Capitolo 74

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Chiamiamo un taxi, Piero gli comunica la via del suo appartamento, che poi sarebbe nostro o boh magari lo sta vendendo o è solo in affitto. Non faccio domande, non voglio immischiarmi so solo che siamo diretti al vecchio indirizzo. Paghiamo il taxista che ci lascia i bagagli sotto il portone poi si dilegua, Piero prende le valigie ed inizia a far le scale mentre io lo seguo, arriva davanti alla porta e mi aspetta, tira fuori dalla tasca un paio di chiavi nuove ed apre la porta poi mi guarda. Mi sorride e si avvicina a me, con un movimento agile mi prende in braccio a mo' di principessa e mi accompagna dentro casa poi mi posa sul divano. Faccio mente locale e penso... questo appartamento non era così, è stato lui ne sono sicura, ha ristrutturato tutto.
"È bellissimo" esclamo stupita mentre mi guardo intorno, ha davvero fatto un ottimo lavoro per ridurre gli spazi, la cucina è enorme e la sala tutto in un open space, con mobili sobri e moderni.
"E non hai ancora visto nulla, vai che io finisco di portar dentro tutto" mi sento un po' in colpa a lasciarlo scaricare le valigie ma presa dalla curiosità apro la porta che da alla parte notte. Dopo un piccolo corridoio la camera da letto, sembra molto più spaziosa ed a una parete una culla, oddio sembra tutto così prefetto, avrà sicuramente speso una fortuna. Non me ne rendo conto che lo sento stringermi a se.
"Ti piace"
"É stupendo, davvero. Non so come tu abbia fatto in...tutto"
"Benvenuti a casa"
Mi giro e gli lascio un piccolo bacio.
"Sai che sei in ritardo"
"Può darsi"
"Poi Michele si arrabbia con me"
"Non glielo permetterò"
"Allora va, io ti sistemo le valigie poi preparo la cena"
"Non ti affaticare"
"Vai prima che mi affatico a farti stare zitto"
"Mi stai cacciando da casa nostra"
"Fammici pensare... si"
"Non la passerai liscia Mrs. Barone"
"Sarò qui ad aspettarti Mr. Barone"
"Molto bene, a stasera allora" esce e rimango sola. Inizio prima a fare un giro per la casa poi prendo i borsoni ed il trolley e inizio a disfarli.
L'armadio è pieno di vestiti, sono riuscita a malapena ad infilarci anche questi, camice ed abiti eleganti spero di non essere obbligata a mettere tutta questa roba!
Mi avvio in cucina, come sospettavo, frigo e dispensa sono vuote, mi toccherà andare a fare la spesa. Esco di casa prendendo il necessario, dovrei avere con me la mia carta, per una fornitura dovrebbe bastare, mi avvio al market più vicino ed inizio a caricare il carrello, prendo poi gli ingredienti per questa sera. Lo stupirò con del pesce, so che lo adora. Con le tre buste in mano mi riavvio a casa, sta diventando buio ma per fortuna c'è in giro ancora gente.
Svolto la via e mi ritrovo davanti Alex, non posso crederci. Sbatto le palpebre ma lui rimane lì, mi guarda e sorride. Sento la pressione cadere a picco poi mi allontano e sento dei passi dietro di me, aumento il mio passo e cerco di allontanarmi. Mi guardo intorno e sono sola, mi avvio a casa e mi ci chiudo dentro, mi ci vuole qualche minuto per capire quello che è successo, non può essere di nuovo lui. Merda! Non posso parlarne con Piero, conscendo non mi lascerebbe più respirare o peggio mi assegnerebbe una guardia del corpo. Scaccio questo pensiero ed inizio a cuocere il pesce, rifornisco la dispensa con la spesa poi apparecchio il tavolo.
Sono presa in cucina che sento il citofono e, schiaccio il pulsante per aprire e faccio il giro di chiave, la porta di casa si apre.
"Sono a casa" entra Piero e si butta sul divano
"Sono morto" esclama poi
"Peccato" sentenzio io
"Non di te" sussurra con voce maliziosa, potrei morire ora.
Finisco di spadellare che inizio a mettere il riso nei piatti, lui si avvicina in cucina e si siede.
"Hai fatto tutta sta roba per stasera?" Chiede lui mettendo in bocca forchettate di riso, io annuisco.
Di riflesso mi passa davanti l'immagine di Alex davanti a me, in strada, a letto... mi cade la forchetta dalle mani, sento il sangue pulsare e non capisco più nulla. Piero si affretta a venirmi vicino e sorreggermi, poi mi porta suk divano dove mi stendo, è in panico.
"Alex" sussurro, lui si accuccia su di me
"Oggi ho visto Alex, in strada. È uscito", sgrana gli occhi incredulo poi prende il cellulare e si allontana, io rimango ferma, fredda, proteggo con una mano il mio ventre che si sta facendo sempre più vedere. Ho paura. Piero si siede vicino a me, mi accarezza e passa le dita fra i capelli, rimane in silenzio con la faccia sconvolta.
"È uscito circa una settimana fa, qualcuno ha pagato la cauzione"
"Ha i soldi" mormoro "con la droga si fanno molti soldi. Piero ho bisogno di eroina, ho una crisi"

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