CAPITOLO 46

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..."Lei è il marito?"
"Si"
"Allora mi segua"
Apre la porta ed inizia a far strada, io ripetitivamente guardo dietro e vedo loro che cercano farmi forza. L'uomo si ferma ed io con lui, si ferma davanti una stanzia in cui all'interno vedo la scena che non avrei mai voluto vedere.
Denis era di nuovo stesa sul lettino, piena di elettrodi e diversi tubicini che congiungevamo a più farfalle e come se non fosse finita aveva una maschera d'ossigeno che le copriva più della metà del volto.
"Ha fatto molto bene a portarla qui, mancava poco e saremmo in un'altra ala dell'ospedale"
"Cos'ha?"
"Il suo cuore stava smettendo di battere, non c'era abbastanza sangue"
Mi sento rabbrividire, sono pallido e apatico, non sento più nulla e pensare che... No non voglio più pensarci.
"Devo donargli il mio sangue"
"Ma lei..."
"Non è la prima volta che lo faccio, tra qualche ora, quando sarò a stomaco vuoto la richiamerò"
"Va, va bene. Ora però deve ritornare fuori"
"Posso entrare, un solo istante?"
"Tutta l'area qui è in sicurezza, non dovrebbe essere nemmeno qui"
//parla Denis//
Mi ritrovavo nel nulla, con lo stesso personaggio di, ormai, mesi fa.
"Che ci faccio ancora qui?"
"Non ricordi?"
*Dal capitolo 16*
..."Voglio ritornare" alzo la voce io
"Non posso dirti di no, so solo che ne subirai le conseguenze"
"Voglio stare con lui, finché posso"
"L'hai deciso tu"...
**
"Sì ma, ora capisco, capisco tutto"
"Per fortuna, non te lo avrei rispiegato"
"Sì ma, io non posso, cioè non sono..."
"No, non sei ancora morta. Anzi hai una vita con te"
"Un Cosa?"
"Stai portando un piccolo Barone in grembo"
"Certo si ti credo. Come faccio ad uscire da qui?"
"Ti ricordavo così maleducata, comunque se non vuoi crederci non farlo. Se vuoi uscire devi pagare un altro pegno"
"Cosa intendi?"
"Adoro terrorizzare la gente"
"Smettila, e dimmi cosa vuoi, sono disposta a darti tutto di me, pur di tornare"
"Io non voglio te, voglio qualcosa di tuo"
"Ti prego, tutto tranne Piero"
"Ah, Piero, hai detto il nome giusto"
"Ti prego, ti scongiuro non fargli nulla"
"Mhm, se vuoi che non gli faccia nulla allora..."
"Fammi qualsiasi cosa, dico sul serio, ma lascialo stare!"
"Vedo che ci tieni molto a lui"
"È la mia vita, non posso rischiare gli succeda qualcosa"
"Va bene, lo risparmierò ma ad una condizione"
"Qualsiasi cosa"
Sento uno schiocco e ritorno in me, sono in un lettino, di nuovo
Mi sento schiacciata una parte del viso , ho il petto pieno di elettrodi e mi hanno fatto altre farfalle, i liquidi che mi stanno iniettando mi bruciano dentro.
"Piero" dico, quasi un sospiro. Era qui con me, in questa saletta, indossava una tuta sterile, è così buffo e mi fa quasi ridere però, non ne ho le forze. Muovo poco la mano e lui sembra accorgersene.
"Piccola"
"P-piero"
"Ti prego non sforzarti per me, io ci sono non preoccuparti sono qui. E non mi importa se esci oggi domani o tra un mese. Non mi importa dormire qui o vederti dormire con me. Non mi importa capito? Io voglio stare con te e niente, dico niente mi separerà da te"
Mi scappa una lacrima che lui prontamente mi asciuga poi, mi leva la mascherina dalla faccia e mi lascia un piccolo bacio sulla bocca.
"Ora riposa e quando avrai il mio sangue dentro di te, starai meglio, staremo meglio. A dopo piccola"
Mi Garda per un ultima volta poi esce dalla porta e mi lascia sola anche se, non sono sola.

Solamente noi [In Revisione]Where stories live. Discover now