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Pensieri Emma

Oggi è il primo giorno di scuola, quest’anno c’è la maturità, ah scusate non mi sono ancora presentata mi chiama Emma Muscat ho 18 anni, sono di Malta e ci siamo trasferiti a Roma per problemi di lavoro di papà. Mi vesto per andare a scuola, scendo giù dove c’è la mia bellissima famiglia, mia madre, mio padre e infine non resta che mio fratello Kurt. Ci vogliamo molto bene nonostante siamo cane e gatto tutti giorni.
“buongiorno” Schiocco un bacio sulla guancia a mia madre che sorride
“ehi tesoro sei già pronta?” annuisco a mia madre mentre mi siedo a tavola. Mordo un biscotto mentre fisso il mio latte che scotta tantissimo.
“credo di essere anche in ritardo mamma. Questo è il mio primo giorno qua e ho un ansia”
“Strano emma! Tu e l'ansia una cosa sola. ”
“ma tu ancora qui? non devi andare anche tu a scuola?” rispondo nervosa. Kurt è più piccoli di me di due anni. Io quest'anno avrò la maturità. E non posso permettermi di perdere l'anno.
“ per quanto dovreste continuare con questo litigio mattutino?” chiede mio padre entrando in cucina. Saluta mia madre e poi corre via. Bevo il mio latte cercando di non scottarmi e respiro.
“Emma forza su ” mia madre mi invita a muovermi è tardi ha ragione. Rischio di arrivare in classe in ritardo. Viviamo qui da quattro mesi esatti. Siamo arrivati qui a maggio adesso è settembre e io spero di trovare con le mie amiche estive. Ovvero Francesca, Manuela e Carla.
“io vado ciao” urlo.  Esco di casa e mi dirigo in famiglia.

Arrivo davanti al piazzale della scuola. Respiro affannosamente e cerco di trovare un po' di aria da far entrare nei miei polmoni. Le mie amiche sono appoggiate sul muretto e mi guardano.  “buongiorno” dico.
“ no, ma fai con calma” mi dice Carla facendomi ridere. L'abbraccio “sei una ruffiana” rido ancora di più.
“non ti smentisci mai! In ritardo alle serate. In ritardo pure a scuola. Mamma mia muscat tu e l'ora non andate mai d'accordo.  ” so che ha ragione questa volta Manuela.. Non sono mai precisa e quando dobbiamo uscire sono sempre quella che arriva mezz'ora dopo all'appuntamento che ci siamo date.
“vi state lamentando per niente, la campana non è ancora suonata” protesto a mia volta cercando di sciare il discorso. Alzano le mani e ridono. Sono molto fortunata perché in realtà non se l'ha prendono mai anzi, la buttano sempre sullo scherzo.
“ a proposito come andata con Alessandro ieri? Vi siete visti no? Questa frequentazione?" Mi chiede alla fine Francesca guardandomi negli occhi, ma subito dopo abbassò lo sguardo. Alessandro  è il ragazzo che frequento da un mese e qualcosa. Ma ieri è cambiato tutto. Mi ha scritto che non voleva vedermi che era stanco e invece una ragazza non so nemmeno chi fosse, mi ha scritto dicendomi che era con una certa Camilla o meglio se la stava proprio limonano.
“non ha più bisogno di me. " Rispondi vaga.
“Emma” Manuela mi richiama. Le guardo.
“si è baciato un'altra in discoteca mi ha mentito. E non voglio neanche più vederlo. ”  mi abbracciano.
“c'e ne siamo finalmente liberate quindi! ” mi chiede Carla curiosa di capire. Annuisco e si battono le mani. A queste tre pazze non è mai piaciuto. E mi sa che dovevo dare retta a loro.
“no oggi non c’è la faccio tenetemi” qualcuno in lontananza commenta in questo modo. Quando un ragazzo scende dalla sua macchina e arriva verso scuola.
“Oh porca vacca!”
“Carla!” la rimprovero
“Emma ti prego ma questo... È.. ma dio..  quella camicia”  la guardo al quanto scioccata. Ma davvero sta sbavando per quel ragazzo li. Ok. È un bel ragazzo. Non gli si può dire nulla. Ma sarà il solito galletto della situazione che le porta tutte a letto per sentirsi figo.
“ci risiamo! Peggio di quando stavamo in vacanza. Ragazze eddai! Tenete a bada gli ormoni. Questo è il mio primo giorno non fatemi fare brutte figure. Siete le mie migliori amiche.”
“Emma, tu non hai capito quello è il ragazzo più figo della scuola” mi confessa Francesca cercando di farmi capire cosa vaga nel loro cervello. Sbuffo. “ e mi sa che quest’anno ce l'ho ritroviamo in classe”
“ci manca solo lui con noi e poi mi finite male. " Confesso.
“Emma si chiama Simone ed è il ragazzo più desiderato della scuola ormai da anni. L'anno scorso si è fatto bocciare”
Ah bene! Bella cosa questa!
La campanella suona e mentre questo famoso Simone si atteggia davanti a tutti precisamente a tutte quelle che lo guardano cerco di trascinare le mie amiche che non ne hanno intenzione di muoversi.
“oh ragà entriamo! ” dico.
“ma proprio ora?” afferma Carla facendomi alzare gli occhi al cielo. Respiro. Mollo tutte e tre
“sentite fate come volete continuare pure a guardare un galletto da circo. Che tanto solo questo è! ”
“siamo un po' acide stamattina. Il fatto di Alessandro ti ha reso un po' crudele” mi dice Francesca cercando di farmi ridere ma non rido. Non faceva nemmeno sorridere.
“eddai! É dillo che un po' te piace.”
“ te stai dando i numeri Manu!  ”
“ti piace, il caso è chiuso” faccio le scale della scuola cercando di non ascoltarle non ha senso quello che stanno dicendo. Come potrebbe piacermi uno che vuole solo un’unica cosa? Visto che sono l'esatto contrario di ciò che lui vuole? Entriamo in classe e prendiamo i posti.

