sempre di più a me.
Sono sorpresa e sento già il cuore battermi forte, è bello sentirselo dire così all'improvviso.
Di nuovo, non c'è più nessuna barriera tra di noi.

<<Anche per me Daniel, dalla prima volta che ti ho visto in quel parcheggio ho sentito qualcosa di diverso che non sono riuscita a controllare. Non potevo far finta di niente>> gli confesso.

<<Nonostante tutto, scappavi sempre da me, a volte lo fai ancora e mi fa arrabbiare...>>, vedo il suo sguardo di nuovo incupirsi.

<<Lo so...ma nonostante tutto sono qui.>>
Vorrei potergli spiegare perché l'ho fatto e perché lo farò.

<<Nonostante tutto siamo qui, Sophie. Adesso vieni con me, ti porto in un altro posto segreto, qui vicino>> e mi prende la mano.
Usciamo da una porta sul retro e ci troviamo in un giardino pieno di alberi ed erba alta, sembra un bosco.

<<Daniel è bellissimo!>> esclamo sorpresa, quando arriviamo davanti a un laghetto nascosto che riflette i colori delle piante e del cielo. Siamo solo io e lui e non sembra neanche di stare a Milano.
Mi sembra di essere su un altro pianeta.

<<A quanto pare è da un po' di tempo che Charly non viene a tagliare l'erba>> mi dice alzando gli occhi al cielo e facendo un sorriso dei suoi.
Deve volergli molto bene, spero un giorno di poterlo conoscere.

<<Non importa è perfetto così!>> esclamo sdraiandomi sul prato accanto al lago.
Daniel fa lo stesso e provo già un certo piacere nel sentirlo così vicino a me. Guardo le nuvole bianche che si muovono leggere nel cielo, fa caldo.

<<Questo è uno dei miei posti preferiti in assoluto, dopo l'allenamento venivo sempre qui e a volte ci venivo anche la sera per stare da solo e mi mettevo proprio sdraiato così a vedere le stelle!>> mi racconta.
Mi giro un attimo verso di lui e lo vedo pensieroso, mi piacerebbe così tanto sapere a cosa o a chi sta pensando.
Provo a chiederglielo senza pensarci troppo.

<<A cosa stai pensando?>> gli chiedo.
Non sembra sorpreso di sentire le mie parole.

Esita un attimo prima di farlo, ma poi lo fa.
Mi risponde, stranamente mi risponde.
<<Penso a quanto sono stato fortunato ad uscire da quella prigione in cui ho vissuto per quasi due anni e so che la maggior parte dei bambini che erano con me, non hanno avuto la stessa fortuna>> le sue parole sono come ferite ancora aperte.
Continua a guardare il cielo.
Vorrei abbracciarlo, non so il perché, ma non lo faccio.

<<Daniel io...mi dispiace.>>
Nessuna parola sarebbe giusta in questo momento.

<<Sophie non ti preoccupare, è passato così tanto tempo!>>

Ma so che per lui il passare degli anni, non sarà mai abbastanza per poter dimenticare quello che ha passato lì dentro.
Non diciamo più nulla, ma mi alzo e ora i nostri volti sono l'uno davanti all'altro.
I suoi occhi, alla luce del sole, sembrano quasi verdi, in armonia con i colori del posto in cui ci troviamo. Poi in un attimo, le nostre bocche si avvicinano e iniziamo a baciarci con passione e desiderio, adesso sono sopra di lui e sento già la sua eccitazione. Siamo all'aperto, ma non mi importa, qui non ci può vedere nessuno.
Iniziamo a spogliarci velocemente e subito dopo ci troviamo completamente nudi.
Poi Daniel, si alza e mi prende in braccio, stringendomi a sé.

<<Che stai facendo, Daniel non farlo!! Mettimi giù!!!>> esclamo, ma ormai è troppo tardi.

Entriamo nell'acqua fredda del laghetto e nonostante i miei insulti iniziali, devo ammettere che ha avuto una bellissima idea.
Nuotiamo insieme, baciati dal sole e poi di nuovo ci avviciniamo e questa volta non sono solo le nostre labbra ad unirsi.
Facciamo l'amore nell'acqua, non l'avevo mai fatto così in questo modo!
Inizio a godere sotto il tocco esperto di Daniel.
Sono invasa dal suo profumo e da un'ondata di piacere che colpisce tutti i miei sensi che stano facendo le capriole per la compiacenza che provano.

Stesi sulla riva, ci guardiamo negli occhi, non diciamo nulla, ma so che i miei occhi in questo momento stanno parlando e so che Daniel li ha appena sentiti, come so che i suoi mi hanno appena detto la stessa cosa.
Lui adesso lo sa, come io adesso lo so.

Ci amiamo.

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