7.

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Non dovevo dirle niente. Dovevo continuare ad essere freddo come in questi giorni. I suoi occhi lucidi mentre le parlavo e la ferivo, mi spaccavano il cuore già rotto da un pezzo. Arrivo alla macchina. Apro lo sportello.
Io non sono in grado di amare.
“Simo possiamo parlare?” la voce di Emma alle mie spalle mi ferma nel tentativo di fuggire.
“Emma non abbiamo niente da dirci. Ti ho detto già tutto. Tu non mi devi dire niente”
“invece si”
“no. Non ti voglio ascoltare. Ti avevo chiesto di starmi lontano. Esattamente quello che vuoi tu verso di me. ”
“Simo non puoi fare cosi” protesta. Adesso cosa vuole da me?
“io faccio come mi pare e piace. Ci siamo detti tutto. Ciao” salgo sulla macchina incazzato ma mi blocca lo sportello. Quanta forza ha questa biondina?
“non andrai via senza avermi ascoltato. ” alzo gli occhi al cielo. Quando vuole sa essere veramente insistente. Insopportabile!
“ma cosa non ti è chiaro di quello che ti ho detto poco fa Emma? Non ti voglio sentire. Parlo Italiano”
“anche io se per questo da 4 mesi lo parlo e capisco cosa mi stai dicendo. Non sono scema. Ma voglio che mi ascolti. ” insiste ancora.
“Emma devo andare a casa. Ho cose più importanti da fare” so di ferirla ancora ma è verità.
“anche io ho cose da fare e sono qua” risponde a tono. Scuoto la testa.
“non saranno come le mie, le tue cose da fare. Emma veramente lascia perdere. Fai veramente finta che non ci siamo detti nulla. Non ci siamo mai parlati realmente. Io per te non esisto. ” le dico molto crudo e diretto. Mi guarda Si volta. Penso che abbia capito e invece fa il giro della macchina e si siede.
Mi sa che parlo arabo perché continua a non capire quello che le sto dicendo.
Da una parte mi comporto così perché so come sono fatto; una come lei non può stare con uno come me. So benissimo che di me non ci si può fidare. Dall'altra parte mi comporto così perché mi sono sentito per la prima volta rifiutato e mi sono sentito ferito.
Con la coda dell'occhio mentre chiudo il mio sportello vedo che incrocia le braccia al petto.
“la tua amica ? Non devi andare via con lei?” cambio discorso pur di non sentirla.
“lho lasciata che parlava con Lorenzo. Non mi interessa adesso” mi dice duramente.
Carla con Lorenzo ma se a quest'ultimo piace Francesca. Credo mi abbia appena inventato una balla per dirmi che non deve andare via con lei oggi.
“ mi stai mentendo!” esclamò abbastanza nervoso.
“sto dicendo la verità. Al tuo amico piace la mia amica, Francesca intendo e credo parlassero di questo. Senti io e te abbiamo altro di cui discutere” quindi il mio amico vuole farsi avanti. Sarà sicuramente più fortunato di me.
“Emma ti ho appena detto che non mi importa di quello....” mi tappa la bocca con una mano. La sua sinistra finisce sul mio braccio destro facendo nascere in me migliori di brividi.
“oh finalmente stai zitto! E no non parli finché non te ne darò modo. Ora mi ascolti” scuoto la testa in segno di protesta. Ma non c'è niente da fare non è convinta.
da quando sono qua ho perso tante persone che avevo a Malta. Le mie amiche mi hanno voltato le spalle e il mio ex fidanzato è arrivato in aereoporto dicendomi che non mi amava più.
Sono arrivata in Italia con il cuore ferito. Ho passato tutta l'estate a chiedermi come avessi fatto a non accorgermi che quello non mi voleva più. Sono stata con le ragazze mi sono divertita, ho incontrato una sera Alessandro volevo dimenticare il dolore che avevo ancora addosso. Ho provato a fidarmi ma mi sono ritrovata un ennesima coltellata alle spalle.
Tu... - mi guarda adesso. Ha tolto la mano dalle mie labbra sento ancora il suo profumo alla vaniglia della sua pelle.  - sei un galletto. Ci provi sempre con tutte e io non voglio stare male. Stamattina quando mi hai detto che ti piacevo realmente; quasi non ti credevo. Ho dei modo esagerati, sto sulla difensiva per non stare male. Ma forse mi faccio più male in questo modo che a buttarmi. Ti conosco da pochissimo e ho paura a fidarmi. La tua Reputazione a scuola non è Delle migliori e io non sono una che te la da facile.
Ma quella frase che ti ho detto io la penso anche adesso. ” Abbassa lo sguardo. “non voglio essere una Delle tante Simo. Io voglio essere l'unica donna per il mio uomo. Non stiamo insieme e nemmeno ci frequentiamo però sapere che dopo la nostra lezione di latino te ne sei andato con Greta mi ha dato parecchio fastidio.
Piaci anche tu a me. ” fissa davanti a lei adesso. Siamo da soli in macchina. Poi apre lo sportello. “ti ho detto tutto. Adesso puoi anche andare dalle tue cose importanti.” mi dice amareggiata. Sta per scendere ma la blocco per un polso. Trattengo le emozioni del suo discorso.
“Emma aspetta...”
“dimmi”
“ti va se ti accompagno a casa e poi stasera stiamo un po' insieme?” sorride.
Il migliore sorriso che oggi ho visto. Sistema la borsa vicino ai suoi piedi. Prende il telefono manda un messaggio.
“andiamo?” annuisco. Metto in moto e la riporto a casa sua.
“grazie del passaggio. ” si sporge per baciarmi una guancia. La guardo negli occhi.
“non ti sto prendendo in giro” le sussurrò a due centimetri dalla faccia.
“i tuoi occhi hanno già detto tutto” mi stampa un bacio sulla guancia ed esce fuori. Poi riapre la portiera.
“stasera alle 20:30 sotto casa. Ti aspetto. Prometto di non fare tardi.” adesso sono io a incurvare le labbra in un sorriso. Chiude un'altra volta e aspetto che entri in casa cosi riparto.

Speciale Come Te ❤️Where stories live. Discover now