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Sto raggiungendo le mie amiche al bar per un aperitivo. In questi giorni a Roma fa veramente caldo e non si può neanche più respirare che sudi. Dormi e sudi. Mangi e sudi. Cammini e sudi. Bevi e sudi. Non se ne può più! Da quando sono tornata non le avevo ancora viste. Domani finalmente sapremo i risultati e ho un po' di ansia.
Maria Sara e Simone hanno finito il trasloco e da stasera vivranno nel loro appartamento nuovo. Io dovrò riabituarmi a non avere nessuno tra i piedi a parte mio fratello Kurt che di preciso ogni mattina fa un casino della miseria. Compresa la domenica.
“amoreeee” Francesca mi corre incontro e l'abbraccio.
“ciao a tutte. Come state” le saluto.
“noi bene. Te? Ci devi raccontare tutto e soprattutto del figo di Malta” inizio a ridere quando per la prima volta hanno visto Luke hanno iniziato a riempirmi di domande.
“sto bene grazie. Ve lo già detto io e Luke siamo amici da quando avevamo 3 anni non c'è mai stato tra noi e mai ci sara”
“ma sicura?” mi chiede Manuela. Annuisco. Mi siedo al tavolo con loro.
“sicura. Anche perché Luke è fidanzato.”
“ma se è sempre stato con te” afferma Carla mordendo una patatina facendomi ridere.
“la sua fidanzata è a NY per uno stage da modella. Tornava oggi appunto. ”
“potevi farci un pensierino” afferma Carla di nuovo. Scuoto la testa non avrei potuto. Il mio cuore è occupato e anche se fosse siamo amici da tempo e non vorrei rovinare nulla.
“sei ancora innamorata di Simone?” mi chiede Francesca sorridendomi.
“si ragazze. Io amo quel ragazzo nonostante sia un po' coglione”
“come stato il rientro e vedervi?”
“manu non lo so. Non saprei nemmeno spiegarti le mie emozioni solo a guardarlo. ”
“non puoi veramente farcela”
“io spero lui capisca fra. Perché voglio lui al mio fianco. Ho esagerato quella sera al telefono ero semplicemente arrabbiata per le sue parole. ”
“allora è per te che sì è ubriacato?” annuisco. Ricordare quell'episodio mi fa male. Sapere che è stato tanto male mi fa stare peggio.
“io non capisco se lui ti ama" mi afferma Manuela. “ad oggi intendo!”
“abbiamo passato tanto tempo con lui in quella settimana mentre voi eravate con i vostri fidanzati. Simone è stato male ed era molto geloso di luke. Lorenzo ha detto che non lo aveva mai visto così. ”
“anche io sono stata male fra. Uno può mostrare tutto quello che vuole ma il dolore è dentro” rispondo. So che lo stava difendendo per il fatto dei sentimenti verso Manuela.
“lo so Emma. Sono stata vicino ad entrambi e se fosse per me vi chiuderei in una stanza chiusa a chiave fino a che non fate pace”
“non ce n'è bisogno. Ci parliamo civilmente senza ammazzarci.”
“almemo quello! ” Esclama Carla. Ridacchiò.
“si ma non avete fatto pace"
“direi che già parlargli è un passo avanti” non voglio assolutamente dire a nessuna Delle tre che lo baciato e che lui mi ha baciata quella sera. Forse lo racconterei solo a Francesca. Ultimamente le ultime due non le capisco.
“voi invece ? Non parliamo sempre di me. Luca, Lorenzo e Daniele?”
“Luca è dolcissimo. Ci siamo innamorati spero vada tutto bene”
“sono contenta”
“Daniele invece ultimamente mi sfugge gli sto lasciando dello spazio magari il fatto dei risultati domani lo rende nervoso” annuisco. Guardo Francesca. Che sorride.
“lorenzo invece mi ha proposto una vacanza di un mese solo io e lui a Bali. Mi ha presentato finalmente alla sua famiglia e sono felicissima”
“oh dopo mesi abbiamo partorito. Lorenzo ce la fatta!” ridiamo tutte insieme. Sento il telefono vibrare dentro la borsetta mentre le altre distrattamente ridono ancora e mangiano patatine lo prendo in mano.
«non so cosa tu abbia da fare stasera. Ti va se parliamo un po' nel nostro posto?» so benissimo chi è. Sblocco l'iPhone e decido di rispondere «Ci vediamo lì. Non farò tardi promesso. »
«Ti amo»
Era la prima volta dopo il nostro litigio che me lo scriveva di nuovo. Il cuore batteva all'impazzata e non potevo contenere il sorriso che mi arrivava fino alle orecchie. Alzo la testa e mi accorsi di essere rimasta sola con Francesca e che per attimo era al telefono con Lorenzo.

....

Tiro sul la borsa per far sì che non cada per terra e mi incamminò al parchetto. Per fortuna il sole tramonta tardi adesso e non è per niente buio. Attraverso il piccolo sentiero del parco dei bambini e mi trovo a due passi da Simone che è appoggiato all'albero. Fissa il telefono e batte nervosamente il piede sull'erba. È nervoso si vede da come scrive velocemente sul telefono. Alza poi lo sguardo e mi vede.
“ciao”
“ciao ” rispondo avvicinandomi. Mi siedo per terra e lui fa lo stesso. Siamo leggermente lontano e di nuovo il silenzio regna tra di noi. Infila il telefono in tasca, il suo sguardo si sposta verso il mio. Sento come se la pelle si stesse per bruciare. Non sono mai riuscita a spiegare cosa provassi realmente con Simone, ogni giorno era una scoperta dal primo risveglio fino all'andare a dormire. Ogni piccolo gesto mi faceva sentire importante e non potevo essere più che felice. Sapevo che le storie d'amore sono anche piene di ostacoli e che spesso volentieri ci vuole tanto coraggio per superarli. Fin dal primo giorno che ci siamo messi insieme abbiamo litigato fatto pace e rilitigato eppure tutte le volte che ci guardavamo gli occhi le incazzature passavano e ci amavamo come prima.
Adesso invece c'è solo il peso Delle parole dette a voce alta, urlate per fare male, per convincersi di qualcosa che doveva andare in quel modo. Ci sono solamente due sguardi che non sanno più capire o leggere chi hanno di fronte.
“Perché mi hai chiesto di venire qua?” chiedo. Volevo sapere cosa gli passasse per la testa ora o mai più avrei capito se ci teneva ancora a me.
“perché da domani sarò in una nuova casa senza averti tra i piedi e mi mancherai” dice.
“solo per questo Simone?” davvero mi aveva fatto venire qui per questa cosa. Non aveva senso.
“Emma senti... Io non sono bravo con le parole, non lo sono mai stato, ho sempre cercato di dimostrarti quando ci tenessi a te. Perché per me i gesti valevano più di una parola detta tanto per caso. In questi mesi che siamo stati insieme, io non sapevo come gestire tante cose e tu c'eri sempre a stringermi la mano. Ti sei spesso sentita in difetto quando in realtà quello che si doveva sentire in quel modo ero io. - raccoglie una lacrima. Simone non piange mai. - Non ho avuto il coraggio di fermarti quando sei andata via perché non sapevo se era giusto farlo. Non sapevo se dopo ciò che ti avevo detto avresti potuto soltanto guardarmi in faccia. Ho passato una settimana a sentirmi una merda. Ti vedevo con quel ragazzo felice e spensierata che dentro di me sentivo la gelosia crescere. Non ero geloso che tu fossi lì con lui, perché sei libera di stare con chi vuoi, ero geloso del tempo che stavi trascorrendo con lui quando prima stavi con me. Non ho dormito niente e considerando che da quando c'eri tu dormivo voleva dire che i mostri erano tornati. Anche l'ansia durante la notte era tornata eppure non volevo assolutamente disturbarti. Mi avevi chiesto di starti lontano e di dimenticarti. Ma più ci provavo più passavo in camera tua con la speranza che tutto fosse un brutto sogno. Fissavo il tuo letto e tu non c'eri. Immaginavo ogni volta quella scena dopo Padova che finalmente mi ero aperto completamente a te. Ed eri felice.
Io non so più cosa aspettarmi da te da noi. So solo che mi dispiace per ciò che ti ho detto. Non è colpa tua se mio padre se ne andato e se tu hai un padre presente. Non è colpa tua se io sono così arrabbiato con lui. Mi dispiace averti ferito. Io credo... Credo che tu non possa avere un ragazzo come me al tuo fianco perché... Come ho sempre pensato io non so amare una persona e non so proteggerla. So solamente ferirla.
Adesso so cos'è veramente l'amore. Quello che ti prende il cuore dopo aver incrociato due occhi chiari te lo fa battere velocemente e poi si rompe in mille pezzi quando la vedi stare male. L'amore per me è anche sapere che se tu sei felice così lontano da me come lo eri a Malta con Luke nonostante il nostro bacio al tuo rientro lo sarò anche io. Voglio solo che tu sia felice. ” si alza. Sono in Valle di lacrime. Non riesco a muovere nessun muscolo. I miei occhi sono ancora piantati verso di lui. Ha detto tutto ciò che si sentiva. Sento che singhiozza. “ non ti preoccupare davvero per me. Io sto bene. Io... Supererò questo dolore e spero tu un giorno possa guardarmi con occhi felici e non feriti come ora. Ti amo e non ho mai amato nessuna come te” dice per l'ultima volta incamminandosi verso il sentiero per andare via.
Andiamo Emma muoviti dai. Non puoi lasciarlo così. Collega gambe e cervello. Urla la mia coscienza. Respiro. Prendo un fazzoletto mi asciugo il mascara colato e corro verso di lui che ancora non è troppo lontano.
“Simoooo aspetta.” si ferma. Gli prendo il polso e lo faccio girare verso di me.
io mi merito uno come te perché da quando ti conosco mi sono sempre sentita realmente una principessa. Quindi ti prego, guardami e AMAMI DAVVERO COME SEMPRE HAI FATTO. IO HO SOLO BISOGNO DI TE. ”

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