CAPITOLO 6

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//parla Denis//
Dopo esserci seduti su una panchina e aver mangiato la colazione mi ha accompagnata a scuola in metro, il disagio nelle persone che lo avevano riconosciuto, meglio lasciar perdere. Lui da quella telefonata non era più lui, era più duro e sentivo quasi i suoi pensieri, il viso teso e gli occhi fissi su di me, avrei voluto rassicurarlo, ma non qui.
"Io devo scendere"
"Arrivo", lui si alza di scatto giusto in tempo, si avvia verso le scale per salire in superficie ma lo fermo prendendolo per il braccio. Lui si gira di scatto, quasi mi fa paura. Faccio un respiro profondo e mi avvicino ad abbracciarlo. Lui esita ma poco dopo si ammorbidisce.
"Scusami" gli dico con un filo di voce. Lui mi mette la mano nella sua tasca nella sua giacca e la tiene stretta. Ci avviamo in superficie e facciamo qualche minuto a piedi, al cancello io entro a mala voglia, lui mi guarda semplicemente e sorride.
Le lezioni con i suoi messaggi sono molto più veloci, mi regalano un sorriso e mi fanno capire matematica, si è bravo pure in quello, e mentre la Prof spiegava lo faceva con dei messaggi e io capivo, devo chiedergli qualche ripetizione a casa...
Le otto ore passano ma dalla quarta ha smesso di massaggiarmi...ho un brutto presentimento, ha chiuso la conversazione in tronco senza visualizzare, cos'ho detto che non va? Ma soprattutto che cosa gli è successo?
Esco di scuola, dando uno sguardo ai paraggi ma niente, di lui nessuna traccia...mi avvio verso la metro, nel solito viale...
Un vetro rotto, una montatura d'occhiali rossi a terra con un'asta rotta...
"Piero" urlo ma nessuno risponde. Mi infilo in un vicolo, una figura scura seduta con la schiena a muro, braccia e gambe a penzoloni e sguardo chino; butto a terra le borse e corro da lui.
"Piero"
"Piccola" mi dice con un filo di voce, aveva del sangue un po' per tutta la faccia e per il corpo. E mi si stringe il cuore e la rabbia mi riempie. Non doveva finire così.
"Vieni, ti aiuto io"
Lo aiuto ad alzarsi, prendo le borse, gli faccio appoggiare le braccia sulle mie spalle e ci avviamo alla fermata della metro.
Arrivati, chiamo un'ambulanza che arriva subito e accompagno Piero in ospedale.
"Lei chi è?" Mi chiede il medico
Io chi sono per lui? Un'amica o qualcosa di più?
"Sono la ragazza" ma che dico? Per fortuna non è più cosciente...
"Mi mostri un documento"
Gli faccio vedere la mia carta d'identità e lui dopo averla vista me la ridà.
"Il suo ragazzo," il mio ragazzo. Sorrido appena, magari...
"sta bene. Ora deve solo riposare" continua e io faccio un sospiro di sollievo .
"Ha perso molto sangue e ha molte ferite e lividi ma con il tempo passerà"
"Posso vederlo?"
"Si anche perché non chiede altro"
Davvero Piero chiede di me?
Entro nella sua stanza,
"Mi spiace, ora me ne vado" dico con un filo di voce, alzo lo sguardo e vedo la sua faccia livida. Mi sento male.
"Ei ei ei, tu non vai da nessuna parte Ok? Non mi importa se non posso muovermi, mi importa solo che tu stia bene e che tutto sia a posto"
"Davvero, mi spiace", inizio a fare qualche passo indietro. Forse se lo lascio in pace lo farà anche lui. Ho bisogno che non rovini anche lui, non potrei reggere altro.
"L'unica medicina sei tu, per favore vieni qui con me..."
Mi avvicino al suo letto, mi siedo di fianco ma lui mi fa avvicinare a sé, poi mi bacia.
Si apre poi di colpo la porta ed entrano Ignazio e Gianluca.
"Piero come... Ah scusa"
"Tranquilli ora me ne vado"
"Rimani, ti prego"
"Ma io"
"Se dice che devi restare resta. Noi possiamo parlare anche più tardi"
"Ok...avviso mia mamma che stasera sono fuori"
Esco dalla stanzetta, chiamo mia mamma che mi dà il permesso di dormire fuori, senza preavviso... Bah che gli succede, come mai è così permissiva? Meglio così per me!
Rientro in camera dai ragazzi
"Rimango"
"Noi vi lasciamo soli, torniamo in hotel, dobbiamo allenarci..."
"Certo"
"Che è nana, non ci credi?"
"Nana a chi?"
"A te" mi dice Ignazio, io lo rincorro per la stanzetta ma lui, essendo il doppio di me non ci mette un più di un attimo a sollevarmi.

Piero's POV
Escono dalla stanza,
"Piccola mi sento un po' stanco, ti dispiace se dormo?"
"Non ti preoccupare, io mi sistemo qui e faccio i compiti, ti sveglio per l'ora di cena" ed è così stupenda anche con i capelli da pazza con gli occhi stanchi e la faccia distrutta.
"Sei un angelo"
Mi addormento...
~•~
"Dove stai andando?"
"Chi sei?"
"Tu chi sei!"
"Barone, Piero Barone"
"Sappi che Denis è mia"
"Allora sei tu?"
"Io a fare cosa?"
"Devo lasciarla in pace, prenditela con me è non con lei"
"Tranquillo, ora risolviamo"
Si avvicina a me...

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