39.

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Siamo arrivati a destinazione. Le professoresse ci hanno consegnato le camere. Io sono in camera con le mie amiche, simo con Lorenzo e un altro ragazzo che al momento mi sfugge il nome. Stiamo sistemando la valigia prima di andare a fare il primo giro della giornata.
Simone è parecchio strano da quando siamo partiti ho creduto alla storia di Greta ma qualcosa ancora lo turba. Non mi vuole dire niente e non so il perché di questa scelta dovrei essere la sua fidanzata e colei con cui lui si confida eppure ultimamente tende a tenersi le cose per se.
“Emma che c'è?” Francesca si siede al mio fianco sul letto mentre carla sta al bagno e Manuela in balcone a fumare.
Alzo le spalle. “Simone? ”
“non lo so fra. C'è qualcosa che non va in lui e non mi vuole dire cosa”
“magari è solo stanco. Sai scuola e anche lavoro. Ci sono giorni che per vedervi non dorme neanche”
“ma io non gli ho chiesto che dobbiamo vederci sempre. Potrebbe anche dormire se è così stanco” affermò. “magari davvero dopo quel mese lontani, i miei dubbi e Greta gli hanno fatto capire che le cose tra noi non funzionano”
“ora non rincomiciamo con questa storia. Senti Emma, Simone ti ama è questo lo hanno capito anche i muri. Forse ciò che lo tormenta non sei neanche tu. Nel senso non sempre il vero tormento è l'amore. Magari ha altre cose in testa. ”
“non mi dice più niente. Il dialogo si è ridotto al minimo dopo la discussione avuta per colpa di Greta e io non mi sento più al centro dei suoi pensieri”
“forse sta cercando il momento adatto per dirti qualcosa. Adesso siamo in gita non sarà il caso di litigare vero?” sbuffo.
“non lo so fra. Non so più niente”
“Lo ami?" Annuisco. “ è allora qualcosa già la sai!” ridacchiò.
“credo che anche lui mi ami ma...”
“lasciagli lo spazio giusto Emma. Sono sicura che arriverà il momento che ti parlerà di cosa gli passa per la testa. Già dobbiamo badare a quella pazza che sicuro in questi giorni combinerà danni”
“non mi importa di lei”
“sicura?”
“si Francy. Sono sicura di me e Simone e sono più che certa che qualunque accusa possa fare non le crederò”
“mi segno questa frase perché qualora cambierai idea te la ricorderò tutti santi giorni”
“ok amica. Adesso finiamo qua che dobbiamo scendere”

...

“allora ragazzi in fila per due. Non perdetevi in cose che non vi riguardano. Seguiteci e appena arriviamo al posto mi raccomando ascoltate la guida. Il primo che si allontana resta per tutta la gita in albergo? Sono stata chiara?” chiede la professoressa di italiano guardandoci uno ad uno. Annuiamo tutti. Simone mi prende per mano e mi guarda.
“tu stai con me!” mi dice.
“non avevamo detto di non dare nell'occhio”
“non mi importa sinceramente! Ci sono troppo tizi che si allargano” ridacchiò per la sua continua gelosia. Mi avvicino e gli lascio un bacio sulla guancia.
“vale lo stesso per te allora" affermò guardando avanti seguendo la fila che camminava davanti a noi. Tutti che facevano le proprie chiacchierate. Francesca e Lorenzo abbracciati. Ormai non si vergognavano più a far capire che c'era qualcosa ed io ero contenta che la mia amica finalmente si fosse lasciata un po' alle spalle Delle paranoie.
“Simo” lo chiamo mentre ci fermiamo per attraversare.
“dimmi”
“sei sicuro che vada tutto bene?”
“si Emma. ” è sincero. Mi sa che stavolta sono io che mi sto facendo troppe domande a riguardo.
“va bene” dico. Mi stringe la mano e riprendiamo la camminata.
“tu invece? Tutto ok?” annuisco.
“greta non ha ancora fatto alcuna mossa quindi stai tranquillo”
“perfetto” tutti stanno guardando davanti a loro. Simone mi sposta leggermente verso il muro. Nessuno si accorge niente perché eravamo anche ultimi. Mi bacia con passione e lo lascio fare. Ci stacchiamo e sorrido.
“andiamo che se no qua ci mettono chiusi in albergo"
“non sarebbe male con idea?” mi sorride malizioso mentre lo spingo leggermente ridendo e trascinandolo via.

Speciale Come Te ❤️Where stories live. Discover now