86.

675 23 1
                                    

Alla fine ho portato Emma all'ospedale non siamo riusciti a svegliarla. Era proprio svenuta. Le hanno messo la mascherina con l'ossigeno. Mi hanno detto che avuto un attacco di panico e che deve assolutamente riposare. Ora sta dormendo profondamente. I suoi genitori dovrebbero arrivare qui a momenti.
Le stringo la mano. “Non ti merito" sono le uniche parole che riuscirà dire prima di svenire tra le mie braccia. Sara urlava a mamma di chiamare l'ambulanza e io mi la fissavo sentendomi in colpa per avere esagerato ad urlarle quelle cose. Soprattutto mi sentivo in colpa per aver deciso di voler stare da solo senza che lei si spiegasse.
“signorino potrebbe uscire dovremmo fare degli esami alla signorina. Non ci metteremo molto”
“se si sveglia mi avvisate”
“certo non ti preoccupare" esco dalla stanza e raggiungo la sala d'aspetto dice ci sono già Rosanna con suo marito.
“Simone, sei qua finalmente. Stavamo chiedendo di Emma ci hanno detto che non potevano dirci molto” li abbraccio entrambi. Mia suocera mi accarezza la schiena sento gli occhi bruciarmi. “ehi che succede?”
“ è colpa mia”
“in che senso?” chiede Conrad preoccupandosi. Li guardo entrambi. Un nodo alla gola si stringe. Ho ancora le immagini di quel momento bruttissimo.
“abbiamo litigato per dei messaggi. Mentre parlava con mia sorella ha rivissuto quei momenti che tanto le hanno fatto male. Mi dispiace... Io...”
“ Simone non è colpa tua. Nelle coppie capita di litigare. Capita anche di tornare a ricordare qualcosa del passato” mi dice Rosanna accarezzandomi una guancia.
“ come sta adesso?” mi chiedono entrambi.
“dorme. Le hanno messo l'ossigeno perché ha avuto un attacco di panico. Non respirava bene. Sarà la vedeva in difficoltà a respirare. Continuava a piangere”
“che hanno detto i medici”
“che al momento deve riposare, credo la terranno qui stanotte potrebbe avere un altra crisi. ” dico con il fiato corto. Vedo mia sorella arrivare con un bicchiere d'acqua me lo passa e ne bevo un sorso.
“ eri con lei ?”
“fino a poco fa. Mi hanno mandato via per degli esami. Ma dormiva ancora. ” annuiscono e si siedono al mio fianco.
“ non sentirti in colpa Simo.” mi dice mia sorella. Sembra facile ma non lo è per niente.
“ mi ha detto che non mi merita non riesco a pensare che dicesse sul serio. Io.. non saprei neppure cosa vuol dire stare senza di lei” affermò non rendendomi conto che affianco ho i miei suoceri. Lascio andare la testa all'indietro e lascio andare le lacrime. Passa una buona mezz'ora ed esce il medico di prima. Mi avvicino.  Mi seguono tutti.
“La ragazza dorme ancora. Abbiamo fatto gli esami ed è ha tutti i valori nella norma. Non ha nulla di preoccupante a parte questo attacco di panico. Stanotte resterà qua sotto controllo. Domani mattina potrà tornare a casa. Al momento ho deciso di lasciarle l'ossigeno. Vediamo come reagisce una volta che si sarà svegliata”
“ grazie mille dottore” dico.
“possiamo vederla?” chiede Conrad.
“se mi date 5 minuti per finire di controllare la sua cartella e vi faccio entrare. Siete i suoi genitori” annuiscono. Il dottore ci saluta e si allontana. Mi siedo sulle seggioline aspettando che si svegli.

...

“Simone, Emma si è svegliata. Vuole vederti” Rosanna si presta a scuotermi mentre sono davanti alla finestra. È ormai mezzanotte inoltrata e io sento un po' la stanchezza farsi sentire. Sono in piedi dalle 6 del mattino e pensavo di passare una giornata tranquilla.
“ davvero vuole vedermi?” chiedo come se stesse chiedendo la luna. Mia suocera fa si con la testa e mi da un bacio sulla fronte.
“vai da lei. Ti aspettiamo fuori. ” faccio segno che vado. Ed entro dentro. Cammino lungo il corridoio con il cuore martellante. Una volta in camera. Mi avvicino a lei senza fare troppo rumore.
“ehi finalmente” mi dice spostandosi la mascherina per parlare. Appoggio una mano sulla sua e gliela risistemo.
“ti serve. Non spostarla. ”
“ma devo parlare in qualche modo” scuoto la testa. Non deve assolutamente dire niente.
“Emma ascolta, io ho sbagliato....” mi blocca subito. Passando una mano sulla mia bocca.
“non sei tu quello che ha sbagliato. Non mi sono fidata di te e soprattutto non ti ho dato retta. Avrei dovuto farlo. In fin dei conti stiamo insieme da quasi un anno e non mi hai mai dato motivo per pensare ad un tradimento. Sono troppo accecata dal passato che adesso sbaglio nel presente, non devo farlo, non posso permettermi di sbagliare di nuovo. Sono io che devo chiederti scusa. Ho esagerato con quella reazione. ” si sistema la mascherina meglio e inizia a respirare.
“ amore io ti amo. ”
“anche io simo” le lascio un bacio sulla fronte. Noto che chiude gli occhi.
“tu mi meriti come io merito te. Perché non riesco più a vedere la mia vita senza te al mio fianco. ”
“anche se sono una cogliona gelosa che ha paura di perderti” annuisco. Baciandole una mano.
“tu devi riposare”
“ho dormito fino a poco fa. Non andare via”
“per un attimo ho pensato che i medici mi dicessero che eri incinta” vedo che sbarra gli occhi.
“ma sei scemo?”
“amo è un attimo. Non usiamo più i preservativi e in più a volte la pillola può fare dei casini”
“ ti sei fatto il solito film”
“ però non era male. Un figlio mio e tuo” sento la pelle riempirsi di brividi. È vero era presto per un pensiero del genere. Dovevamo ancora fare tante cose insieme ma io amavo Emma è se fosse successo non mi sarei di certo tirato indietro.
“lo avresti voluto?” mi chiede guardandomi negli occhi profondamente. Mi avvicino al suo orecchio.
“se lo fossi stata mi sarei preso cura di voi. ” mi sorride. Non aspettavo altro che vedere quegli occhioni li brillare. Belli come il mare.

Speciale Come Te ❤️Onde histórias criam vida. Descubra agora