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Dopo la confessione di Simone siamo rimasti fermi per alcuni secondi. Tremava e non riusciva a parlare. Lo fatto sedere su un muretto dell'aeroporto e ho cercato di calmarlo e non appena ha riacquistato lucidità gli ho detto che era meglio che andava a casa. Non ha detto niente e ha fatto ciò che gli avevo chiesto. Sono ancora scioccata. Mi appoggio con le mani sul lavandino di casa, fisso la mia figura davanti allo specchio e non so che cosa pensare. Questo sa di me. Io non so niente di lui se non quello che Simone mi ha detto. Non so nemmeno come si chiama e fa tremendamente paura tutto questo.
Io non voglio assolutamente che accada qualcosa al mio fidanzato. Lascio che le calde lacrime scendano lungo il mio viso e inizio a singhiozzare. Come posso proteggerlo da quello che molto probabilmente accadrà. A lui. A Maria. A Sara. Sono diventati ormai tutti un pezzetto di me. Non dovrebbero meritare nessun male. Non dopo ciò che hanno subito. Maria sì sta riprendendo da poco dall'intervento adesso che cammina, questo ritorna è proprio un gran bastardo.
“emma" salto in aria dallo spavento. Kurt sta appoggiato alla porta. “che hai?”
“nulla” rispondo. Chiude e si siede sul bordo della vasca.
“Che succede? Ti vedo tesa e stavi piangendo"
“ è difficile Kurt” gli dico. Non dovrei parlare di questa situazione. Non vorrei che Simone poi pensi che mi piace spettegolare sulla sua vita. Non lo guardo nemmeno in faccia.
“cosa Emma? Simone ti ha fatto del male?” scuoto la testa negando ovviamente tutto.
“simone non mi toccherebbe mai per farmi del male Kurt. - respiro - mi prometti che tieni la bocca chiusa?” annuisce. Credo di aver bisogno di sfogarmi, di aprirmi con qualcuno prima di scoppiare come una  bomba. Gli prendo le mani e lo guardo negli occhi.
“ devi sapere che Simone ha vissuto tanto tempo solo con  Maria e sara. Suo padre  e andato via quando la moglie ha  avuto l'incidente. Ora è tornato, lo ha minacciato di fargli piangere lacrime  amare. Sa di  me. Ho solo tanta paura” rincomicio a piangere. Mio fratello mi fa sedere accanto a lui mettendomi le gambe nelle sue cosce continua a guardarmi. 
“ ma come fa a sapere? " Scuoto la testa da destra verso di sinistra.
“non so cosa gli passa per la testa. So solo che sa anche di me, di tutti noi e non voglio che ci succeda qualcosa. E a Maria Sara io tengo a tutti loro. Non se lo meritano. ” rincomicio a piangere e mio fratello mi abbraccia.
“ci sono io Emzi stai tranquilla. ”
“non possiamo fare un granché”
“lo so. Ma almeno stiamo vicini. Mi devi tenere aggiornato però e prometto di non dire nulla a mamma e papà”
“d'accordo!” tiro su il naso.
“lavati e non farti vedere così. Simone e la sua famiglia sta per arrivare. Non vorrai mica uscire con sto trucco sbavato!” ridacchiò. A Simone piaccio comunque me lo dice sempre che secondo lui senza trucco sto meglio.
“no no. Che figure poi...”
“brava ” mi bacia una guancia ed esce dal bagno chiude e resto di nuovo da sola. Il riflesso di me come un panda mi fa decidere di sciaquarmi il viso velocemente e di cambiarmi. Sono tesa e non dovrei perché questa cena deve andare nel migliore dei modi. La prima da quando io e Simone siamo fidanzati. Mi siedo sul letto e sorrido alla nostra foto. L'avevo fatta incorniciare da una amica di mia madre che ha il negozio qua vicino, proprio mentre stava via a Padova mi mancava tanto e avevo bisogno di qualcosa che mi tenesse vicino a lui.  Eravamo a scuola, Francesca si era improvvisata fotografa e dopo duecento fotografie beccò proprio un momento dove ridevamo insieme e io lo guardavo. La mia felicità dipende da lui. È la miglior cosa che potessero regalarmi.
“emma vieni sono arrivati” mi dice mia madre. Sorrido e la seguo.
“ti va se dopo parliamo io e te da sole?” mi chiede.
“va bene. Io sto bene comunque” le dico lei mi sorride.
“lo so lo vedo che stai bene Emma. Volevo solo parlare con te ”
“certo mamma. Ora andiamo però. " Annuisce e raggiungiamo il salotto ecco che trovo già tutti sul divano. Mi avvicino a simo e gli accarezzò un braccio era intento a parlare con papà.
“ehi stavi ancora a rifrescarti?” mi prende in giro per il tempo impiegato. Gli mollo un destro sul bicipite e ride.
“si cretino! Mi sono fermata un secondo in stanza a cercare una cosa che non ho trovato" non voglio rivelare a ciò che ho pensato in queste ore, non davanti a tutti che non sanno nulla a parte Kurt. Gli bacio una guancia e ci sediamo successivamente a tavola. Mia madre ha cucinato per un intero esercito!

Speciale Come Te ❤️Where stories live. Discover now