CAPITOLO 31

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Tornammo a casa, anche se avevamo fatto poche tappe io ero a pezzi. Neanche farlo apposta appena seduta sul divano mi sono addormentata in segno di resa, contro tutti.
//parla Piero//
Finalmente a casa, si e no mi hanno riconosciuto relativamente poche ragazzine, per fortuna. Tempo di appoggiare il giubbetto all'attaccapanni che, girata la vedo riposare sul divano, é stupenda anche quando dorme.
Prendo il telefono e vedo molte chiamate perse: Michele, Barbara, Ignazio e Gianluca...
Compongo il numero di Michele che dopo pochi squilli risponde
"Michè ma che succede perché..."
"Piero dove cazzo sei, tra mezz'ora c'è una conferenza stampa e tu non puoi non esserci"
"io cosa? Cazzo è vero! MERDA! Dove siete?"
Mi lascia l'indirizzo, lascio un biglietto a Denis poi prendo il primo taxi ed arrivo a destinazione.
Fuori, giornalisti e fan, Barbara mi porta dentro, una piccola sistemata poi sotto il riflettore, ancora.
Più che domande è il terzo grado all'interrogatorio, quando finisce?
Perché quando Denis si sveglierà e non mi vedrà? Io devo capire cosa voglio, cosa voglio fare della mia vita, della nostra vita. Posso fare lo sbaglio più grossi della mia vita o la scelta migliore in quanto potrebbe tenere alto il nome de Il Volo.
Finite ormai le 2 ore di conferenza vado dietro e fermano i miei fratelli.
"Ragazzi devo parlarvi, stasera venite da me"
"Io non so se...."
"Ragazzi vi prego, solo questo"
Loro accettano e mentre finiamo di toglierci tutto il trucco penso a come fargli capire che io non sarò più uno di loro. Torno di casa, sfuggendo da tutto e tutti, i gradini li faccio due a due e con i due giri di chiave apro la porta entrando. Come avevo sospettato non stava dormendo ma bensì era in cucina.
"Amore, eccomi" urlo io
"Sono qui, vieni" risponde lei
Io arrivo da dietro cingendogli i fianchi.
"Stasera vengono i ragazzi" gli sussurro nell'orecchio
"Allora è meglio se prepariamo qualcosa, non credi?"
"Ma il frigo è vuoto"
"Allora dobbiamo muoverci a fare la spesa"
Usciamo quasi di corsa, prendiamo il necessario per questa sera e poi ritorniamo sempre schizzando a casa.
"Forza bel cantante, dammi una mano"
"Ma io sono negato in cucina!"
"Dicono tutti così poi vincono premi internazionali"
Lei inizia a tagliare delle fette di carne
"passale prima nella farina poi nell'uovo e infine nel pangrattato"
"Aspetta aspetta!"
"Farina, uovo, pangrattato. Non è difficile forza"
Prendo le fette di carne e faccio come dice, poi le cuociamo in padella.
"Ora pela le patate" mi dice lei in modo autoritario
"Ok, ma non ti abituare"
"Non credere che io stia ai tuoi comodi caro uomo"
"Donna non dirmi cosa fare"
"La metti così?! Bene l'hai voluto tu"
Io mi avvicino per dargli un bacio sul angolo della bocca ma lei si sposta.
"Ei!"
"Caro Barone, hai voluto la guerra; che guerra sia"
"Dai amore, sai che io stavo scherzando"
"Io no, quindi ora se vuoi fare buona figura con i tuoi amici ti conviene pelare le patate"
Mi scanso e faccio come dice, poi le taglio a spicchi e cuociamo anche quelli in padella. Lei prepara un dolce mentre io, il sugo per la pasta.
"Io vado a prepararmi, controlla che non si bruci tutto" dice lei e fa per andare ma torna indietro e mi lascia un bacio sull'angolo della bocca
"Sei bravo a cucinare, Barone"
"Solo perché ho una brava insegnate"
Lei si gira con uno sguardo malizioso e mentre rimango in cucina preparo la tavola, vado a prepararmi anch'io e dopo poco arrivano i ragazzi.
Ci salutiamo come se non ci vedessimo da anni quando poche ore fa eravamo nella stessa stanza.
La cena procede alla grande ed è un continuo complimentarsi con noi, ne vado fiero.
Mentre parlavamo cerco la loro attenzione, o ora o mai più!
"Ragazzi devo dirvi una cosa, io... Si io... Lascio il gruppo"

Solamente noi [In Revisione]Where stories live. Discover now