Capitolo 49: Epilogo (più o meno)

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Cinque anni dopo

«Yah, siamo in ritardo!» sbuffò Taehyung, afferrando la mano di Jimin e trascinandolo fuori dalla casa con forza.

«Ho sempre la sensazione di dimenticarmi qualcosa...» piagnucolò in risposta lui. Taehyung rise senza rispondere. Presero la macchina che Jimin aveva ricevuto dalla sua azienda e si avviarono verso la casa di Seokjin e Namjoon.

Negli ultimi anni, erano successe tantissime cose.

Prima di tutto, Jimin si era trasferito da Taehyung.

Avevano preso questa decisione dopo aver iniziato l'università, dato che Taehyung abitava da solo mentre Seokjin aveva invaso l'appartamento di Namjoon e Jimin.

Dopo vari confronti, i due coetanei avevano preso quest'importante decisione e avevano iniziato a convivere. Entrambi erano riusciti a recuperare la prima metà dell'anno dell'università, studiando letteralmente notte e giorno e senza uscire per mesi con gli altri ragazzi. Furono giorni molto pesanti e stressanti per entrambi, ma avevano potuto contare sul supporto reciproco e sul resto del gruppo, perciò riuscirono a passare ogni esame e recuperare ogni cosa.

I genitori di Jimin avevano iniziato ad invitare sia lui che Taehyung a pranzi e cene di famiglia, vedendo il fidanzato del figlio come un parente stretto. Erano riusciti ad instaurare un ottimo rapporto con Jimin, che dopo vari mesi era riuscito a considerarli suoi genitori ed a trattarli come tali.

Sotto richiesta dei due, aveva perfino contattato i suoi genitori adottivi, assicurandoli che stesse bene e che non avesse bisogno di niente. I genitori adottivi rimasero parecchio indifferenti e distaccati, tant'è che non si fecero problemi a salutare Jimin definitivamente, consapevoli che non si sarebbero mai più visti o sentiti.

Parlando di genitori, quelli di Taehyung mantennero la loro parola: pochi giorni dopo il suo compleanno, gli era arrivata una lettera dove lo invitavano ad andare in banca per ritirare alcune cose sul suo conto corrente e per firmare l'atto di proprietà redatto dal notaio dei signori Kim. La casa era passata legalmente di proprietà a Taehyung, che da quel giorno in poi non ebbe più alcuna notizia dei suoi genitori.

«Tae, siamo arrivati, scendi?» chiese Jimin, dopo aver parcheggiato la macchina di fronte alla villa dei loro amici.

Taehyung annuì e scese dalla macchina, prendendo subito dopo la mano di Jimin. Rimase per l'ennesima volta stupito di fronte all'enorme villa che aveva di fronte.

Seokjin era rimasto nell'appartamento con Namjoon per tre anni: si laureò a pieni voti e cominciò a lavorare subito. Dopo neanche un anno dalla laurea, era diventato un importante dottore dell'ospedale di Seoul ed aveva accumulato abbastanza soldi per potersi trasferire. Ovviamente, aveva chiesto a Namjoon di andare con lui. Namjoon lo obbligò a dividere le spese, dato che non poteva spendere quella cifra esorbitante per la villa che aveva scelto da solo.

Seokjin, dopo diversi litigi, acconsentì e i due iniziarono il processo per l'acquisto. Quando andarono ad abitare in quella villa, cominciarono a invitare il gruppo da loro dato che era la casa più capiente.

Namjoon, in quei cinque anni, era riuscito a risolvere diversi casi: in primo luogo scovò degli alleati di Baekhyun che volevano farlo evadere dalla prigione insieme al resto del gruppo. Fu così che finirono in prigione anche Kris, Luhan e Tao, di cui i nomi reali erano ancora ignoti.

Oltre a loro, Namjoon lavorò per quasi tre anni insieme a Jackson ed alla polizia per vari casi di mafia e corruzione a Seoul: la capitale era piena di fondi illegali e spacciatori sparsi per i vicoli bui. Fu anche richiesto per cercare una persona scomparsa, ed impiegò circa un mese per trovarla e portarla al sicuro: era scappata di casa ubriaca, e si era ritrovata in un bosco.

My Alien - VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora