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Emma mi ha chiamato in lacrime dicendomi che aveva litigato con la madre per via della casa. Stava ancora lì con lei, Conrad doveva essere lì a momenti e anche Kurt. Stasera avremmo dovuto fare la cena ma quanto pare qualcuno non l'ha presa a modo. Così ho deciso di andare da lei. Quando ha bisogno di me io voglio esserci subito.
Suono il campanello aspetto alcuni secondi e poi il cancello scatta, entro nel vialetto e poi arrivo dentro. Emma mi abbraccia fortissimo rincomiciando a piangere.
“ehi stai tranquilla! ”
“voglio andare a casa.” mi dice subito stringendomi ancora di più.
“ Emma non è scappando che risolviamo la cosa. Ricordi che lo dicevi anche a me?” chiedo lasciandole un bacio leggero sulla tempia.
“non voglio più parlare con lei che non capisce. Ci ha provato anche papà ma è tutto inutile”
“cornad è arrivato prima di me?” Emma annuisce appoggiando la testa sul mio petto. Lo vedo infatti poi arrivare verso di noi.
“ posso parlare con tua moglie?” domando a mio suocero sperando di ricevere risposta positiva da parte sua.
“non credo sia l'ideale ma se vuoi farlo sta in cucina che taglia le patate.”
“stai tu con Emma per favore?” annuisce senza dire niente. Ormai ci capivamo con un solo sguardo. Emma non ha intenzione però di muoversi. La guardo accarezzandole una guancia spostandole i capelli.
“Emma fammi andare da lei”
“Simo no. Non ragiona è meglio se andiamo a casa o avvisare a tua madre che la cena é saltata. Sono già le sei”
“Emma invece io credo che sia meglio parlare con tua madre. ” rispondo. La stacco da me delicatamente e guardo Conrad che prende sua figlia per un braccio.  Se la stringe sul petto. Mi incamminò verso la cucina e trovo Rosanna sul lavello che lava l'insalata. Le patate sono ormai tagliate a dovere. I pomodori affianco ad esse.
“ rosanna” la chiamo si volta spaventata. Non credendo che fossi io.
“ se sei venuto a convincermi che la tua idea geniale è giusta stai sbagliando di grosso ” risponde nella difensiva. Capisco benissimo perché si sta comportando in questa maniera. Emma è sempre stata la sua figlia femmina l'unica che aveva nella sua vita, è se ne stava andando dal nido, da chi l'aveva messa al mondo per andare a vivere lontano da lei, da suo padre e da suo fratello.
“ Rosanna ascoltami io...”
“Simone non c'è bisogno davvero. ”
“invece penso che tu mi debba ascoltare. ” insisto sedendomi sulla sedia. Sta in silenzio. “ io non voglio portarti via Emma. Io lo so che tu stai pensando questo che adesso che viene a vivere con me qua non viene più. Non voglio rovinare nessun rapporto. Ne il tuo con lei. Ne il suo con suo padre e suo fratello. Questa è la sua famiglia e io so cosa si prova a non averla completa. Emma ha 19 anni, è hai tutte le ragioni del mondo per pensare che stiamo correndo che questa è una vera pazzia, l'ho pensato anche io quando ho ragionato per la casa. Poi mi sono detto che adesso avrebbe iniziato a studiare e che io con il lavoro avrei avuto meno tempo per vederla. Questo è un modo per avvicinarci ancora di più. Voglio solo stare più tempo con lei.
Emma è libera di venire qui tutte le volte che vuole; non l'ha obbligherò di certo a non venire a trovarvi. Mi dispiace che tu abbia pensato questo e sinceramente forse questo pensiero potrei averlo fatto anche io con un probabile figlio. ” respiro. Mi guarda. “ quando Emma si è sentita male ho pensato che fosse incinta. Per un attimo mi è passata davanti tutta la mia vita velocemente. Mi sentivo spaesato e non sapevo nemmeno come fare. Non stiamo insieme da molto e oltretutto non avevamo un nido nostro. Un bambino è un impegno che io mi sarei preso volentieri; perché amo tua figlia Rosanna è ti giuro che per me esiste solo lei e la sua felicità. ” sussurro con la voce un po' rotta le ultime frasi. La vedo venire ad abbracciarmi.
“scusa” mi dice sottovoce. La stringo un po'. Sorrido. Le prendo la mano e ci dirigiamo in salotto.
“ è a lei che devi chiederlo. Non a me. Io so benissimo che ciò che hai detto sono parole dettate dalla paura di perdere tua figlia. Ma ti prometto che non accadrà rosanna” Emma ci ascolta è sua madre le fa segno di correre da lei. Io e mio suocero sorridiamo, le lasciamo sole.
“certo che sta crisi io potevo aspettarla da te conrad”
“wee Signorino che tutta sta confidenza? ” mi chiede ridendo spingendomi un po'.
“ sai le figlie femmine sono sempre quelle più attaccate al papà...” faccio un ragionamento fisso il pacco Delle sigarette ancora pieno. Ogni giorno che passa mi rendo conto di quanto Emma abbia migliorato la mia vita.

Speciale Come Te ❤️Where stories live. Discover now