Pensieri Simone

Un altro anno nella stessa classe, c’è la farò a diplomarmi? Ho 20 anni  e frequento la 5 c per la seconda volta, quella di latino si diverte a bocciarmi. Come al solito sono in ritardo. Non sono il tipo di storie serie mi piace divertirmi con i miei amici.
Non voglio innamorarmi.  L'amore non fa per me. Non saprei nemmeno come amarla una ragazza. Non so come si faccia ad essere dolci e carini con una ragazza.
“ baldasseroni sempre in ritardo. Non c'è un giorno che da quando è qui che lei arrivi in orario preciso. Sempre dopo le 8:35. ”
“scusi prof” rispondo cercando di svignarmela in questo modo.
“ un altro anno con noi, che vogliamo fare Simone mettiamo il sedere nella sedia a studiare ”  annuisco. Mi siedo al solito posto accanto al mio migliore amico. Noto una nuova ragazza accanto alle altre due che l'anno scorso erano nella quarta C, è bellissima, bionda, occhi verde acqua. Praticamente c'è tutta la classe promossa in quinta io e Lorenzo siamo gli unici vecchi qua dentro.
“l’ hai notata anche tu?” mi chiede dandomi gomitate.
“in realtà ho notato le sue bocce" ha due tette mozzafiato. Fissa il libro mentre si mette la mattina tra i capelli. Quasi mi manca il respiro.
“Si ho notato anche quelle. Ma vedi non combinarne una Delle tue. Simone quest'anno dobbiamo diplomarci.”
“ baldasseroni e de santis vogliamo fare silenzio per favore.”
“scusi prof" risponde Lorenzo fulminandomi poi la professoressa chiede alla ragazza nuova di  presentarsi. Si chiama  Emma viene  da Malta e sta qui da maggio. Ha 18 anni. Mi incuriosisce un sacco. La lezione riprende e decido di concentrarmi.

Pensieri Emma

La prof italiano mi ha fatto fare la presentazione stamattina prima che iniziasse la lezione. Mi sono vergognata a morte. Questa è la quinta ora ed è quella di latino. Francesca mi da una gomitata per farmi concentrare sullinsegnante e quello che si chiama Simone. Non lo avevo guardato bene ed è pure biondo.
“ anche quest’anno da queste parti Baldassaroni ”
“ guardi che io studio e lei che puntualmente mi fa bocciare” protesta facendo ridacchiare tutti.
“a me non risulta questo. Vedi che fare!”
“che fai adesso ridi”
“con questo cosa intendi fra? Ti stai facendo strane idee e soprattutto sbagliati”
“eddai dillo che piace!” afferma Manuela facendomi sbuffare e Carla se la ride dietro di me.
“ ancora con questa storia, non mi piace!!” affermò irritata da questo atteggiamento.
A fine Delle lezioni usciamo fuori da scuola e ci incamminiamo fuori.
“ok manteniamo la calma, Simone viene verso di noi ” mi dice Carla facendomi voltare verso di lui. Ma dietro noto qualcuno. Ingoio la saliva.
“oh porca vacca ! ” esclamo. Non voglio vederlo.
“alloraaa! Lo vedi che ti piace” fulmino Francesca questa volta. Mi giro verso di loro.
“sentite la dovete smettere tutte 3 non vi sopporto più. Non mi piace. Non dicevo per lui. È finitela”
“Ehi biondina” mi guarda negli occhi. Respiro. E lo spingo via.
“senti...” sto per rispondere ma vengo bloccata dall'altro ragazzo.
“Emma”  mi chiama Alessandro. Mi fissa. Li guardo tutte due. Sono veramente stufa di tutto in questo momento.
“basta, mi avete rotto tutti quanti, tu mi devi lasciare perdere. ” dico ad Alessandro. Simone guarda curioso la scena.
“Emma non è come sembra”
“ si certo, dite sempre cosi. Poi fate come stracazzo vi pare e piace. Non mi importa più, voi uomini siete degli grandi stupidi. Tu non provare minimamente a rivolgermi parola. Tieniti le tue gallette che ti guardano ogni mattina. Quelle ti meriti. "
Francesca mi tira per un braccio mentre Simone sbarra gli occhi. Mi volto verso di loro tre ma rispondo a colei che continua a tenermi ferma. “Che vuoi, ne ho abbastanza di tutti. Di voi che insinuate cose. Di questo che non so manco chi sia  e di te che ti sei limonato quella e chissà pure scopato.” affermò esasperata. Sento gli occhi pungermi. Mi libero dalla presa e finalmente torno a casa. Butto lo zaino all'entrata.
“Emma”
“ mamma non ho fame” rispondo nervosa. Voglio andare in camera.
“cosa è successo? Eri contenta questa mattina!”
“hai ragione ero. Adesso non lo sono più. ”
“lavati il viso e vieni a mangiare”
“no ” vado verso la camera e mi chiuso dentro. Scoppio definitivamente a piangere e mi abbandono dietro la porta.

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