Capitolo 59

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Sono in ansia, questa è la mia prima visita, la prima volta che faccio questo tipo di cose, ammetto che ho molta paura. Continuare la gravidanza significa smettere di fare le sedute di chemio, significa stare male ogni giorno di più e dare peso ad una persona che non se lo merita. Ora sono sola, Mary ha preso il mio borsone ed è andata dai ragazzi, io sto solo aspettando che qualcuno venga da me e mi dica dove andare.
"Clifford?" una voce mi chiama e mi fa intuire di seguirla così faccio.
Entro nel piccolo studio, mi fanno prima dei piccoli test e poi mi fanno stendere su un lettino, la mia prima ecografia. Non si vede molto, sono solo al primo mese e mezzo di gravidanza, sapevo che il tempo del test era sbagliato!
"Dottore..."
"Si, mi dica pure"
"Io ehm ecco, posso prendere l'aereo?"
"Si, non ci sono problemi, le consiglio solo di seguire le norme espresse dalle compagnie di volo"
"Oh si certo grazie"
"Se mi permetta, lei ne è proprio sicura?"
"Di cosa mi scusi?"
"So che lei ha la leucemia, è terminale"
"Si" dico sospirando "si, voglio andare avanti così e se ora non le dispiace mi aspetta mio marito" rispondo semplicemente io alzandomi e prendendo le mia cose.
"Arrivederci"
"Arrivederci" rispondo io sbattendo la porta, forse sto sbagliando, le sue parole mi rimbalzano nella mente altro che tennis! Mi faccio forza ed arrivo in stanza di Piero, lo vedo già in piedi e scattante, appena mi vede noto spuntargli un bellissimo sorriso e nel frattempo si stringe a me. Io mi accollo a lui, anche di peso e incastro il mio volto nell'incavo del suo collo.
"Piccola che hai? Hanno detto qualcosa?"
"No, oddio no Piero sta bene"
"Ma tu, realmente come stai?"
"Bene"
"Dimmelo guardandomi negli occhi"
Lui prende tra le sue mani il mio viso e fa si che i nostri sguardi si incastrino
"Non fare così ti prego" dico io con un filo di voce
"Così come? Non capisco"
"Io, io sono solo un errore, non voglio appesantirti, dio mio era meglio che non facevo quello stupido concorso..."
"Eieieiei, credi che tutto questo sia uno sbaglio, che io sono uno sbaglio?"
"No, non pensarlo nemmeno"
"Allora dimmi, spiegami e fammi capire"
"Sai bene che sono malata, morirò a breve con o senza cure, io credo che con questa gravidanza... Non so come dire, io ti amo anzi vi amo ma ogni giorno diventa tutto più pesante ed io, cioè tu ogni giorno ti occupi di me, di noi, senza magari pensare a te ed io non vogl..."
"Shhh, non parlare" sussurra lui mentre posa il suo indice sulle mie labbra "io credo in te, in noi. So che sarà difficile, che certe giornate saranno pesanti ed altre non le dimenticherò ma io voglio stare con te, io voglio vivere di te, voglio...voglio che tu ti fidi di me e voglio anche andare avanti con te, con la tua forza perché da solo so di crollare appena uscito dalla porta"
"Piero..."
"Fammi finire testona mia, io ti amo come spero tu sappia bene ed amarti significa anche vivere i tuoi problemi, paure e tutto quello che c'è da superare INSIEME..."
Non lo lascio finire che mi metto in punta di piedi e lo bacio, lui stringe le lue mani alle mie intrecciandole, ecco la magia che lui mi provoca, non ci sono parole per descriverla.
"Ti amo" sussurro
"Ti amo anch'io piccola"
...
"Ah, ho una carie" squittisce Ignazio facendomi sorridere
"Ignazio smettila, hai rovinato un bel momento" lo rimprovera Mary
"Scusate se mi intrometto ma io parole più dolci e smielate non le ho mai sentite, altro che sangue tra voi miele scorre"
"Ignaaaa"
"Scusa Mary!"
"Io li trovo dolcissimi"
Noi due continuiamo a guardarci ed abbozziamo un sorriso poi ci stacchiamo e lui continua a tenere salda la mia mano.
"Andiamo o volete stare ancora qui?"
"Ragazzi c'è un problema"
"Cosa piccirì" la richiama il fratello
"Dovrei passare da Franz, devo prendere le mie cose"
"Si tu vai dal fratellino così ci raggiungi per pranzo a casa mia" propone Ignazio
"Ok allora muoviamoci"
...
Siamo saliti giusto in tempo, le porte si sono chiuse alle nostre spalle e pensare che dovevamo essere in stazione massimo un quarto d'ora prima, io odio il traffico che poi non riesco a capire come la gente alle 10.30 sia per strada! Siamo seduti vicini ma io sono stanca, la mancanza della chemio inizia a farsi sentire così, visto che Piero è alla mia destra mi appoggio alla sua spalla e mi addormento su di lui.
//parla Piero//
"Piè!"
"Muto stai!"
Denis si era appena addormentata sulla mia spalla ed ora la trovo ancora più dolce, piccola ed indifesa poi ci sono delle persone che si mettono ad urlare...
"Mi..."
"Muto devi stare o ti spezzo le braccia"
"Ok ok non discutiamo, Mary hai chiamato Franz?"
"Si, prima che salissimo l'ho avvisato, ha detto che mi porta lui le borse in stazione"
"Chiedigli se scende con noi" chiedo io in un misto tra paura e determinazione
"Ha detto che scende anche lui"
"Davvero?"
"Si, mi ha detto che prima dell'inizio degli esami vuole rilassarsi un po' a casa"
"Ottimo" rispondo io soddisfatto, spero solo che non succeda il finimondo anche a casa!

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