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Giulia si allontana e ci lascia soli. Mio padre beve il caffè e poi mi guarda. Lavo la tazzina in rigoroso silenzio. Mi avvicino a lui uscendo fuori dal bancone.
"perché sei qui?"
"volevo vederti. Ho chiamato tua madre e mi ha detto che eri a lavoro"
"eh si. Lavoro qua da un po'. "
" davvero?"
"si. Da quando mi hanno detto che c'erano possibilità di operare la mamma. Prima facevo qualche lavoretto poi ho trovato qua un cartello è ho chiesto."
"ti sei messo proprio di impegno.." sussurra ma lo sento comunque.
"su cosa?" chiedo guardandolo ancora.
" a mandare avanti la famiglia e a far tornare la mamma camminare" si siede su una sedia e nonostante io sia di servizio faccio lo stesso. Vedo Andrea raggiungere il bancone e sostituirmi per qualche secondo. Forse ha capito non lo so.
" la mamma è stata veramente male dopo che sei andato via e io non sopportavo non poter fare niente. In più c'era quella sedia rotelle che le impediva di essere libera"
"ho sbagliato e ne pagherò le conseguenze per sempre."
"lo credo bene' so di essere pungente nei suoi confronti ma non posso non fare a meno di ricordare che è colpa sua se tutto poi è ricaduto sulle mie spalle.
"come stai?" mi chiede all'improvviso guardandomi.
"sto bene. "
"sicuro?"
"si. Sto bene. Avevo la febbre qualche giorno fa ma adesso sto veramente meglio. Ho un ottima infermiera" ridacchia stavolta.
" oh immagino che Emma non ti abbia lasciato un attimo da solo"
"per niente. Nonostante abbia da studiare per il test è sempre stata da me. "
" mi dispiace Simo per quello che ho detto su di lei. È stato un momento di rabbia e quel risentimento sulla indifferenza "
" da come hai parlato verso Giulia ho capito che ti dispiaceva e volevi far vedere ai miei occhi che in realtà quelle parole brutte non le pensi. - scuote la testa - se siamo qua è grazie a lei lo sai?"
" lo so benissimo. Dovrei ringraziarla mi sa perché se no tu a quest'ora non mi avrei mai parlato"
"gia" respiro " dove stai vivendo?" non ci eravamo più visti dall'ultima volta che era venuto a prendermi alla casetta al mare. Ci eravamo sentiti per telefono ma erano sempre chiamate formali del "come stai?" "tu invece?" niente di importante.
"nella nostra casa"
"non sei andato via alla fine?" scuote la testa.
"no. Ho deciso di sistemare la casetta al mare e affitare a Delle coppie" mi guarda " c'è ? Volevi chiedermi qualcosa?" sembra che mi conosca davvero. Respiro.
"pensavo... Se era possibile..."
"che cosa? Dai parla."
"darti una mano. Magari anziché affitarla possiamo prenderla io ed Emma per la prossima estate. " ci pensavo da un sacco di tempo. Era uno spreco buttare via una casa così bella e grande eppure era troppo messa male per viverci.
" stai dicendo sul serio?'
"si papà. Dico sul serio. "
"io... Non so che dire simo. Non mi aspettavo una cosa del genere. Pensavo non volessi più avere a che fare..." lo blocco.
"papà senti, io voglio rincomiciare con te un rapporto, so che sarà difficile e ne stiamo parlando a un bar non è molto carino ma so che se non ti ho una possibilità me ne pento e io non voglio raccontare ai miei figli un peso nel cuore tenendoti lontano. So che hai sbagliato e non so se ti perdonerò del tutto ma voglio provarci" affermò velocemente mi guarda. Si alza e mi abbraccia. Non mi aspettavo un gesto del genere ma lo apprezzo. Si stacca.
"d'accordo. Tu adesso però torni a lavorare. Quando iniziano i lavori e tutto ti faccio sapere ok"
" va bene. Facciamo una cosa..." annuisce "se senti la mamma puoi dirle tutto a un patto che non racconti niente ad Emma. Voglio farle una sorpresa."
"ma certo Simone non ti preoccupare" mi saluta e va via. Non riesco nemmeno a controllare il mio sorriso. Sono felice in questo momento. Andrea mi guarda e torno al bancone.
"era tuo padre vero?" annuisco.
"si vede così tanto?'
"avete gli stessi movimenti e poi dal tuo modo di fare si capiva che qualcosa ti bloccava. Io sono così con il mio. Nonostante gli anni mi fa strano che abbiamo dei rapporti dopo quello che ho passato" sapevo che anche lui aveva avuto un rapporto strano con suo padre e adesso io lo capisco.
È strano avere un rapporto con lui. Ma visto quello che sta facendo per recuperare un po' glielo devo. E lo devo anche alla mia ragazza che se non fosse per lei io forse tutti questi comportamenti non li avrei mai avuti.
"occhio a Giulia però..."
" Andrea può provarci quanto vuole io sono innamorato della mia ragazza"
"lo so" mi risponde sorridendomi e lasciandomi di nuovo solo a prendere le ordinazioni.

Speciale Come Te ❤️Où les histoires vivent. Découvrez maintenant