Capitolo 44: "Rivelazioni"

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SOPHIE

Vengo svegliata dal suono della pioggia che batte sui vetri della finestra di camera mia, non avendo abbassato le tapparelle, i miei occhi, ancora impastati di lacrime, fanno fatica ad abituarsi alla luce del giorno, nonostante sia fioca a causa del brutto tempo che descrive perfettamente il mio stato d'animo. 
La prima cosa che faccio appena sveglia è mettermi a guardare il telefono, nella speranza di trovare dei messaggi di Daniel, che come immaginavo non ci sono. Non so quante volte ho guardato il telefono prima di addormentarmi. Ci sono solo dei messaggi di Angy, che al contrario ero sicura di trovare e anche uno di Jennifer, che mi spiazza totalmente.

Jen: Ciao Sophie...che è successo? Ieri sera ho visto Daniel, non dovrei dirtelo ma era fuori di sé...

Rileggo il messaggio altre due volte, prima di capire cosa fare.
Fuori di sé! Chissà cos'avrà combinato!
Non so più se fidarmi di lui, mi sembra di non conoscerlo nemmeno! Come ieri sera, quando davanti ai miei occhi mi è apparso come un estraneo.

Ma io lo conosco veramente?

È colpa di persone come lui, se Aurora ha iniziato a distruggere la sua vita.

FLASHBACK

Finalmente era arrivata di nuovo la primavera, io ed Aurora, ci stavamo preparando per andare ad una festa di compleanno, Angy sarebbe arrivato più tardi. Avevo guardato la mia migliore amica mentre si stava truccando davanti allo specchio, facendo strane facce e istintivamente mi era venuto da sorridere. Ero davvero felice, perché sembrava essere tornata la Aurora di sempre. Piano, piano aveva ripreso peso e ormai sembrava non pensare più al cibo, probabilmente dentro di lei continuerà a farlo, ma era come se, in quel momento, fosse passato tutto in secondo piano. Aveva indossato delle calze nere a rete che fasciavano perfettamente le sue lunghe gambe diafane, un body bordeaux e una minigonna di pelle nera. I suoi capelli ondulati, erano ormai tornati di un rosso vivo ed essendo molto lunghi, le ricoprivano totalmente la schiena nuda. La osservavo segretamente, mentre osservava il suo abbinamento provocante allo specchio e avevo notato, una certa euforia nel farlo.

Finalmente si sentiva sicura di sé, pronta ad affrontare di nuovo la vita a testa alta.

<<Sophie, direi che sono pronta!>> mi aveva detto facendo come una giravolta, venendo verso di me.

<<Sì, andiamo che Angy sarà già lì che ci aspetta>> le avevo risposto, scrutando le sue movenze delicate come quelle di una ballerina.

Quando raggiungemmo la sala affittata per la festa, la vidi tentennare un attimo prima di entrare. <<Sophie...tu inizia ad entrare, io ti raggiungo dopo che devo andare un attimo in bagno>> mi aveva detto, dimenticandosi che quella era la scusa che usavamo entrambe per allontanarci, quando dovevamo fare qualcosa di importante. L'assecondo, ma il mio sguardo era caduto sulla sua borsetta a tracolla nera che, istintivamente, con la mano destra sembrava stringere con più forza.

<<Va bene, allora ti aspetto!>>

Ero entrata dentro, mentre l'avevo vista allontanarsi dalla parte opposta, ma poi, decisi di seguirla, come se volessi in qualche modo proteggerla. Non potevo lasciarla da sola, non volevo...non dovevo! Quando entrai in bagno, non la trovai, ma poi sentii strani rumori e qualcuno tirare su con il naso, sembrano provenire nell'ultimo bagno in fondo. Eravamo solo io e lei, c'era ancora il silenzio più totale. Non sapevo cosa fare e avevo deciso, di far finta, di entrare in uno dei bagni. Avevo lasciato la porta quasi socchiusa.

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