CAPITOLO 37

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Il medico davanti a me passava tra le mani dei fogli, io lo guardavo con sguardo attento per capire ma nulla, la sua espressione inespressiva mi perprimeva.
//parla Piero//
Ora sono sveglio, sorretto sulla schiena con gli occhiali sul naso. So che sono qui, lo so perché ho avuto un calo di pressione abbastanza forte da farmi svenire e far aggravare la mia prestazione fisica ma, ora va meglio, molto meglio.
Posso già alzarmi e uscire, oddio sembra un parolone ma si posso andarmene da qui, o forse no.
//parla Denis//
"Signorina, l'intervento da lei subito non ha portato a miglioramenti, anzi..."
"Anzi...?"
"Nulla"
"Ora lo voglio sapere!"
"Si calmi"
"E allora lei finisca le frasi, mi dica che ho e che sta succedendo!"
//parla Piero//
Ormai un'ora fa circa, è arrivata Denis, è stata la mia botta di vita, il mio bagliore. Forse mi ha fatto bene anzi che dico, mi Ha fatto bene. Lei mi fa stare bene. Ora però devo andare da lei, chiederle scusa e ricominciare da dove ci eravamo lasciati, sotto il mio ex appartamento.
Salgo le scale 2 a 2, ormai sapevo dove andare.
"Buondì, cerco Clifford" chiedo al bancone ad un'infermiera
"È in studio con il Dottor Rossi"
"Bene"
"Terza porta a sinistra"
"Grazie mille"
Mi dirigo a passo svelto a quella porta, mi decido ed abbasso la maniglia.
//parla Denis//
"Mi vuole dire che succede?" Continuo a ripetere io, ad un certo punto sento uno scricchiolio dalla porta e mi giro di scatto, la maniglia si abbassa e sbucano 2 lenti rosse, PIERO.
//parla Piero//
Abbasso la maniglia, guardo dentro prima con la testa, incrocio i suoi bellissimi occhi ed entrambi sorridiamo.
"Pierooooo" mi urla la mia Piccola
"Fuori" mi urla la madre decisamente alterata
"Lei chi è?" Chiede invece il medico
"Mi scusi ma, io dovrei entrare"
Faccio dei passi avanti, andando con le mani a posarmi sulle spalle di Denis.
//parla Denis//
Ora come ora mi sento osservata, Piero è dietro di me, vorrei essere sola con lui ora...
Mia madre era su tutte le furie, non vedeva l'ora di uscire per dividerci, forse per sempre...
"Prego si segga, Signor..."
"Barone" dice Piero sedendosi sulla sedia alla mia destra, mi stringeva forte la mano, come per conforto, ho bisogno di lui, ORA.
"Bene, prima di essere interrotti stavo spiegando la situazione della paziente.
Beh che dire, l'intervento da lei subito all'incirca una settimana fa, non ha prodotto risultati positivi ma al contrario, ha peggiorato di gran lunga le cose"
"Cosa vuole dire?"
"Piero, morirò prima, questione di ore, giorni che non ci sarò più" dico rassegnata io, d'altronde come potrei essere ora?
//parla Piero//
Fermi tutti ora, non può essere, non può finire così. Non so cosa mi faccia più male, ora come ora. Vorrei urlare al mondo intero il perché di tutto questo, perché a lei, a me, a noi!
Vorrei scappare ma passerei per il codardo, l'unica cosa che mi rimane di fare è stare con lei, ora è fino a che sarà.
È brutto da pensare, da dire lo so ma so anche che lei ora fa parte di me e so che non supererò facilmente tutto questo.
Ora so che fare, farmi e farle forza, lei che ne ha bisogno, più di me e so anche che questo sarà uno dei peggiori periodi della mia vita, buio e senza luce, un tunnel senza uscita ma, devo resistere, per me, per lei, per i ragazzi e per le mie le nostre fan, io devo farlo, per tutti.
•Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. Allora a che serve? Nel mio sogno c'era Beatrice e Beatrice era la parte misteriosa del sogno. La chiave che apriva la porta. E adesso arriva quella cosa che me la vuole portare via. Se lei sparisce, sparisce il sogno. E la notte resta nel suo buio più buio, perché non ci sarà nessuna alba.
Ma perché cazzo esiste una malattia come questa che fa diventare bianco il sangue? •

•Non riesco a concentrarmi su niente. Il mio sogno si sta sgretolando come un castello di sabbia quando sale la marea e lo riduce a macerie alte solo pochi centimetri. Il mio sogno è diventato bianco perché Beatrice ha un tumore. Il sognatore dice che devo porre le domande giuste per scoprire il mio sogno. Allora proviamo con questa cazzo di leucemia! Che cazzo ci stai a fare tu tra la mia vita e quella di Beatrice? Perché avveleni il sangue di una vita così piena che sta cominciando appena? Non c'è risposta a questa domanda. È così e basta. E se è così, sognare non serve. O almeno: meglio non farlo, perché fa più male.•
//parla Denis//
Ero uscita dallo studio in lacrime, letteralmente. Sono crollata, come non mai anzi non riesco più a stare in piedi, sono sorretta e stretta a Piero. Lui che cerca di rassicurarmi, sostenermi quando lui soffre più di me, non voglio stia ancora male, a causa mia. Tutto questo però sotto lo sguardo di mia madre, che sembra esasperata a dir poco.
"Vattene Piero"
"Sono venuto per restare, non la lascerò, ora"
"Non voglio che mia figlia soffra, per te. Un cantante internazionale che gira il mondo, trovandosi ragazze ragazze allo schiocco di dita e abbandonandole quando non haa più bisogno di loro"
"Mamma come ti permetti, finiscila"
"Tua madre in parte ha ragione ma questa volta no, questa volta non abbandonerò nessuno se non la mia notorietà e fama per stare con te"
"Piero NO"
"Non dico di abbandonare il gruppo, di lasciarli ma, di stare più con te, di assaporare e con te ogni istante"
"Come se fosse l'ultimo" sospiro io...

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