Capitolo 20: "Buonasera Jasmine"

625 18 1
                                    





Lo osservo mentre sfrecciamo tra le vie di Milano, nonostante il mio scarso orientamento, mi sembra che ci stiamo avvicinando sempre di più al centro. Mi godo il viaggio, mi godo lui, senza pensare troppo a quello che mi aspetterà stasera.
Dopo un quarto d'ora, Daniel parcheggia in una zona riservata, una volta scesi mi accorgo di quante macchine costose ci siano. Mi sistemo il vestito e nonostante la sua eleganza e il suo spacco vertiginoso, mi sento molto a mio agio mentre lo indosso. Forse, per la prima volta, mi sento davvero bella.

<<Sophie, ti farò stare benissimo stasera>> e mi prende la mano. Amo quando lo fa. Mi sento così sicura.

<<Non so cosa aspettarmi e ti ringrazio per questo vestito meraviglioso e anche per le scarpe, non dovevi>> intreccio la mia mano nella sua.

<<Devi solo rilassarti, questo è il mio modo per farmi perdonare ed un inizio per farti cambiare idea>> e ci dirigiamo verso un edificio altissimo, non vedo nessun locale qui, magari stiamo andando in una festa privata in qualche attico gigante.

Quando entriamo, un signore ben vestito ci saluta e ci fa salire su un ascensore moderno: <<Prego signori, l'ultimo piano>>.
Durante la salita, Daniel non distoglie il suo sguardo da me neanche per un secondo. Sono davvero in imbarazzo! Quando le porte dell'ascensore si aprono, rimango davvero senza parole, siamo in una terrazza grandissima, con una piscina centrale illuminata e adornata da palme. Questo posto è da togliere il fiato. Mentre attraversiamo la passerella, veniamo subito accolti da un cameriere vestito in modo impeccabile: <<Salve Signore, la stavamo aspettando. Vi accompagno immediatamente al vostro tavolo>>.
Ma com'è possibile che ovunque andiamo lo conoscono tutti, Daniel sei un mistero continuo!

Ci sediamo in uno dei divanetti neri che circondano la piscina. Siamo davvero in alto e da qui posso scorgere le luci della mia città, che inizio ad amare di nuovo.

<<Ti piace qui?>> mi chiede Daniel, prima di ordinare da bere.

<<Sì, sono rimasta senza parole è davvero tutto bellissimo e poi...guarda che panorama, ne sono completamente affascinata, non riesco a non guardarmi intorno!>> esclamo meravigliata da tutta quella bellezza che ci circonda.

<<Io non riesco a non guardare te, piccola!>> dice avvicinandosi sempre più a me.

<<Daniel perché eri in quel parcheggio?>> non voglio rovinare l'atmosfera, ma ho bisogno di avere più risposte da lui.

<<Sophie, non ti basta stare qui con me?>> mi chiede e mi accarezza le spalle nude.

<<Mi basta certo, però io sto mettendo da parte la mia testa dura e non sto scappando più, ma tu non rispondi mai alle mie domande e a volte, ho come l'impressione che anche tu stia scappando da me>> esclamo, spostandomi leggermente da lui.

<<Stavo tornando da un allenamento di boxe, il mio maestro abita vicino alla tua palestra e ogni tanto mi alleno solo con lui. Svelato il mistero!>> e sbuffa. Non dico più nulla.

Mentre una cameriera ci sta portando da bere, mi guardo un attimo intorno e noto che la maggior parte dei clienti seduti, sono molto più grandi di noi. Continuiamo a parlare e mi sono accorta che siamo più simili di quanto pensassi e quando ho iniziato a sentire fresco, Daniel si è avvicinato a me e mi ha infilato delicatamente la sua giacca, inebriandomi del suo profumo.

<<Grazie>> e gli ho sorriso. <<Comunque il mio migliore amico ha un debole per Carlos>> ho poi continuato.

<<E io, ho un debole per la sua migliore amica>> mi ha detto, mentre abbassavo lo sguardo e continuavo a sorseggiare il vino rosso dal mio calice.
Stavo quasi per affogarmi!!
Poi, ad un certo punto, si è avvicinato sempre di più a me, eliminando qualsiasi barriera.

