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Il rientro in Italia è stata traumatico. Il fuso orario ci ha intontito. A momenti non sappiamo manco come ci chiamiamo. Simone oggi è rimasto a casa perché gli faceva male la testa mentre io mi sono seduta due secondi a riguardare il libro per i test di settembre. Ma non sto capendo un granché.
Quando siamo arrivati i miei ci hanno abbracciati fortissimo. Mi erano mancati tanto e anche a simo erano mancate Sara e sua madre. Abbiamo cenato tutti insieme in un ristorante quel giorno e poi abbiamo dormito ognuno a casa nostra. In questi giorni o lui sta me o io sto da lui. Ci rivediamo sempre solo la sera perché ha ripreso a lavorare.
“Emma”
“dimmi mamma” chiudo il libro voltandomi verso di lei.
“Ha chiamato Maria, Simone ha la febbre ha detto che non può venire”
“cavolo domani deve pure andare a lavorare”
“lo so ma mi ha detto di avvisarti perché scende e sale e non può alzarsi dal letto" annuisco. Dovrò andare io da lui non voglio lasciarlo solo.
“mi sa che lo raggiungo” le dico prendendo la borsa.
“ceni a casa o la”
“non lo so mamma. Ti faccio sapere. Magari torno a casa per dormire” annuisce mi bacia una guancia.
“ti voglio bene” le dico e lei mi sorride.
“lo so amore anche io te ne voglio. Ma adesso sei preoccupata per lui ed è giusto che vai. Anche se è una semplice febbre" ridacchiò.
“le prime volte che ci siamo incontrati ho avuto io la febbre e ti giuro che è stato così dolce che non capivo quale fosse davvero lui. Se quello a scuola scassapalle e soprattutto puttaniere o quello che mi aveva portato la torta per addolcire la medicina” mia madre mi accarezza i capelli e mi sorride.
“cosa non si fa per amore?” mi dice. Già davvero cosa non si fa per la persona che ami. Io credo tutto. Per Simone mi staccherei pure un braccio. Esco dalla stanza saluto Kurt ed esco. Mi incamminò da sola sta iniziando a fare buio. Simone ormai non vive troppo distante da me così non devo prendere il pullman per raggiungerlo.
Dopo pochi secondi arrivo. Suono e Sarà mi apre la porta. Abbraccio e saluto mia suocera che sta sul divano mentre legge un libro. Ormai so dove sta la camera di Simone e in poco tempo lo raggiungo. Levo la giacchetta che mi ero messa per paura dell'umidità e mi sdraio al suo fianco. Gli lascio dei baci sul collo.
“io sto male. Sento pure Emma baciarmi. Mi sa che chiederò a mamma di portarmi al pronto soccorso perché non è possibile” afferma tenendo gli occhi chiusi. Mi scappa da ridere. Con la mano mi alzo poco e mi avvicino ancora di più a lui, il mio corpo è attaccato al suo bollente per via della febbre, gli sistemo l'asciugamano sulla fronte e apre gli occhi. Sussulta dallo spavento.
“amore stai tranquillo’ gli dico.
“ma sei davvero qui?” mi accarezza una guancia e io annuisco.
“scusami non ti ho avvisato. Ti aspettavo a casa oggi, tua madre ha chiamato dicendo che stavi male e ho preferito non farti prendere il telefono in mano”
“mi è preso un colpo. Pensavo di stare sempre peggio”
“no. Sono davvero qua. Volevo continuare a farti le coccole senza spaventarti però” abbassò lo sguardo e con due dita prende il mio mento e fa incrociare i nostri sguardi.
“non ti preoccupare. Sto bene adesso. ”
“hai preso freddo stamattina?” chiedo accertandomi che cosa avesse causato la febbre. Appoggia l'indice sul mio naso e lo stringe poi.
“puo essere. Stamattina al bar però stavo nella corrente forse anche per quello. Di solito lavoro più dietro il bancone. Ma mancava Giulia e ho dovuto sostituirla. ”
“chi è questa adesso? Non mi avevi mai parlato di lei"
“la nuova stagista ci sta da quando eravamo alle Maldive. ”
“ah!”
“stai tranquilla ” annuisco. Mi avvicino per baciarlo ma mi blocca con la mano. Scuote la testa. Da quando rifiuta i miei baci?
“che c'è?” chiedo. Sono confusa. Non ha mai fatto così.
“non ti bacio non perché non voglio ma perché tra poche settimane hai un test e non voglio contagiati”
“ma sei scemo?” chiedo. Scuote di nuovo la testa. Mi bacia una guancia.
“no amore davvero. Non voglio che poi stai male anche tu. Se ti passo la febbre siamo due allettati' ridacchiò.
”posso stare qui almeno o devo andare via ?”
“no no stai qui. Anzi non sai quanto mi faccia piacere” passo la mano sul suo petto scolpito e lo sento sospirare.
“lo so che ti faccio impazzire bada ai tuoi ormoni però perché sei malato e se non vuoi baciarmi non possiamo nemmeno fare l'amore”
“ baderò ai miei ormoni ma tu stai buona” annuisco e gli bacio una guancia. Mi fissa le labbra e si morde il suo labbro inferiore.
“però se fai così Simo!!?” alzo gli occhi al cielo. Mi avvicino alle sue labbra e lo baciò. Diamine ma chi cazzo se ne frega della febbre. Ci stacchiamo a corto di fiato e lo guardo.
“io non ti resisto falla finita!” esclamò facendolo ridere fortemente. Avevamo detto niente baci e ci siamo appena limonati benissimo.

