Capitolo 32: "Le parole non dette"

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Ho perso ed è un miracolo che sono ancora vivo.

Sento la ferita che ho in testa aprirsi e il sangue caldo colarmi sul volto. Le mie gambe stanno per cedermi.

Guardo davanti a me e mi sembra di vedere la mia piccola Sophie. Il suo viso dolce, mi tranquillizza.

<<Ti aspetterò.>>

SOPHIE

Mi sveglio di soprassalto e mi rendo conto che mi sono addormentata sul divano mentre guardavo la televisione. Guardo l'orario e quando scopro che sono ancora le 23, decido di chiamare il mio migliore amico, nell'attesa del ritorno di Daniel. Conoscendolo, sicuramente arriverà molto tardi, ma so che arriverà.
Mi fido di lui.

<<Ciao Angy, come stai? Lo so che aspettavi una mia chiamata, sono una pessima amica>> gli dico un po' giù d'umore.

<<Sophie! Sei tu!? Quasi non ci credo di sentire la tua voce! Come è andata?>> mi urla dall'altra parte del telefono.

<<Angy, scusami ancora! Sono stata benissimo con Daniel e posso dire di essere felice come non lo ero da tempo>> gli dico tutta sognante.

<<L'avete fatto finalmente, lo sapevo!! Sophie che notizia meravigliosa>> esclama con voce energica.
Come fa a saperlo?! Io non gli ho detto proprio nulla a riguardo, ma probabilmente l'avrà intuito o semplicemente avrà tirato ad indovinare.

<<Come hai fatto a capirlo?>> gli chiedo per capire quale sia l'alternativa giusta.

<<Sophie certe cose si sanno e basta! Voi due soli chissà dove, cosa avreste dovuto fare!? Domani in palestra, mi dovrai dire tutto per filo e per segno! Non sai cosa darei per essere al tuo posto, in questo momento! Naturalmente con qualcun altro...>> esclama tutto d'un fiato.

<<E pensare che non ti ho raccontato praticamente niente>> mi rendo conto che presto dovrò farlo però.
Effettivamente ha detto tutto lui.

<<Infatti! Non pensare di salvarti così, domani mi dovrai raccontare tutto quello che è successo>>, se continua ad urlare così, mi stordirà un timpano prima o poi.

Gli accenno giusto qualcosa, dopo avermi supplicato di non lasciarlo sulle spine altrimenti si sarebbe punto, sembrava così convincente che, alla fine e non so come, è riuscito a raggirarmi anche questa volta. A volte, crede così tanto in quello che dice che sarebbe in grado di convincere anche il più scettico.

Dopo averlo salutato, guardo l'orologio e mi rendo conto che è già mezzanotte e di Daniel non ho ancora nessuna notizia. Decido di mettermi a studiare un po', ma devo dire, con scarsi risultati visto che continuo a guadare il telefono.
Poi, quando sto quasi per perdere ogni speranza e sto per andare a dormire sul divano per aspettarlo, sento suonare il citofono.
Inizia a battermi il cuore.
È assurdo l'effetto che mi faccia, anche solo sapere che si trova sotto casa mia, mi fa agitare.

<<Chi è?>> chiedo, ma so benissimo che è lui.

<<Sono io...>> mi dice una voce dall'altra parte del citofono.
È la sua. La voce di Daniel, l'unica che volevo sentire.

Gli apro e rimango sulla soglia ad aspettarlo.
Appena lo vedo comparire davanti a me, non posso credere a quello che vedono i miei occhi. La sua visione mi destabilizza completamente.

<<Daniel...che ti è successo?? Che hai fatto alla faccia?>> gli dico impaurita e d'istinto mi avvicino a lui.
Quando gli sto per sfiorare il viso, mi ferma la mano e si allontana subito da me.

WARMWhere stories live. Discover now