CAPITOLO 47

94 10 0
                                    

//parla Piero//
Esco dalla saletta, ho avvisato i medici e subito sono andati a visitarla mentre a me hanno cacciato fuori. Ritorno nella sala d'aspetto, noto Alessandra e Rebecca che dormono rispettivamente sulle spalle di Ignazio e Gianluca, anche loro addormentati, non decido di svegliarli, mi limito semplicemente a sedermi vicino a loro. Si fa presto mattina, io vado al bar dell'ospedale e prendo brioche e cappuccino per tutti, mi aiuto con un vassoio e ritorno da loro. Passano pochi minuti che si svegliano, ognuno prende una brioche, un cappuccino e poi arriva la fatidica domanda
"Come sta?"
"Si è svegliata, ora non so per certo ma l'ho vista poche ore fa"
Tutti fanno un sospiro di sollievo, almeno una buona notizia, spero.
Sento ad un certo punto un mancamento d'aria, mi sento stanco tutto d'un tratto.
"Piero tutto ok?" mi chiede Ignazio accorgendosi del mio viso cadaverico (?)
"No, Ignà"
Mi alzo di scatto ma mi sento peggio, faccio qualche passo e vedo tutto girare, Ignazio mettendomi una mano sulla spalla cerca di farmi risedere ma io non ne ho la minima idea; cerco e trovo un bagno poi cercando ancora forza nel mio corpo entro nella cabina e dopo essermi inginocchiato ormai a terra sbilancio la testa verso la tazza e vomito. Non so il perché o il percome ma mi sembrava la cosa più giusta da fare, un dolore atroce aumentava e il mio costato chiedeva una pausa mentre io continuavo. Ormai ero allo stremo delle mie forze, la testa mi continuava a far male, dentro stavo ancora peggio e non sapevo che fare. Ignazio era qui, con me presente, si era avvicinato a me come per darmi conforto ma io mi sentivo ancora peggio, nessuno poteva vedermi in questo stato. I conati cessarono ed io mi stesi immobile sul pavimento, uno straccio sarebbe stato meglio, i miei occhi erano pieni di lacrime causate da stress e dolore, tutto d'un tratto sento un altro conato e mi rimetto nella stessa posizione di prima.
"Piè ma tu stai vomitando sangue!"
Ma io non ho la forza di capire e mi lascio cadere a peso morto sul pavimento.
//parla Ignazio//
Ho seguito Piero fino al bagno, subito si è accasciato alla tazza ed ha incominciato a rimettere, si sforzava come mai avevo visto, vomitava alla sua anima fino a che si è fermato per qualche attimo, viso sconvolto, ricoperto di lacrime nessuno avremmo mai dovuto vederlo così, non in questo stato. Si rimette alla tazza, un altro conato di vomito. Rimango davanti a lui e lo vedo sputare sangue, non capisco più nulla e poi lo vedo a terra inerme. Non ci penso due volte a caricarlo e portarlo fuori da lì per essere soccorso, non passo inosservato e mi aiutano a posarlo su una barella poi lo portano via, anche lui. Mi bloccano alle porte del pronto soccorso ed io dopo minuti buoni ad imprecare ritorno dai ragazzi.
"Ma Piero?"
"Sta male"
"Come sarebbe a dire?"
"Prima ha solo vomitato poi ha iniziato sputato sangue"
Le loro facce cambiano all'istante ma io cerco di rassicurarli
"Tranquilli, ora si rimette"
"Io non lo reggo tutto questo" se ne esce Gianluca alzandosi e andando fuori, subito lo raggiunge Rebecca che cerca di farlo ragionare mentre io rimango qui con Alessandra, nella speranza di avere notizie di entrambi.
Sorreggevo la testa di Alesandra sulla mia spalla che dalla porta escono due medici
"Clifford"
"Barone"
Noi due ci alziamo e mentre io vado da Piero Alessandra va da Denis, ci dividiamo anche se non penso sia la cosa più giusta da fare.

Solamente noi [In Revisione]Where stories live. Discover now