Solamente noi [In Revisione]

CAPITOLO 3

"Tranquilla" mi dice Piero, stringendomi la mano "non dovrai preoccuparti anche di noi"
Tiro un sospiro e inizio, dal principio, mi fa male ma prima o poi ne dovrò parlare con qualcuno.
"Mi chiamo Denis, frequento il 4^ anno di questo istituto.
Nei primi mesi del mio primo anno ho conosciuto un ragazzo di 5^, tramite Ask e poi ci siamo sentiti sempre di più su whatsapp.
Abbiamo parlato molto fino a che non ci siamo messi insieme.
Sono passati ben 1 anno e 4 mesi e l'ho lasciato, lui di me voleva solo il corpo e non il mio essere, più io ero dolce con lui più lui era freddo, così l'ho lasciato, non volevo assecondare i suoi scopi a soli 15 anni.
Lui si è pentito e ha incominciato a cercarmi, farmi capire di aver sbagliato e che mi amasse"
mi fermo un attimo, mi scende una lacrima ma Piero con i suoi pollici me la asciuga
"Solo se te la senti, noi siamo con te, io sono con te"
Annuisco con il capo, faccio un altro sospiro e ricomincio
"Io gli ho creduto e così ci siamo rimessi insieme, le prime volte che uscivamo era fantastico, pensavo davvero non potesse essere lui, mi ha fatto conoscere i suoi amici, i suoi genitori, sembrava questa volta volesse fare qualcosa di serio e impegnativo"
Mi viene un singhiozzo e dalle poche lacrime incomincio a piangere sul serio.
Piero mi prende con una mano da dietro la nuca e l'avvicina tra il suo petto e la sua spalla.
"Solo se vuoi"
"Devo dirlo a qualcuno" singhiozzo
"Vi lasciamo soli" dice Ignazio
"Restate vi prego, non vi conosco ma ho bisogno di voi"
"Ormai è da un po' che siamo dentro, vado ad avvisare che ci metteremo un po' non voglio pensino male, riprenditi che torno subito" dice Gianluca e mentre Piero mi tiene stretta a sè, io mi calmo e Gianluca ritorna con un vassoio .
"Me l'hanno dato  di là, stanno mangiando e ci stanno aspettando ma gli ho detto che non finiremo tra poco e di continuare" si giustifica entrando.
Piero si stacca da me "ce la fai?"
Annuisco .
"Mi sono fidata di lui, una sera siamo andati in discoteca insieme, siamo andati in bagno, lui mi ha iniettato un liquido nel braccio e mi ha fatto annusare una polvere bianca. Non ricordo altro di quella sera, solo di essermi svegliata in un letto, legata ai polsi e alle caviglie, con puzza di fumo per la stanza, i miei vestiti strappati e il letto sporco.
Dopo qualche minuto arriva lui
"Ti sei svegliata troietta?"
"Cos' è successo?" Gli ho chiesto impaurita
"Ti ho sverginato, piccola immatura"
"Perché mi fai questo, io non ti voglio"
"Io si"
"Slegami"
"No non ora"
Si è avvicinato a me, mi ha preso per i capelli e in ha incominciato a tirarmeli per poi farmi sbattere la testa sulla testata del letto.
Mi svegliai in un vicolo, sanguinante e dolorante, con una mia vecchia maglia. Tornai a casa, per fortuna i miei lavoravano, mi sistemai e mi mediai i polsi e le caviglie.
Decisj da quel punto di non frequentarlo più.
Lo evito, mi allontano ma appena mi giro me lo ritrovo davanti, sempre la stessa serie: siringhe, droga, letto..."
"È ancora così?" Mi chiede preoccupato Piero.
"Si" dico abbassando la testa.
"L'hai denunciato, vero?"
Ma questa volta scuoto il capo dall'altra parte.
"È che aspetti?"
Continuo a guardare verso il pavimento
"Scusa"
Lo guardo,
"Hai ragione, avrei dovuto farlo"..." Ho incominciato ad uscire con altri ragazzi, ma il giorno dopo li vedevo con un occhio nero e lividi per il corpo, non mi parlavano ma sapevo che era stato lui, non accetta che io non sono con lui, ogni volta che mi vede finisce sul mio corpo"
"Ora capisco, per noi non ti devi preoccupare!"
"Non volevo mettervi in mezzo, mi dispiace. Voi non centrate nulla...io ho parlato troppo...non volevo...scusatemi...scusatemi ancora...sono patetica"
"Non dirlo neanche per scherzo"
Piero mi stringe a se, Ignazio e Gianluca escono, io rimango con lui, ho il bisogno di avere un petto in cui rifugiarmi, piangere e pensare che per un assurdo motivo mi sono confidata con una persona buona, che mi sta stringendo a sè confortandomi, che sia la volta buona?