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Dopo quella dichiarazione di Emma non abbiamo più parlato. Appena ho finito la versione, sua madre è entrata a chiedere se poi sarei rimasto per cena. Mi sentivo imbarazzo. Non sapevo che dire. Emma ha risposto per me; dicendole che ero venuto solo per finire i compiti perché ci sarebbe stata la verifica poi. Che sarei comunque tornato a casa.
Sono buttato sul letto. Il pensiero dell'ennesimo rifiuto mi tormenta. Voleva baciarmi ma mi ha praticamente buttato fuori da casa sua.
Il telefono vibra sul comodino, è Greta chiede di vederci stasera. Decido di accettare tanto alla fine non ha senso aspettare su questo letto cose che non ci sono.
“ehi”
“Sara non ho molta voglia di parlare”
“E per quella ragazza?”
“non c'è nessuna ragazza. Io voglio solo diplomarmi e farla finita. Andare a lavoro e pagare quel maledetto intervento a mamma”
“Simo anche io vorrei che la mamma tornasse a camminare ma ti stai torturando da anni. Smettila”
“non posso. Se solo non l'avessi chiamata quel giorno adesso non sarebbe successo”
“Ma non è colpa tua. Doveva per forza venirti a prendere. Papà non ci stava ed eri ancora minorenne per avere la patente. ”
“sarei potuto tornare a casa a piedi. Non ci avrei messo molto”
“Simone ascolta non puoi fartene una colpa perché magari non succedeva in quel momento ma in un altro sarebbe la stessa cosa” scuoto la testa.
“io so che quando poi ti affezioni alle persone hai paura di fare del male. Mi dici che non c'è nessuna e poi stamattina eri così felice”
“ero hai detto bene. Le cose belle finiscono subito. Come i momenti che si vivono. Non c'è nessuna ragazza. È semplicemente una compagna di classe che mi ha dato una mano in latino.
Sai che la professoressa ormai mi ha preso di mira.” annuisce. Mi accarezza i capelli.
“questa ragazza ti piace però.  Te lo si legge in faccia simo e non puoi mentirmi”
“ma a lei non piaccio io. E poi lo sai come la penso: l'amore non fa per me!”
“ non hai mai provato e non lo saprai mai”
“guarda i nostri genitori hai visto come si sta quando si prova amore”
“non è detto che le storie finiscano sempre cosi”
“Stasera raggiungo Lorenzo in disco, c'è Greta” mi guarda senza dire niente. “ho bisogno di sfogarmi in qualche modo”
“trova un altro modo. Simone non è così che risolverai il tuo problema di fondo ”
“io non ho nessun problema e adesso per favore posso restare da solo?”
Annuisce dopo avermi dato un bacio sulla fronte esce dalla stanza. Mi ranocchio e mi addormento.

Due giorni dopo...

Sono tornata a scuola. L'influenza è passata. Un po' di riposo mi ha fatto bene. La professoressa mi ha avvisato che una volta rientrata avrei dovuto fare tutte le verifiche fate in mia assenza. Ho studiato negli ultimi giorni.
Con Simone invece le cose si sono inclinate. Non mi ha più cercato. Non mi ha più chiesto aiuto. So dalle mie amiche che ha preso 7 nella versione di latino, la prof era sorpresa ma contenta.
Spero a sto punto che lo sia anche sua madre.
Sta appoggiato al solito muretto prima di entrare a scuola. Il giorno stesso che l'ho aiutato, è uscito in discoteca, mi hanno detto che è stato tutto il tempo con gli amici a bere qualcosa e poi è andato via con Greta. Non so se ho esagerato io o semplicemente quella frase ha rovinato tutto. Anche se fondamentalmente tra noi non c'è assolutamente niente. Mi ha dato però fastidio.
“emma”
“dimmi Carla”
“le ragazze entrano alla seconda ora. Hanno trovato un po' traffico con il pullman. Tu che hai? Non gli hai ancora parlato?”
“ sono qui da 30 minuti. No non gli ho parlato. ”
“perché non lo fai?”
“gli avevo detto esplicitamente che doveva starmi lontano. É quello che sta facendo”
“lo volevi baciare però quel pomeriggio. Glielo hai pure detto!!”
“non dovevo dirglielo. Carla lui non è affidabile”
“ma se neanche sai chi è esattamente. ”
“non è vero! Lui potrebbe anche giocare con me. Io non voglio assolutamente che sia come Alessandro. ”
“Emma non puoi vivere con le paure che tutti siano come quelli. Ok Simone non sarà il santo della situazione però ha dimostrato in questi giorni che ci teneva a te”
“per portarmi a letto senza dubbio” alza gli occhi al cielo esasperata.
“ti avrebbe baciata quel giorno se voleva soltanto scoparti!!”
Ha ragione. Ma non posso di certo andare lì è fare finta di nulla. Mi metto le mani in faccia.
“ se ammettessi a te stessa che ti piace sarebbe un grosso passo avanti. E vai a parlare con lui. ”
“ma io...”
“dai vai. Sono sicura che sta aspettando questo. ” respiro e mi avvio verso di lui.
“ciao Emma"
“ciao lorenzo.”
“vi lascio soli. Raggiungo Dario che doveva dirmi una cosa” annuisco. Simone neanche mi guarda in faccia.
“possiamo parlare?” chiedo.
“non abbiamo niente da dirci”
“per favore”
“no. Quello che mi hai ribadito diverse volte l'ho capito. Come vedi non ti sto più cercando. Esco con i miei amici e Greta mi sta aiutando con le versioni. Così non dovrai più buttarmi fuori di casa”
Sbatto gli occhi capendo a cosa si riferisce. Non sapevo minimamente che ci fosse rimasto male per aver risposto io a mia madre al posto suo.
“Pensavo di averti fatto un favore” rispondo. Noto che si innervosisce.
“ avevi pensato male. Ma tranquilla non accadrà più.”
“ perché ti comporti così simo. Io non ti ho fatto niente. Ho solo agito al tuo posto, eri in imbarazzo davanti a mia madre e visto che non rispondevi l'ho fatto io al tuo posto. Qual'è il problema?”
Il problema è che hanno capito tutti che mi piaci. Le tue amiche. I miei amici. Mia madre e mia sorella. Tranne te. Avrei fatto volentieri quello che mi hai chiesto quel pomeriggio, ma ti ho rispettata, non ho agito perché mi sarei beccato poi un ceffone.
Io l'unica cosa che volevo fare era accettare l'invito di tua madre per stare con te. Hai preferito invece rispondere tu senza darmi un diritto di replica.
Quindi sono io adesso a chiederti di starmi lontano. Non voglio parlare e ne sentire a chi in realtà non piaccio. ” scende dal muretto. Mi ha spiazzato. Non pensavo che in realtà gli potessi piacere davvero.
“Quel giorno però sei andato in disco... Ti sei divertito e te ne sei andato con Greta.” rispondo sulla difensiva. Tutti ci guardano.
“mi dispiace ma non me non attacca. Sono uscito dalla discoteca con Greta per fumarmi una sigaretta. Ma alla fine lei è andata via a casa da sola perché io, come un coglione avevo te in mente. ” respiro. Sento gli occhi bruciarmi. “ma perché ti sto dando spiegazioni?” sta per andare via lo richiamo.
“Simo..” scuote la testa e si allontana da me. Carla mi raggiunge e mi abbraccia.
“sono una cogliona. Tutto sto tempo a mettere un muro per dei pregiudizi e ora non c'è più niente.”
“ è solo arrabbiato Emma. Vedrai che capirà che anche a te lui piace” non rispondo. Inizio soltanto a piangere.

Speciale Come Te ❤️Where stories live. Discover now