Capitolo 49

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//parla Rebecca//
Gian di scatto si è alzato alla notizia di Ignazio, stentavo anch'io crederci ma ho dovuto seguirlo per stare un po' con lui, ho sempre saputo e capito che essendo il più piccolo aveva bisogno di più attenzioni, non che fosse viziato certo ma, semplicemente essendo il più fragile ha bisogno di sicurezze ed ora che Piero, il maggiore stava male l'ago della bussola stava si stava sbilanciando.
L'ho trovato seduto all'esterno, sul un gradino della scala di emergenza, continuava a piovere da ieri e, almeno il mio corpo, ne stavo risentendo dell'umidità. Mi sedetti vicino a lui, senza proferire parola o fare altro, sarebbe stato lui a scegliere che fare. Presi dalla mio pochette una sigaretta e l'accesi.
"Non ti fa bene fumare"
"Non ti fa bene autocommiserarti"
"Io odio le persone che fumano"
"io odio le persone malinconiche"
"Allora significa che non sono fatto per te" disse alzandosi dal gradino ed andarsene, io feci qualche passo per raggiungerlo e gli strinsi una mano sulla scapola per fermarlo.
"Ok senti ho sbagliato a dirti questo però"
"No, non sei tu a sbagliare, sono io, tutte le ragazze me lo ripetono e questo influisce anche nei rapporti"
"non dire così"
"E' la verità, e normale che una ragazza non voglia il suo fidanzato sia triste e malinconico"
"Gian ma tu sei perfetto così, ragazzi vorrebbero essere al tuo posto e ragazzine al mio, io non ti lascerò così facilmente caro Ginoble"
"Ridillo"
"Sei mio Ginoble!", gli lasciai qualche bacio, prima sul suo naso e poi più passionali
"Devi smetterla di fumare"
"E tu devi sorridere più spesso, voglio che mi fai impazzire con il tuo famoso occhiolino"
"Ai suoi ordini Principessa"
"Grazie mio Re... Forse ora è meglio se ritorniamo dentro, magari hanno chiamato il loro nome e noi non ci siamo"
Rientriamo ma non troviamo nessuno così lui chiama Ignazio e poi mi fa strada, entriamo in reparto e poi in una stanza ed ecco Denis.
"Deniiii"
"Rebiiii", ci abbracciamo noi con foga poi scambia un abbraccio e dei baci sulla guancia anche con Gianluca.
"Ignà puoi chiamare per la trasfusione?" chiese lei, Ignazio si alzò, usci dalla stanza e ritornò dopo qualche minuto con una ragazza con una sacca di liquido rosso in mano.
"E' di Piero vero?" la ragazza annuì ma io non riuscivo a capire il senso della domanda.
//parla Denis//
Avrei voluto alzarmi ed andare ad urlare in faccia a Piero, perché fa ancora tutto ciò? Ci sono altre migliaia di persone e lui ha fatto questo per me pur di stare male, sicuramente avrà costretto qualcuno a farsi prelevare il suo sangue, avrebbe solo tenuto ferme la scorta dell'ospedale.
"Perché l'ha fatto?" chiesi io forse, fin troppo ad alta voce
"Denis lo sai che ti ama"
"Anche io lo amo ma non accetto subisca delle conseguenze del genere"
"Calmati e stai tranquilla Piero sta bene", Ignazio prese il cellulare
"Gianluca, Rebecca scendereste da Alessandra, ha bisogno di voi"
Loro andarono e noi rimanemmo ancora soli
"Che è successo a Piero"
"Nulla, solo che non pensavo volessi fare il test in compagnia, forse io sono anche di troppo"
"Si ehm certo, finito qui lo faccio subito"
Lui prese la scatolina e lesse le istruzioni, in breve se fosse stato "-" no correvo nessun rischio, al contrario, se fosse stato un "*+" sarei diventata la mamma di un piccolo Barone.
La trasfusione passò forse troppo in fretta, staccai l'ago e con la penna in mano mi diressi nel bagno annesso alla camera, effettivamente il mio ciclo era in ritardo di una settimana e non era mai in ritardo.

Solamente noi [In Revisione]Where stories live. Discover now