...

La testa mi scoppia. Mi sveglio di soprassalto r sento un peso accanto a me. Apro lentamente gli occhi e nella penombra vedo Emma al mio fianco. Si smuove un po'.
“Simo ” passa una mano sulla mia fronte e si alza di scatto accende la luce che mi fa chiudere gli occhi velocemente.
“sei bollente aspetta” si allontana da me prendendo il termometro. La fermo dalla coscia non voglio che se ne vada.
“non andare”
“Simo non sto andando via. È l'una di notte. Hai dormito così tanto tempo che non ti sei neanche accorto che ho cenato qua, ho chiamato mamma e che mi sono addormentata al tuo fianco. ” sorrido sentendola che mi parla dolcemente. Mi passa il termometro e lo metto sotto l'ascella, esce dal letto e passa al bagno tornano da me quasi subito. Mi mette esso sulla fronte e mi lascia dei baci delicati sulla mia guancia. Mi godo il momento. Ho qualcuno che si preoccupa per me e non posso fare altro che essere felice.
“dammi ha suonato" annuisco e glielo passo. Sbarra gli occhi. “39.5. simo è troppo alta devi almeno prendere due Tachipirine altrimenti continua a salire ed è peggio” sento il cervello che sta per esplodere. La sua voce rimbomba nelle mie orecchie. Prende la bottiglia e le pasticche me le passa e le prendo. Spegne poi la luce e si sdraia di nuovo al mio fianco.
“dormi un po' di nuovo. Ti farà bene!”
“mai nessuno oltre a mamma si è preso cura di me così tanto. Grazie  di esistere”
Sento che passa una mano fresca sul mio torace bollente alleviandomi un po' il troppo caldo che ho nel corpo.
“mi prenderò cura di te sempre. Ogni volta che starai male. Anche tu lo hai fatto quando ci conoscevamo da poco tempo e poi mi hai pure preparato una torta! Ricordi?” annuisco. Anche se non mi può vedere sto come un cretino innamorato e non posso far altro che tenere questa faccia.
“Ricordo. Mi allontanavi e io mi avvicinavo. Ora Ti amo da impazzire?”
“lo so. ” sento che continua ad accarezzarmi il petto mentre gli occhi si fanno pesanti. E mi addormento di nuovo con la consapevolezza che lei è al mio fianco e non potrà succedermi nulla.
Mi protegge. ❤️

Speciale Come Te ❤️Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