Capitolo 45: "Paradiso ed Inferno insieme"

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Vorrei poterlo baciare, le mie labbra desiderano le sue più di ogni altra cosa al mondo, come se fossero l'ossigeno di cui ho bisogno in questo momento. Continuiamo a guardarci senza dirci più nulla, per non so quanto tempo ancora. Io non riesco più a parlare, tutto quello che mi ha detto mi ha sconvolto, ma allo stesso tempo, mi ha fatto capire che il mio amore può superare qualsiasi cosa. Dovunque andrei, il mio cuore sarà sempre legato al suo e questa ad oggi, è la seconda certezza della mia vita, come il dolore che proverò inevitabilmente per la morte di Aurora.
Finalmente, dopo anni o meglio per la prima volta nella mia vita, sento il mio cuore battere all'impazzata per un uomo.

<<Sophie, adesso che sai tutto...ti accompagno a casa>> mi dice come se fossi una bambina innocente, lui mi vede in questo modo.

<<Daniel ti prego, voglio stare con te, ho bisogno di te>> sembra quasi una supplica la mia.

<<Piccola mia, non ti farò più del male adesso>> mi sussurra triste e mi abbraccia improvvisamente.

Sento la stessa scossa, che avevo sentito la prima volta che ci eravamo sfiorati. Non potrò mai fare a meno del suo contatto, che per me è diventato come una droga, come un bisogno primario.
Ci abbracciamo, sento la sua eccitazione, premere su di me e sento quel punto infuocarsi, come se fosse stato a contatto con il fuoco, ma poi si stacca subito da me.
Si alza.
Mi alzo anche io.

<<Ti accompagno a casa...>> mi dice soffermando il suo sguardo su di me.

<<Non posso lasciarti, sapendo tutto questo...sapendo che sarà l'ultima volta>> ammetto.

Non dice nulla, si mette una felpa scura che gli sta abbastanza larga, nonostante i suoi muscoli forti e ben definiti e il cappuccio.
Raggiungiamo la porta d'ingresso e quando mi invita ad entrare nell'ascensore, mi abbraccia di nuovo, mi stringe forte e adesso è come se Caronte mi stesse riportando nel limbo. Daniel è Paradiso ed Inferno, non è Limbo, non è nessuna via di mezzo.

Mi bacia sulla fronte, ma poi la mia bocca, sfiora la sua ed accade l'inevitabile. Ci baciamo con tale foga, senza respirare, senza staccarci, senza pensare che potrebbe essere l'ultima volta.

<<Preferisco bruciare all'Inferno con te, che andare in Paradiso senza di te>> gli dico, baciandolo di nuovo. Mi abbozza il suo sorriso stupendo.

<<Sophie meriti molto di più...>>, dice nel momento in cui si aprono le porte dell'ascensore, per l'ennesima volta. Non voglio andare nel Limbo e so che sono quasi arrivata. So che uscendo da questo ascensore, metterò di nuovo piede nella via di mezzo.

Andiamo nel parcheggio sotterraneo dove ci aspetta la sua macchina. Sento il suo profumo nell'abitacolo della macchina e inevitabilmente, percepisco una morsa di dolore.

<<Ti prego! Fai decidere a me cosa merito...perché non lo capisci!>> esclamo ormai sconfitta da un Daniel, sicuro della sua decisione.

Poi, parte a tutta velocità, vorrei scendere da questa macchina che adesso sembra così stretta da farmi mancare il respiro, non ho mai patito così tanto di claustrofobia come in questo momento, ma allo stesso tempo, non vorrei mai scendere da qui perché questa, potrebbe essere davvero l'ultima volta.

<<Sei tu che non capisci, non posso permettermi di farti rischiare la vita, perché non lo accetti, Sophie! Non avrei mai dovuto avvicinarmi a te...non capisci in cosa sono mischiato! Ti ricordi di quei due uomini con cui parlavo in discoteca?! Non avrebbero mai dovuto vedermi con te! È molto più complicato di quello che credi>> mi dice con tono duro.

<<Senza di te, la mia non sarà più...>> deve saperlo: <<Vita...sei tu che non riesci a capirlo!>> gli dico con un tono ancora più duro. Mi guarda, noto per la prima volta dolore nel suo sguardo, ma poi i suoi occhi ritornano fissi sulla strada.

WARMWhere stories live. Discover now