<<Carlos è come un fratello per me e devo tutto alla sua famiglia. Avevo solo otto anni, quando mi hanno preso con loro, salvandomi da quel maledetto riformatorio, lì in Brasile. Un giorno mi dissero che mia madre era morta, senza darmi alcuna spiegazione e i genitori di Carlos mi portarono qui in Italia con loro. Mia madre era la migliore amica della sua e mi aveva cresciuto da sola perché, di quel bastardo di mio padre, non ho mai avuto notizie. Eravamo così poveri, ma nonostante tutto felici!! Mi madre Greice era così bella e giovane! Una volta arrivato qui, la mia vita è cambiata del tutto, oggi posso permettermi qualsiasi cosa, mentre nella mia terra a malapena avevamo i soldi per mangiare>>.

Il suo racconto mi ha veramente sconvolto e stupito allo stesso tempo e ora mi sento in colpa per tutte le volte che ho dubitato di lui. Mi immagino lui da piccolo e provo una stretta al cuore.
Tutte le sue parole sono rimaste impresse nella mia mente e il modo in cui mi ha raccontato del suo passato, mi ha fatto capire che a Daniel non bisogna chiedere le cose, ma lasciare che sia lui stesso a raccontarle.
Così come non ha voluto insistere sulla storia di Aurora. Mi rendo sempre più conto, che come me, anche lui ha un passato difficile.

Non gli dico nulla, così come aveva fatto lui con me, ma lo bacio, non curandomi né del luogo in cui ci troviamo né delle persone attorno a noi. Lo bacio e assaporo completamente le sue labbra e anche lui fa lo stesso con me. Quando ci stacchiamo, iniziamo a goderci veramente la serata, tra la musica e il panorama.

Poco dopo, decido di alzarmi un attimo con la scusa di andare in bagno, in realtà voglio mandare una foto ad Angy, per fargli vedere dove mi trovo.
Quando sto per raggiungere i servizi, sotto lo sguardo attento di Daniel, la magia che si era creata, svanisce all'improvviso quando un signore sui quarant'anni, si avvicina a me.

<<Buonasera Jasmine, anche lei qui. Posso darle del tu vero? Mi chiedevo se fossi tu, ma adesso non ho più alcun dubbio>> mi dice sorridendomi maliziosamente. Che viscido!

<<Mi scusi, mi ha scambiato per un'altra persona. Non conosco nessuna Jasmine!>> sono pietrificata, mi ha riconosciuto, ma come diavolo ha fatto!
Daniel ci sta guardando, non deve saperlo assolutamente.

<<Jasmine, non so a che gioco stai giocando, ma con me non funziona! Ti lascio alla tua serata, ci vediamo presto, bellezza>> mi dice allontanandosi, vedendo Daniel alzarsi e avvicinarsi sempre di più, prima che possa raggiungerci.

<<Che vuole da te quello lì?!>> mi domanda furioso.

<<Daniel stai calmo, mi ha scambiato per un'altra persona, adesso vado in bagno>> gli dico cercando di calmarlo.

<<Si mette sempre in mezzo ai miei affari, quel bastardo!>> esclama nero di rabbia.
Lui lo conosce e questo non ci voleva!

DANIEL

Mentre Sophie è ancora in bagno, vedo avvicinarsi al mio tavolo quel fottuto stronzo. Non mi farò rovinare questa bellissima serata da uno come lui.

<<Buonasera Daniel, non ho ancora avuto modo di salutarti questa sera. Comunque, non pensavo che ad uno come te, potessero piacere le ballerine di lap dance!>> pronuncia queste parole nella maniera più viscida che esista.
Ma di che sta parlando? Sarà sicuramente fatto!

<<Mi sa che questa sera hai bevuto troppo o hai esagerato con la tua dose giornaliera! Mentre a te, non sapevo ti piacessero i night club, anzi sì...lo sapevo!>> lo aggredisco, ma mi devo trattenere.

<<Il solito spiritoso! Ah, non ti ha detto nulla Jasmine! Hai capito, che furba!>> adesso lo prendo a pugni.

<<Mi sa che ti stai confondendo con qualcun'altra, lei non si chiama Jasmine! Adesso se non ti dispiace puoi anche sparire dalla mia vista! E non parlare più di lei!>> mi alzo e lui prima di congedarsi da me, mi rivolge un ultimo sguardo pieno di disprezzo: <<Ci vediamo Daniel e salutami la tua Jasmine o come cazzo si chiama la tua puttanella>>.

Sentendo quella parola, non riesco più a trattenermi e mi avvento contro di lui.

WARMWhere stories live. Discover now