CAPITOLO 45

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Presi la sua giacca e con lui dietro iniziai a correre in prossimità della macchina.
Arrivai all'auto, la giacca di Gianluca era fradicia ed io ero bagnata comunque, cercai nella borsa le chiavi del veicolo ma più cercavo più non ci vedevo dalla frenesia di entrare.
"Cerchi queste?" disse Gian sventolando il mazzo di chiavi.
"Eh sì" mi avvicino a lui per prenderle ma lui ne approfitta per stringermi a se.
"Gian, ci bagneremo tutti!"
"Ma lo siamo già, goccia in più o in meno cosa cambia?"
"Staremo male, oddio Gian lasciami"
"Cos'è non ti piace la pioggia?"
"Io adoro la pioggia ma, non oggi"
"È perché?"
"Gli altri stanno aspettando"
"Che aspettino... Mi concedi un ballo?"
"Cosa intendi?"
Mi fa mettere la giacca sulle spalle, poi guardandomi dritto negli occhi sussurra
"Metti una mano sulla spalla, l'altra stringila alla mia"
Inizia a canticchiare un motivetto e muoversi a quel tempo, finiamo dopo poco.
"Io voglio stare con te..."
"Gian io ti amo"
"Io..."
Sta per riposare quando il cellulare di entrami suona
"Pronto, si arriviamo"
Schizziamo in macchina, la destinazione però cambia, non andiamo in hotel: si fa tappa in ospedale.
//parla Piero//
Alessandra era salita in macchina con noi, Ignazio guidava e lei era al suo fianco mentre io mi coccolavo la Mia donna.
"Piero"
"Dimmi"
"Io, ho paura"
"C'è la faremo Deni, insieme ce la faremo"
"Ti prego, non te ne andare"
"Non ti lascio più, questo è il mio pegno d'amore"
Lei mi stringe a se ed io la faccio aderire a me, lo sa che ho paura di perderla, ci stiamo facendo forza insieme.
Arriviamo in hotel, Gianluca e Rebecca non sono ancora arrivati
"Saranno impegnati" dice Ignazio con fare ovvio
"Si mangiavano con gli occhi, lasciamoli soli", rimaniamo in una saletta dell'hotel a parlare, eravamo su dei divanetti che ci stavamo raccontando tante cose poi, Ignazio disse
"Vado a perdere qualcosa da bere, vi va?"
"Si, ottima idea vengo con te" dice Alessandra alzandosi in piedi, ordiniamo entrambi qualcosa di leggero e poi ci lasciano soli.
Stavamo coccolandoci, baci, carezze e tanta passione quando sento il suo tocco farsi sempre più leggero.
"Deni, Deni tutto ok?"
Ma lei non risponde, le prendo il viso tra i capelli, i suoi occhi si stanno chiudendo, merda.
Chiamo aiuto e vengono di corsa Ignazio e Alessandra lasciando cadere i drink.
"Alla macchina forza, vi raggiungo"
La prendo in braccio, con delicatezza e la porto nel veicolo. Sto scoppiando, non riesco a resistere a tutto questo, mi ripeto di essere forte ma tutto questo è più grande di me.
Ignazio strombazza il clacson come un dannato e sfreccia nella corsia d'emergenza, se non lo è ora!
La riprendo con me e corro dentro il pronto soccorso fino a che mi bloccano e la prendono loro.
"Signore che succede?"
"Lei, oddio lei, stavamo..."
"Non si preoccupi ora, ci pensiamo noi"
"Posso entrare?"
"Solo parenti, in sala d'aspetto"
"Sono suo marito la prego"
"Mi segua allora"
Seguo l'infermiera, mi fanno parecchie domande poi mi ributtando fuori senza darmi notizie.
Alla vista di Ignazio crollo su di lui
"Piero, forza"
"Igná io non ce la faccio più"
"Non mollare ora"
"Io non mollo, ma ti prego, aiutami"
"Certo fratello, puoi contare su di me al 100%"
"Grazie"
Avvisiamo Gian e Rebecca che arrivano dopo poco da noi, ora siamo tutti qui, seduti ad aspettare sue notizie.
"Denis Clifford?" Chiede un medico uscendo da una porta, tutti alziamo lo sguardo e ci avviamo verso di lui
"C-come sta?" Chiedo io
"Lei è il marito?"
"Si"
"Allora mi segua"

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