CAPITOLO 44

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//parla Rebecca//
Prima di scendere dall'auto mi ripasso il rossetto e Gian si pulisce le labbra con un fazzoletto.
Non posso credere che ci siamo baciati, Lui ed io... Prendo la mia pochette e scendo dall'auto. Arriviamo all'ingresso e vedo che gli altri ci stanno aspettando così entriamo tutti insieme.
//parla Piero//
Posso dire di essere l'uomo più felice del mondo? Si lo sono! Basta una semplice persona per rendermi così... Dietro però questo giorno di festa però c'è tanta paura, almeno per me. Non so quanto questo possa andare avanti ed ho paura finisca subito e nel peggiore dei modi.
Entrati nel ristorante abbiamo trovato già al tavolo Barbara e Michele che subito ci hanno fatto auguri e complimenti.
Vorrei che questo giorno non tramonti mai...
//parla Ignazio//
Oggi è stata una giornata stupenda, tutto è andato come doveva se non meglio. Biasimo molto i nuovi sposini e vorrei anch'io avere la mia principessa, se non fosse per... Oh Ignazio sai sempre come rovinare tutto! Te la sei cercata e il karma ti ha ripagato. Stavamo al tavolo, seduti a parlare di aneddoti più o meno divertenti quando, come per magia il mio sguardo si posa su dei ricci dorati, non può essere lei! Per un attimo gira il suo capo e dai lineamenti la riconosco subito, come non potrei.
"Ragazzi scusate, arrivo subito" e detto ciò mi alzo dal tavolo e passo, indifferentemente davanti a quello di Alessandra.
Mi reco in bagno ma vedo che è occupato, la porta d'entrata si apre e mi ritrovo davanti quegli occhi tanto stupendi che sognavo di rivedere da giorni.
"Che ci fai tu qui?" chiese lei, come se fosse una minaccia
"Sai che potrei farti la stessa domanda? Comunque sono affari miei" risposi io il più tranquillo possibile,
"Non penso tu sia solo, abbandoni così la tua ragazza?"
Mi scoppia una risata abbastanza isterica e poi rispondo
"Piero si è sposato oggi..."
"Oh auguri"
Mi venne un istinto e non so come ed il perché, presi con una mano il suo viso e col l'altra accarezzai delicatamente il suo fianco, mi avvicinai a lei a tal punto di lasciargli un bacio.
Di scatto mi staccai ma lei mi prese per i polsi ed anche se era molto più piccola e minuta di me la assecondai e la seguii.
Entrammo in una cabina del bagno, io la feci sedere sul lavabo senza far staccare le nostre labbra. Rimanemmo così fino a quando non ripresimo il respiro.
"Ti amo" mi disse
"Io di più" gli lasciai un altro bacio poi l'aiutai a scendere, la presi per mano e ritornai al tavolo con lei.
"Può sedersi con noi?"
Iniziammo a chiacchierare sempre di più fino a che non si fece l'ora di chiudere.
//parla Rebecca//
Tirammo le 15.00 e ci fecero uscire, ci accorgemmo che gli spiragli di luce e le poche nuvole presenti al nostro arrivo si erano trasformate in una tempesta in tutti i sensi.
"E mo che si fa?" Chiesi
"Le auto sono vicino, almeno le nostre..."
"La mia è dietro l'angolo, non ho trovato parcheggio..."
"Ti accompagno io" disse Gianluca
"Ma ti bagnerai tutto"
"Non mi importa"
"Allora facciamo che tra mezz'ora ci troviamo in hotel?"
Tutti acconsentirono ed iniziarono a correre verso le macchine poco distanti mente io escogitavo un piano per bagnarmi il meno possibile.
"Tieni, così ti bagnerai di meno" disse Gianluca sfilandosi la sua costosissima giacca targata Armani.
"Ma che sei pazzo? Ti prenderai un malanno!"
"Così poi sarai costretta a curarmi"
"Dico sul serio!"
"Ed io insisto e poi tu hai solo il vestito io ho la camicia, stai tranquilla"
Presi la sua giacca e con lui dietro iniziai a correre in prossimità della macchina.

Solamente noi [In Revisione]Where stories live. Discover now