Capitolo 36: "Ti presento Aurora"

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Dopo esserci asciugati al sole, ci rivestiamo ed entriamo di nuovo dentro.
Daniel mi racconta di qualche episodio divertente che gli era accaduto qualche anno prima, in questa palestra, non riesco proprio ad immaginarmelo alle prese iniziali con la boxe, quando era ancora inesperto. Mi ha raccontato che, una volta, era tornato a casa con un occhio nero perché si era distratto durante uno dei suoi primi incontri e tornato a casa, aveva mentito a tutti, dicendo che però aveva steso il suo avversario, naturalmente non era stato così.

Prima di riportarmi a casa, decidiamo di andare a mangiare qualcosa al volo e per tutto il tempo non facciamo altro che parlare, passiamo da un argomento all'altro con estrema naturalezza. Parlerei con lui per ore, è vero che ci provochiamo praticamente la maggior parte del tempo che stiamo insieme, ma è anche vero, che stiamo talmente bene che le ore sembrano volare via. Quando ci soffermiamo sul mio lavoro, lo vedo cambiare subito espressione.

<<Piccola, sarò sincero la sola idea di vederti ballare davanti a tutti quegli uomini, mi fa impazzire!>> pronuncia quelle parole quasi con disprezzo, ma non verso me.

<<Daniel, nessuno può toccarmi puoi starne certo>> cerco di convincerlo, ma so dove vuole arrivare.

<<Ma possono guardarti e questo basta per farmi impazzire. Non sai quanto mi preoccupo per te, anche solo l'idea che qualcuno possa sfiorarti anche per sbaglio, mi manda fuori di testa!>>
Adesso, i suoi occhi sono fissi sui miei e sembra non volerli più lasciare, per niente al mondo.

<<Lo capisco, ma adesso anche tu devi fidarti di me. A settembre se tutto va bene mi laureerò, lascerò il lavoro e...>>, non finisco la frase.

<<E te ne andrai! Sei veramente ancora di questa idea?>> mi chiede dispiaciuto.

<<Non è ho la più pallida idea di cosa farò, ma non voglio pensarci in questo momento>> gli rispondo in quel modo, cercando di chiudere il discorso definitivamente. Non so cosa succederà!

Mi guarda con così tanta passione, da mandarmi in confusione.
<<Adesso sono io quella che ti vuole portare in un posto>> dico sorridendo.

Sì, è arrivato decisamente il momento giusto di portarlo da lei!

<<Dove andiamo?>> mi chiede serio, aprendomi la portiera della macchina.

<<Davanti casa mia, poi andremo a piedi in un posto speciale.>>
Lo vedo pensieroso, non può immaginare neanche lontanamente dove voglio portarlo.

Quando arriviamo davanti al mio portone, parcheggiamo al primo posto libero che troviamo e iniziamo a camminare, Daniel mi prende per la mano e non ha idea di quanto ne avevo e ne avrò bisogno.

<<In realtà stiamo andando a conoscere una persona.>>

<<Davvero!? Chiunque sia questa persona, deve essere importante per te>> mi dice vedendomi agitare ancora di più di quanto lo sia già, mentre ci avviciniamo.

<<Sì lo è!>> e penso al suo volto delicato.
Gli stringo la mano più forte.

FLASHBACK

Ormai erano passati già alcuni mesi da quando Aurora era uscita dalla clinica, giorno dopo giorno, stava riacquistando peso e finalmente, dopo la sua lunga battaglia, aveva ripreso a mangiare, anche se non come prima. Eravamo tutti fiduciosi, soprattutto io.
I suoi capelli stavano crescendo ed erano di nuovo, di un rosso acceso, anche i suoi occhi scuri erano di nuovo vispi come un tempo. Il suo corpo non era più scavato e scheletrico, poco alla volta, stava riprendendo le forme di una donna.
Era di nuovo bella.

Stavo andando a trovarla per studiare insieme, quell'anno, avremmo avuto la maturità e la stavo aiutando a recuperare i mesi perduti di scuola, a causa del suo ricovero.
Era una ragazza molto sveglia e in giro di poco, stava tornando alla pari e a settembre, ci saremmo iscritte entrambe all'università, quasi non ci potevo credere che stava ritornando tutto alla normalità.
Adesso, che era anche finita la scuola, la sera uscivamo spesso con Angy e ad agosto saremmo andati al mare assieme.

Quando arrivai davanti a casa sua, trovai la porta aperta e senza suonare ero entrata tutta preoccupata. Avevo sentito la musica alta, provenire dal piano di sopra. Mi ero diretta subito in camera di Aurora, ma non la trovai, poi con la coda dell'occhio avevo visto la porta del bagno aperta e intravisto la sua chioma rossa.
Entrai, lei non si era accorta subito della mia presenza, il volume della musica era troppo alto per sentirmi. Era vicina al water.

<<Ciao Aurora che...>>, non avevo finito la mia frase.
Ero sconvolta, non potevo credere a quello che stavo vedendo.

<<Sophie che ci fai qui? Io...>> mi aveva detto sorpresa di vedermi.

Avrei preferito mille volte vederla vomitare, come l'avevo sempre vista fare ogni volta che mangiava, ma non questo.

WARMWhere stories live. Discover now